Disponibile dal 15 aprile, il Dylan Dog Oldboy n. 12 contiene due storie scritte da Luigi Mignacco (illustrate nel primo caso da Giulio Camagni e nel secondo da un corposo team di artisti): un volume brossurato di 192 pagine in bianco e nero in formato 16×21 cm, in vendita a € 6,90. La copertina, che dal n. 10 della testata è affidata a Giuseppe Montanari (del duo Montanari&Grassani) e Paolo Bacilieri, ha come particolarità il fatto di essere sequenziale, una sorta tavola di fumetto con la griglia definita da piani e finestre dell’edificio in cui si ritrova Dylan Dog.
L’invasione degli ultraschermi
La prima parte della storia, scritta da Luigi Mignacco e disegnata da Giulio Camagni, vede Dylan Dog, accompagnato dalla bella Jennifer May, inseriti in quella che sembra un’accurata trasposizione ottocentesca del Rocky Horror Show: per un guasto alla carrozza, la coppia bussa a una villa per chiedere aiuto. L’inquietante maggiordomo li introduce alla festa del padrone di casa, il pittoresco ed egocentrico dottor Karloff, che presenta agli ospiti la sua nuova creatura, Spectra, l'”amante perfetto”. Arriva il dottor Brando e ruba la scena al padrone di casa, che apparentemente lo uccide.
Ma violenza, passione e horror si rivelano quasi sempre finzioni: tutta la vicenda sembra essere una rappresentazione teatrale, cui Dylan – insolitamente goffo – e Jennifer non ricordano di aver deciso di partecipare. Si scatenano triangoli e quadrilateri amorosi, gelosie, colpi di scena, ipnosi provocate da lumache aliene. Gradevoli gli omaggi e le citazioni, come quelle di Frankenstein Jr. ed Ecce Bombo, ma la storia diventa difficile da seguire per i cambiamenti di aspetto dei personaggi e ripetitiva per le reiterazioni di dinamiche e il continuo rimettere in discussione realtà e finzione, un gioco di scatole cinesi dichiarato esplicitamente nel racconto.
Dr. Groucho e Mr. Dylan
Per la seconda storia dell’Oldboy, la sceneggiatura di Luigi Mignacco viene messa su tavola da ben 7 disegnatori: Sergio Algozzino, Marco Nizzoli, Fabrizio De Tommaso, Francesco Cattani, Vincenzo Filosa, Pablo Cammello, Luciop. Se L’invasione degli ultraschermi era sembrata poco classica per l’Oldboy, Dr. Groucho e Mr. Dylan sembra perfetta per il Color Fest, dunque molto meno in linea con la testata.
Groucho si presenta come cliente e mette in guardia Dylan Dog contro gli Xlobb, “veri incubi”. Inizia un viaggio delirante in un multiverso, reso graficamente dall’alternanza tra i sette disegnatori della storia, che sfoderano stili molto diversi e spesso poco convenzionali. In fuga perenne, i due protagonisti incontrano Terminator, Predator e i classici della fantascienza. Nei momenti di calma, compare una fidanzata di Dylan che apprezza l’umorismo di Groucho. Dopo l’arrivo di Bloch, Dylan e Groucho dal 1986 (anno in cui sono cominciate le pubblicazioni dell’indagatore dell’incubo) finiscono nel 2020, in piena pandemia Covid-19.
Dopo un rientro nel presente, il viaggio tra spazio e tempo diventa ancora più vorticoso, finché non abbiamo la conferma che il protagonista era un robot. Le peripezie di Dylan Dog sono architettate da un villain con l’aspetto di Groucho, che sfrutta i mondi generati dalle fobie dell’indagatore per alimentare il Terror Ray.
Anche la seconda storia dell’album è sfilacciata, con la trama che poggia quasi esclusivamente sulla fuga nel multiverso e le tavole caratterizzate da frequenti e bruschi cambi di stile.
Gli autori
Luigi Mignacco ha scritto Il detective senza nome su Orient Express (Edizioni L’isola Trovata), Corsaro su L’Eternauta (ed. Comic Art) e da oltre 30 anni è molto attivo con Sergio Bonelli Editore: Mister No (oltre 100 numeri), Dylan Dog (40 storie, tra cui molte delle prime non scritte da Tiziano Sclavi, come il n. 14, Fra la vita e la morte, 24, I conigli rosa uccidono, lo Speciale n. 3, Orrore nero, i numeri 37 e 38, Il sogno della tigre e Una voce dal nulla), Nick Rider, Martin Mystère, Robinson Hart, Il Comandante Mark, Legs Weaver, Zagor, Dampyr, Saguaro, Le storie, Tropical Blues, Mister No e Nathan Never, Tex Willer, China Song.
Giulio Camagni ha frequentato il liceo artistico e ha debuttato ancora minorenne disegnando Il quadro maledetto per la collana Supereroica dell’Editrice Dardo. Seguito nella formazione artistica da Ivo Milazzo, nel 1997 entra nel team di Napoleone, disegnando il n. 3 Il folle Barrakan. Nel 2008 passa a Jan Dix, la mini-serie creata da Carlo Ambrosini.
Sergio Algozzino debutta come autore completo con Foolys (Fandango – Cinque allegri ragazzi morti n. 7 per Panini Comics), disegna Spaidi sulla nuova serie di Splatter (ESH) e colora sei numeri di Daryl Zed. Ha al suo attivo 8 storie di Dylan Dog come colorista e 3 come disegnatore: 2 per l’Oldboy (il 5 e quello appena uscito) e uno sul sesto volume dei I Racconti di Domani.
Al suo esordio su Dylan Dog, Marco Nizzoli ha disegnato Raymond Capp (Granata Press), Esp (Lo scarabeo), realizzato Cristiano come autore completo su I gatti di Riga (Comma 22), disegnato Olenka su La route de la vie pubblicato dalla francese Glénat.
Fabrizio De Tommaso ha disegnato per Dylan Dog il Magazine n. 1 e La macchina umana, n. 356 della serie regolare appena ristampato nella collana delle Graphic Novel. Francesco Cattani ha realizzato tavole per Mercurio Loi e per i numeri 386 (Hyppolita), 410 (La notte eterna) e 411 (Il terzo giorno), della serie regolare di Dylan Dog. Vincenzo Filosa ha scritto Bob Sinatra (Panini Comics).
Pablo Cammello fonda l’Infame Studio, emerge con l’autoproduzione poi diventa illustratore delle etichette discografiche Analytic Trail Record e MKT. Ha pubblicato su Bizzaro Magazine, Il Male, Lucha Libre, Motosega, C.a.c.c.a., le antologie Dieci Lune (BAE) e Racconti Indiani (Passenger Press). Lucio Passalacqua, in arte Luciop, è tra i fondatori del collettivo Pee Show, ha pubblicato i volumi 1 e 2 di Benvenuti a Lalaland per Shockdom.