Disponibile dal 12 agosto, il numero 20 del Dylan Dog Oldboy propone le storie A occhi chiusi, scritta da Bruno Enna e disegnata da Marco Nizzoli, e I ragazzi selvaggi, su sceneggiatura di Barbara Baraldi e disegni di Gianluca Acciarino.
Nel primo racconto l’ex militare Jacob, in grado di viaggiare nel tempo, fa una drammatica richiesta a Dylan Dog.
Nel secondo, è Dylan Dog a subire uno spostamento singolare: una macchina da scrivere, trasformatasi in uno scarafaggio gigante, lo trasporta nell’Interzona, una dimensione allucinatoria e dominata dalla furia dai Ragazzi Selvaggi.
L’albo brossurato, 192 pagine in bianco e nero, è in vendita a € 7,90 sullo shop Bonelli, in edicola e fumetteria.
Il successivo Oldboy uscirà il 14 ottobre e conterrà Uomini o mostri, di Alessandro Russo e Alessandro Nespolino, dove una creatura abbandona il proprio film di serie B per entrare nel mondo reale, e I supplizianti, di Carlo Ambrosini e Giulio Camagni, dove Matilda chiede a Dylan Dog un aiuto per gestire un gatto sovrannaturale.
A occhi chiusi
Dopo essere fuggiti da una tribù di cui hanno eliminato il capo, alcuni soldati hanno passato la notte in un tempio dedicato a un demone dalla forma di mosca.
Nei giorni successivi all’incidente di Chernobyl, sminuito dalle autorità sovietiche, Jacob si presenta da Dylan Dog, sostenendo di essere in grado di viaggiare nel futuro, semplicemente aprendo gli occhi: annuncia la tragica fine di Lady Diana con undici anni di anticipo.
La capacità di spostarsi nel tempo, di vedere le cose in anticipo, viene inizialmente scambiata per delirio dovuto all’infezione provocata da una mosca che ha depositato le uova nella sua ferita. I viaggi, se tiene gli occhi aperti per una quantità di tempo sufficiente, lo portano molti anni avanti. Jacob dice che oltre al corpo, l’infezione gli ha modificato il corpo e che presto diventerà un mostro, per cui chiede di essere ucciso. Appurata l’incredulità dell’Old Boy, il cliente “sparisce”.
Un anno dopo, Dylan Dog, vedendo una mosca, ripensa a lui. Bloch sta indagando su 3 omicidi apparentemente scollegati senza movente. Gli assassini sapevano che i 3 obiettivi – o i loro figli – avrebbero causato stragi, e dopo averli eliminati si sono cavati gli occhi, il mezzo con cui hanno percepito il futuro. Prima di uccidersi, uno dei killer ha pronunciato il nome Jacob.
Nonostante i tentativi di dissuaderlo operati da Bloch e Groucho – che non ha visto il cliente e dubita che esista – Dylan continua a indagare e scopre che i 3 assassini frequentavano una setta nel Worcherstershire: l’Old Boy riesce ad infiltrarsi e, grazie ai misteriosi manufatti che vengono definiti precetti, vive due anticipazioni del futuro, l’11 settembre e la pandemia del 2020.
Nella comunità c’è un altro infiltrato, un giornalista, che viene individuato e neutralizzato. Dylan Dog risulta particolarmente resistente ai traumi dei viaggi nel tempo: viene scelto come nuovo assistente, ma non è della stessa opinione…
Nizzoli mette su tavola lo spostamento nel tempo sostituendo il bianco e nero con i toni di grigio. Viene rappresentato in modo sfumato ciò che sarà: dagli anni 80 in cui è ambientato l’Oldboy vediamo il nostro presente come un tempo lontano e assurdo. La storia riflette su alcune derive autolesioniste della nostra società.
dove le persone non si guardano tra di loro e sono incollate allo schermo del cellulare, la tecnologia guidata dal profitto devasta la natura e l’umanità. Dylan Dog, come detto, si ritrova ad assistere all’11 settembre 2001 e al lockdown legato al Covid.
La sceneggiatura di Enna è incalzante, nonostante alcune rivelazioni siano facilmente intuibili, e ben supportata dai disegni di Nizzoli, che dona espressività ai personaggi e, come detto, rende graficamente la differenza tra il presente della storia e i salti nel futuro. Particolarmente toccante la tavola dedicata all’indagatore dell’incubo in fuga dall’attentato.
I ragazzi selvaggi
Lo scrittore Bull Lee, che teorizza la frantumazione del linguaggio per distruggere un sistema ormai corrotto, è stato assolto dall’accusa di aver ucciso la moglie Judy. Incita alla violenza giovani fanatici che si fanno chiamare I ragazzi selvaggi.
Il dottor Scheider si rivolge a Dylan Dog perché è convinto che la morte di Judy non si sia stata un incidente: la donna era l’unica persona in grado di arginare il caos interiore del marito, che la riteneva l’unico ostacolo alla propria carriera.
Scheider, per conto di un committente misterioso, chiede a Dylan Dog di rintracciare Lee, che si è ritirato nella misteriosa Interzona, creata dallo stesso scrittore. Scheider lascia un cospicuo anticipo e una macchina da scrivere Clark Nova. L’indagatore dell’incubo rifiuta, ma dopo aver usato la macchina da scrivere la vede trasformarsi in un enorme insetto che lo inghiotte, trasferendolo nell’Interzona.
Qui viene accolto da Yves Sands, che non nasconde il suo interesse per lui. L’Old Boy si scontra con Bull Lee e i suoi ragazzi selvaggi. L’arrivo di Groucho facilita la fuga, a bordo di un maggiolino particolarmente potente, in un contesto che ricorda Mad Max: Fury Road. Anche Sands dà il suo contributo, prima fornendo armi all’assistente, poi portando in salvo i due amici.
Il fatto che Dylan Dog sia l’unico a non volere una copertura lo rende speciale. Clark Nova, spiega Sand all’Old Boy, consente a Lee di creare mondi, come l’Interzona. Sarà questa la chiave per risolvere una situazione apparentemente disperata.
La seconda storia dell’Oldboy, più breve della prima ma decisamente ambiziosa, si ispira all’opera di William Burroughs, precursore della beat generation, e in particolare al suo romanzo più noto, Il pasto nudo.
Bull Lee è un riferimento a Bill Lee, protagonista del romanzo, in cui viene riportato due volte l’episodio dell’uccisione della moglie di Burroughs in una tragica emulazione di Guglielmo Tell. Il romanziere sostenne che, in qualche modo, senza quel tragico evento non sarebbe diventato uno scrittore: altro elemento che ritroviamo ne I ragazzi selvaggi.
Sono ripresi da Il pasto nudo la macchina da scrivere Clark Nova, l’Interzona in cui si rifugia il protagonista, i millepiedi giganti da cui si ricava la droga detta “carne nera” (“polvere nera” nel fumetto di Barbara Baraldi). Yves Sands, la prima persona incontrata da Dylan Dog nell’Interzona, è probabilmente un riferimento al personaggio Julian Sands, interpretato da Yves Cloquet nell’adattamento cinematografico di Cronenberg.
Una delle eccentricità di Sands è la macchina del controllo: il controllo delle menti è il filo conduttore de Il pasto nudo. Un romanzo di difficile lettura, scritto con la tecnica cut-up (inventata dallo stesso Burroughs), quindi tagliando parti di altri testi e riassemblandole diversamente.
Il potere della parola viene usato da Bull sia per creare l’interzona sia per cercare di distruggere il mondo reale.
Nel finale vengono citati due brani da Ragazzi selvaggi, romanzo di Burroughs del 1971, che dà il titolo al racconto, e uno dal successivo La città della notte rossa.
I rimandi non sono esclusivamente a Burroughs: il mulino cui viene legato Dylan Dog è un riferimento al video Wild Boys dei Duran Duran. Audrey, la donna che compare nel finale, ha le fattezze di Audrey Hepburn (e dunque del personaggio bonelliano Julia Kendall).
Come detto, la sceneggiatura di Barbara Baraldi è ambiziosa, ma regge il surrealismo della vicenda e non appesantisce la lettura. I disegni di Acciarino, pur con una qualità e un livello di dettaglio altalenante, sono evocativi ed efficaci, rendendo le atmosfere allucinate de Il pasto nudo e l’ambientazione apocalittica alla Mad Max.
Gli autori del Dylan Dog Oldboy 20
Molto attivo in casa Disney, Bruno Enna scrive spesso per Topolino, soprattutto parodie: in particolare, ha firmato la trilogia gotica composta da Dracula di Bram Topker, Lo strano caso del dottor Ratkyll e di mister Hyde e Duckenstein di Mary Shelduck, realizzata con il disegnatore Fabio Celoni. Sua anche la storia Una ballata del topo salato, omaggio a Corto Maltese realizzato insieme a Giorgio Cavazzano.
Enna ha scritto storie di Paperinik e Trip (PK), inoltre ha ideato Paperino Paperotto e il suo mondo, Quack Town, piccolo centro agricolo fuori Paperopoli dove Paperino ha vissuto da piccolo con Nonna Papera (senza Ciccio).
Per Dylan Dog, Enna ha scritto Anima d’acciaio, Il guardiano del faro, Vite in gioco, Nel segno del dolore, Sulla pelle e Dove i sogni vanno a morire, numeri 248, 251 e 254, 284, 326 e 428 della serie regolare, oltre ai numeri 7 e 9 del Maxi e all’Oldboy n. 7.
Marco Nizzoli ha disegnato e inchiostrato Tommy, disegnato Angel Dark per Max Bunker Press, Fondazione Babele per Star Comics, Raymond Capp per Granata Press, Esp per Universo pubblicità, Napoleone per Sergio Bonelli Editore.
Per l’indagatore dell’incubo ha disegnato: L’uomo che non c’è (Color Fest n. 5), La Dea Madre (Dylan Dog n. 308),
La magnifica creatura (Dylan Dog n. 330), Benvenuti a Wickedford (Dylan Dog n 340), Sul Fondo (Dylan Dog n 359), Che regni il caos (Dylan Dog n. 387), Eterne Stagioni (Dylan Dog n. 394), Oggi sposi (Dylan Dog n. 399), Dr. Groucho e Mr. Dylan (Oldboy n. 12).
Barbara Baraldi, da qualche mese curatrice dell’indagatore dell’incubo, ha scritto per la serie regolare di Dylan Dog i numeri 348, La mano sbagliata, 364, Gli anni selvaggi, 367, La ninna nanna dell’ultima notte, 385, Perderai la testa, 389, La sopravvissuta, 393, Casca il mondo, 407, L’entità, 417, L’ora del giudizio, 420, Jenny.
Barbara Baraldi ha scritto per la serie regolare di Dylan Dog i numeri 348, La mano sbagliata, 364, Gli anni selvaggi, 367, La ninna nanna dell’ultima notte, 385, Perderai la testa, 389, La sopravvissuta, 393, Casca il mondo, 407, L’entità, 417, L’ora del giudizio, 420, Jenny, nonché i recenti 436 e 437, Non con fragore…, …Ma con un lamento, che hanno chiuso la trilogia che ha sancito la fine della sperimentazione, e 439, L’invasione silenziosa.
Sempre per l’indagatore dell’incubo: Il bottone di madreperla e Ballando con uno sconosciuto, numeri 9 e 20 del Dylan Dog Color Fest, infine La solitudine del serpente, Buongiorno tenebra, Malestorie e Tempesta a Mentmore House, Dylan Dog Oldboy nn. 1, 8, 15 e 19.
Autrice di romanzi thriller, Barbara Baraldi ha firmato inoltre Il regalo, n. 810 di Diabolik, 8 storie della serie Torture Garden per Edizioni Inkiostro, infine Nel nome del sangue, n. 5 di The cannibal family Book.
Il disegnatore campano Gianluca Acciarino ha disegnato per Sergio Bonelli Editore 9 numeri di Brendon, 3 di Tex Willer, il Dylan Dog Color Fest n. 24, Spazio sotto sfratto, e gli Old Boy 9 e 15, I figli dell’illusione e Malestorie.