In edicola dal 14/02/2024, il n. 23 di Dylan Dog Oldboy contiene le storie Una donna reale? e Al di là delle stelle. 192 pagine in bianco e nero in formato 16×21, in vendita a € 7,90.
Il primo racconto è stato scritto da Andrea Cavaletto e disegnato da Antonio Marinetti. Una donna con l’aspetto di Lady Diana, risvegliatasi in un vicolo di Londra dopo un incubo, vaga in preda alle allucinazioni.
A Dylan il compito di farsi carico della sua farneticante storia, in cui lei sostiene di essere davvero la principessa del Galles, perseguitata dalla Royal Family che sta cospirando per sacrificarla a forze oscure…
La sceneggiatura della seconda storia è di Davide Rigamonti mentre i disegni sono di Luigi Piccatto, scomparso a marzo, e Renato Riccio.
La frequentazione dell’Indagatore dell’Incubo con Dorothy, la sua nuova fiamma, e Marc, un giovane artista sulla cresta dell’onda specializzato nella realizzazione di paesaggi extradimensionali, lo porta a smarrirsi in universi surreali e affascinanti, mentre un terzo enigmatico personaggio che agisce nell’ombra mette in pericolo il futuro stesso dell’umanità…
La copertina, di Marco Nizzoli, è ispirata al tema della seconda storia.
Dylan Dog Oldboy 23 – Una donna reale?
Nell’introduzione, lo sceneggiatore Andrea Cavaletto racconta come l’idea di inserire Lady D in una storia di Dylan Dog sia nata da una chiacchierata con Franco Busatta, incentrata sull’iconicità, la passione per il misticismo e la morte misteriosa e simbolica della principessa.
Tra le fonti di ispirazione, il ciclo di “The Invisibles” di Grant Morrison, l’ambientazione di film dedicati a Diana – in particolare “Spencer” di Pablo Larraín, con mood da fiaba nera e tragedia gotica – e della serie “The Crown”.
Il disegnatore Antonio Marinetti racconta la felicità per l’esordio sul proprio personaggio preferito (su “Hazel la morta”, già pubblicato, aveva iniziato a lavorare dopo).
Il racconto si apre con una ricostruzione degli attimi precedenti all’incidente stradale Lady Diana e Dodi Al-Fayed morirono nel 1997. All’automobile distrutta si avvicina un’inquietante persona incappucciata.
Una donna identica a Diana Spencer si sveglia da un incubo e si ritrova sulla panchina di un parco. Vaga confusa e spaventata per Londra, credendo di essere minacciata da creature mostruose. Trova un ritaglio di giornale che parla di Dylan Dog e decide di chiedergli aiuto.
Gli spiega di essere scappata da Buckingham Palace perché la famiglia reale, che partecipa a riti aberranti rivolti a “Lord Leviathan”, la vuole uccidere. Pensa che la droghino ed è convinta che il male infesti il Palazzo.
Josh Bell, un giovane molto simile a Simon Le Bon, viene avvicinato e ucciso da due uomini con le fattezze di Stanlio e Ollio. Il lavoro dei due è rubare il cuore, per conto di una misteriosa organizzazione, alle persone che hanno “combinato un casino”. Appena eliminato Josh, ricevono l’incarico di fare lo stesso con “la regina di cuori”.
Dylan Dog è scettico circa il racconto della ragazza, la cui versione è smentita anche da un servizio televisivo sul viaggio di Carlo e Diana in Canada. I media danno spazio anche al brutale omicidio di di Josh, la cui somiglianza con Simone Le Bon mette l’indagatore dell’incubo sulla pista giusta: il giovane lavorava per la Celebrity Look-alike, un’agenzia di sosia con cui collaborava anche Anastasia Walker, “clone” di Lady Diana e scomparsa da qualche giorno.
La ragazza, che continua ad avere visioni terrificanti, viene portata dall’Old Boy a casa dei genitori di Anastasia, ma questi sono stati uccisi e da Stanlio e Ollio che hanno preso le loro sembianze. Quando Dylan sta per essere aggredito, Groucho spara in testa a Ollio, che però si rialza e scappa con Stanlio: i due “entrano” in un manifesto dei Police.
Dylan rintraccia Holly Glenconner, la sosia di Audrey Hepburn che era stata spesso fotografata assieme ad Anastasia, ma ora ha il volto deturpato.
Dylan Dog pensa che i crimini siano legati all’agenzia di sosia, ma la donna accusa Calvin Novak, manager della Eidolon, produttrice leader di stampanti e fotocopiatrici: il magnate aveva assunto molti sosia per una lunghissima festa a base di droga, con esiti drammatici per le due colleghe.
Tramite una misteriosa polvere nera e pratiche occulte, Novak fa entrare i sosia nella mente dell'”originale”. Al termine dell’esperienza, dal corpo del sosia esce la sostanza nera di cui Novak è avido.
Talvolta qualcosa va storto, come nel caso di Anastasia e Holly: l’originale (“fiamma gemella”) si accorge della pratica, il sosia perde coscienza della propria identità, si altera lo spazio/tempo e nel piano astrale il Leviatano si agita e prova ad entrare nel nostro mondo. In questi casi intervengono Stanlio e Ollio, strappando il cuore del sosia e donandolo all’artefatto custodito a casa di Novak.
Il magnate è molto interessato a Dylan e Groucho, in particolare quest’ultimo, perché la sua “fiamma gemella” è defunta. L’Old Boy si ribella ma il finale rivela ancora qualche amara sorpresa…
Il racconto si sofferma particolarmente su “Stanlio” e “Ollio”, definiti come demoni che hanno perso ogni umanità. Quando il primo sta per combinare un guaio, il secondo gli dice “sei sempre il solito stupido!” (come diceva spesso, con l’accento sulla “i”, nel doppiaggio di Alberto Sordi).
La loro efferatezza consente ai disegni di assumere spesso toni decisamente splatter, sia per il metodo di estrazione del cuore sia per lo scuoiamento dei genitori di Anastasia.
I nomi con cui i due si qualificano con le vittime prendono spunto dall’identità assunta dai sosia: per “Simon Le Bon” si ispirano a “Seven And The Ragged Tiger”, un album dei Duran Duran dalla produzione particolarmente sofferta. Tra l’altro, poco dopo Stanlio propone a Ollio di giocare a “Into the arena” (vecchio gioco da tavolo ispirato all’album alive “Arena” della band inglese).
Nel caso di “Diana”, i due si fanno invece chiamare “little black puff” e “little black muff”, come i due criceti della principessa.
Rivolgendosi al Leviathan, i partecipanti al rito parlano della chiusura di un glitch (come quelli che nella serie principale segnalavano l’imminente collasso dell’universo di Dylan Dog prima del reboot) e dell’eliminazione di un’anomalia.
Sentito il racconto di “Diana”, Dylan Dog fa riferimento al Leviatano della tradizione ebraica, simbolo del caos, ma soprattutto a quello con cui il filosofo inglese Thomas Hobbes identificava lo Stato come un grande corpo le cui membra sono i cittadini.
Suggerendo un’analogia con il ruolo di Diana, Dylan sottolinea come Hobbes ritenesse che la monarchia potesse essere distrutta da chi, ritenendosi libero di giudicare che cosa è giusto, trascendesse la legge per tornare a uno Stato di natura.
Per una volta è Dylan a formalizzarsi e a opporre qualche resistenza, ma anche con la “principessa” c’è del tenero.
Per buona parte della storia “regge” l’ipotesi che la ragazza sia veramente Lady Diana, nonostante Dylan Dog sia scettico, cosa rarissima per lui. Oltre che fisicamente identica, Anastasia sembra avere la stessa indole ribelle della principessa.
Sciolto l’enigma sull’identità della ragazza, il racconto si sposta sull’indagine per scoprire chi c’è dietro le disavventure dei sosia. Pur rimanendo piacevole, accumula diversi elementi un po’ forzati, come viene evidenziato nel riepilogo della polizia quando l’Old Boy e Groucho vengono soccorsi a casa di Anastasia.
Dylan Dog Oldboy 23 – Al di là delle stelle
Per scrivere la seconda storia, Davide Rigamonti ha fatto tesoro dell’esperienza di scrittura maturata su Nathan Never. Al suo primo lavoro su Dylan Dog (ad eccezione del team up con lo stesso agente Alfa), lo sceneggiatore sottolinea la gentilezza di Piccatto, scomparso a marzo.
L’altro disegnatore della storia, Renato Riccio, ricorda come i mondi alieni fossero tra i soggetti preferiti dell’artista torinese.
Dylan Dog si trova in un mondo alieno, minacciato da insetti giganti, ma viene soccorso dalla fidanzata Dorothy. Si risveglia nel letto con lei, ma non è convinto che si trattasse di un sogno.
Visita una galleria di arte frattale e vive una sorta di sindrome di Stendhal, provando la sensazione di essere dentro l’opera che guarda. Marc Reggen, l’artista che espone, gli spiega di aver modificato un PC per ottenere per la prima volta opere figurative con l’arte frattale.
I due fanno amicizia, ma uscendo dalla galleria Dylan vede un’ombra minacciosa. La stessa che poco dopo vedrà al ristorante Dorothy: l’Old Boy ricorda la sagoma, ma ha già dimenticato quando ha visitato la galleria.
Dylan Dog si ritrova di nuovo nel mondo alieno, poi in un parco, dove Reggen lo invita a vedere la sua opera più importante, che lui non espone perché le persone normali “non reggerebbero”. L’Old Boy vede nuovamente la sagoma e la insegue, ma oltre a non raggiungerla, non trova più il parco e le scale che ha appena sceso.
Si ritrova nell’atelier di Marc, e poco dopo in auto con Dorothy. Sia l’artista sia la ragazza gli rivelano di arrivare dal pianeta Cal’hui. Marc gli spiega di aver trovato un modo per aprire una finestra sull’infinito tramite i frattali.
L’Old Boy scopre che l’emigrazione tra pianeti è una realtà diffusa: chi non può più vivere sul proprio luogo natale viene mandato altrove dal centro di smistamento galattico. Per venire sulla nostra Terra, ostile al diverso, occorre prima cambiare aspetto con il ricombinatore molecolare.
Quando i due alieni assumono un’unica forma, Dylan viene narcotizzato e al risveglio, nella campagna inglese di Cotswold, scopre che ‘”ombra” aveva il compito di fermare l’alieno che sdoppiava la realtà, ma non vi era riuscito prima che le due forme unificassero il proprio aspetto.
A casa, mentre si chiede come fosse finito a Cotswold, l’Old Boy vede con gli occhi di Marc/Dorothy: l’alieno è stato catturato da Howard Minkel, l’uomo che ha “liberato” l’indagatore. Si tratta di un aristocratico che, dopo aver passato anni a perseguitare quelli che riteneva rifiuti della società, ha deciso di cacciare gli alieni, ritenendoli mostri e usandone i cadaveri come oggetti da collezione.
Per salvare Dylan Dog, Marc/Dorothy usa il pc che aveva modificato per realizzare le opere, con conseguenze che non riesce a prevedere: gli altri trofei riprendono vita, Minkel viene risucchiato insieme agli esseri catturati dal quadro di Marc e con il suo odio cerca di corrompere la Terra e Cal’Hui. L’Old Boy sfrutta la diversità che ossessiona Minkel e riesce a fermarlo.
Entrambe le storie fanno riferimento a correnti artistiche degli anni 80. Nella prima compare la Xerox art (con cui si realizzavano opere utilizzando le fotocopiatrici) nella seconda ha un ruolo importante l’arte frattale, utilizzata per la rappresentazione di mondi alieni.
La storia sembra accavallare piani di realtà diversi, dando inizialmente l’impressione di trovarsi di fronte a una narrazione onirica, in stile Ambrosini. Si scopre durante la lettura che i due personaggi – e di conseguenza i contesti in cui si trova sbalzato Dylan Dog, senza avere piena coscienza di quel che gli è capitato prima – sono in realtà due rappresentazioni della realtà che l’alieno offre a Dylan Dog.
Il finale rivela chi è il cattivo – un po’ tagliato con l’accetta – e si sviluppa come un inno alla tolleranza.
Gli autori
Andrea Cavaletto, autore di William Boyd (Paranoid Boyd – Edizioni Inkiostro), ha scritto per Dylan Dog i numeri 294, Piovono rane, 327, I sonnambuli, 352, La calligrafia del dolore, 422, Il momento blu. Suoi anche sei Maxi, un Color Fest, un Gigante e due Oldboy. Sempre per Bonelli, ha scritto numeri di Martin Mystère, Zagor, Tex Willer, Dampyr.
Per ESH ha scritto episodi di Splatter e Denti, per Edizioni Inkiostro ha firmato sceneggiature di William Boyd, The Real Cannibal, Alfredo Petronio.
Antonio Marinetti ha disegnato per Sergio Bonelli Editore 26 numeri di Julia e 2 di Nick Rider. Come detto, questa è stata la prima storia che ha disegnato per Dylan Dog, anche se è stata pubblicata prima Hazel la morta, n. 447 della serie regolare. Per il mercato francese ha firmato due numeri di Mister Hyde contre Frankenstein, edito da Soleil Productions.
Davide Rigamonti ha scritto 50 sceneggiature per l’universo di Nathan Never, 5 per Nick Rider, un per Zagor, il volume autoconclusivo Mr. Wolf, le miniserie Odessa e Odessa: Rivelazioni. Per l’Indagatore dell’incubo aveva già scritto Demoni e silicio, pubblicao sul Color Fest n. 12.
Sempre per Sergio Bonelli Editore, Rigamonti ha firmato Greystorm, n. 31 della serie Romanzi a fumetti, e il volume autoconclusivo Mr. Wolf.
Luigi Piccatto ha esordito nel mondo del fumetto su Corrier Boy, con la serie Chris Lean, quindi ha pubblicato storie autoconclusive su riviste come Skorpio e Lanciostory (Eura Editoriale) e Il ribelle su Jean Adventures.
Arrivato in Sergio Bonelli Editore nel 1986, è entrato nello staff di Dylan Dog, firmando molte delle prime storie, tra cui Il ritorno del mostro, Cagliostro!, I conigli rosa uccidono e Golconda.
Sempre per SBE ha disegnato Magico vento, Demian, Zagor, Nathan Never e Darwin, ideato insieme a Paola Barbato per il n. 7 dei Romanzi a fumetti Bonelli, poi sviluppato come miniserie.
Tra il 1986 e il 1988 disegna Roy Rod e Abular per il Corriere dei piccoli. Nel 2006 riceve il premio dei lettori di Fumo di China come miglior disegnatore realistico.
Il tratto di Piccatto è chiaro, tondeggiante, espressivo, dettagliato, caratterizzato dal particolare uso delle ombre e dei volumi. Nelle storie di Dylan Dog ha coniugato realismo e surrealismo, caricatura e splatter.
Renato Riccio ha lavorato spesso in collaborazione con Piccatto. Ha disegnato Legion 75 (Star Comics), William Boyd (Edizioni Inkiostro).
Per l’indagatore dell’incubo ha firmato La calligrafia del dolore e Frammenti (nn. 352 e 442 della serie regolare), Incubo impossibile (Dylan Dog Color Fest n. 12), L’armonia del silenzio e Il sorriso dell’assassino (Maxi Dylan Dog nn. 22 e 29), Il Natale infinito e Il mostro dentro (Oldboy nn. 4 e 11).
Sempre per Sergio Bonelli Editore ha realizzato il Romanzo e fumetti e la miniserie Darwin e alcuni numeri di Brendon, Nathan Never e Zagor.