Carissimi lettori di iCrewPlay, oggi mettiamo da parte per un momento i nostri affezionatissimi manga, per poter parlare di un fumetto made in Italy che ha riscontrato un enorme successo anche all’estero: Dylan Dog.
Il fumetto nasce dall’idea di Tiziano Sclavi e venne elaborato graficamente da Claudio Villa, edita nel 1986 dalla Daim Press, che divenne successivamente la Sergio Bonelli Editore. La serie ha raggiunto subito un grande successo ed è uno dei fumetti italiani più venduti, oggetto di numerose ristampe e considerato un cult del fumetto italiano.
L’idea del personaggio inizio nel 1985 quando Sergio Bonelli, proprietario della casa editrice, insieme a Decio Canzio, direttore generale, decisero di tornare a occuparsi di fumetti tradizionali. Tiziano Sclavi, propose un fumetto Horror, provvisoriamente chiamato “Dylan Dog”. Nome e cognome del personaggio derivano da Dylan Thomas (poeta, scrittore e drammaturgo gallese) e dal titolo di un libro di Mickey Spillane (fumettista, scrittore e sceneggiatore statunitense) che Sclavi vide in libreria.
In una prima bozza, questa serie Horror doveva essere ambientata in America e Dylan avrebbe dovuto essere un detective solitario, senza un personaggio a fargli da spalla. Successivamente però, si decise di Ambientarlo nella città di Londra per due motivi: in America era ambientato Martin Mystère e anche perché l’Inghilterra sembrava più adatta per via delle sue antiche tradizioni. Nelle scelte finali, si decise di aggiungere una spalla comica; per scelta di Sclavi, le sembianze del personaggio principale dovevano essere ispirate a Rupert Everett (attore). L’assistente di Dog venne chiamato semplicemente Groucho ed è sosia dell’attore Groucho Marx, con la caratteristica di fare continuamente battute o raccontare barzellette in qualsiasi situazione.
Sclavi racconta un aneddoto di quando venne disegnato Dylan Dog:
«abbiamo chiamato […] Claudio Villa, e gli abbiamo detto fai delle prove. E lui ha fatto un personaggio che sembrava […] un ballerino spagnolo, […] e dico, no, non ci siamo, non ci siamo… Poi mi è venuto in mente, dico, guarda, ieri sera ho visto un film, che non c’entra assolutamente niente, Another Country – La scelta. […] Vai, vai al cinema, […] guarda il film, e tira giù quella faccia lì, che secondo me è una faccia interessante. Lui è andato al cinema, […] al buio ha fatto Rupert Everett. […] gli ho detto non farmelo così effeminato: un po’ più “macho”. Sebbene l’equivoco e l’ambiguità di Rupert Everett, sia rimasta tutta in Dylan Dog»
Nel settembre del 1986, uscì finalmente il primo volume di Dylan Dog, dal titolo: “L’alba dei morti viventi” anche se l’esordio non fu certo dei migliori e citando Decio Canzio:
“Un paio di giorni dopo, il distributore telefonò «L’albo è morto in edicola, un fiasco». A Sclavi fu tenuta pietosamente nascosta l’orrenda notizia. Qualche settimana dopo, un’altra telefonata del distributore «È un boom, praticamente esaurito, forse dovremo ristamparlo»”
Ma da quel momento, Dylan Dog divenne un best seller, che portò Sclavi a vincere il premio Yellow Kid come miglior autore nel 1990.
IL PERSONAGGIO DI DYLAN DOG
Nel corso del tempo, scopriamo sempre più cose su Dylan che lo caratterizzano. Per esempio: è alto 1.85m, ha un passato da alcolista e in molte occasioni si definisce o viene definito da Groucho “un astemio che si dimentica spesso di astemiarsi”. Veste sempre allo stesso modo, camicia rossa sotto una giacca nera, jeans e scarpe Clarks indipendentemente dal tempo!
Soffre di diverse fobie: oltre a essere claustrofobico e anche aerofobico e soffre di vertigini; nei pochi viaggi all’estero utilizza sempre la sua automobile o una nave (pur soffrendo di mal di mare). È generalmente ipocondriaco. Ha una pistola, modello Bodeo Mod. 1889 di tipo B, che però non porta quasi mai con sé e lascia a Groucho il compito di lanciargliela nei momenti di bisogno. Ha anche una esclamazione tipica e ricorrente: “Giuda Ballerino” presente già dal primo albo. Prima di diventare indagatore dell’incubo, era un poliziotto di Scotland Yard. La sua auto è un maggiolone cabriolet bianco targato: DYD 666, ci è molto affezionato e gli è stato regalato da un cliente dopo aver risolto il suo primo caso.
La vita del protagonista viene raccontata nel corso della serie, attraverso anche albi dedicati alla sua storia come:
- L’alba dei morti viventi n.1
- La zona dal crepuscolo n.7
- Morgana n. 25
- Storia di nessuno n. 43
- Il lungo addio n. 74
- La storia di Dylan Dog n. 100
- Finché morte non vi separi n. 121
- Il lago nel cielo n. 151
- Il numero 200 n.200
- Xabaras! n. 241
- In nome del padre n. 242
- Ritratto di famiglia n. 300
LE RELAZIONI SENTIMENTALI
Dylan ha innumerevoli relazioni durante tutto il corso della serie, anche se sono di breve durata e raramente si ritrovano personaggi femminili ricorrenti, ma vogliamo comunque citarne alcune che potrebbe essere importante ricordare, come ad esempio:
Lillie Connolly, una terrorista dell’IRA, colpevole di alcuni attentati a Londra viene condannata a morte e prima dell’esecuzione si sposa con Dylan. Ma in realtà non è mai stata condannata, la sua vera morte è avvenuta a causa dello sciopero della fame. I fatti che succedono nel volume sono frutto dei sogni di Dylan vittima di depressione e alcool.Marina Kimball, conosciuta durante una vacanza al mare a Moonlight quando era adolescente, lei è il primo amore di Dylan. Dopo venti anni bussa alla sua porta chiedendogli di riaccompagnarla a casa. Dylan si rende conto di esserne ancora innamorato ma è costretto ad abbandonarla perché Marina in realtà è morta e ciò che l’aveva condotto lì era solo il suo fantasma. Alison Dowell, seconda fidanzata di Dylan conosciuta quando era in servizio. Muore in circostanze drammatiche e dopo 12 anni dichiarerà di aver adottato il proprio look in ricordo di lei. Infine Bree Daniels, una prostituta che chiama il nostro protagonista storpiando il suo nome in Dailan. Le chiede di sposarlo ma Bree rifiuta in quanto troppo legata alla sua vita e al suo mondo. Successivamente i due si incontrano ma si scopre che lei è malata terminale di AIDS e a nulla serve un patto tra Dylan e la Morte per salvarla.
GLI ALTRI PERSONAGGI RICORRENTI NEL FUMETTO
Il primo da citare è indubbiamente Groucho, assistente tuttofare di Dylan con le sembianze di Groucho Marx, che apre la porta ai potenziali clienti stressandoli con barzellette, freddure e intervenendo a sproposito. Esordisce nel primo numero della serie, esattamente due pagina prima del protagonista. Groucho e Dylan si incontrano mentre il secondo è in servizio alle prese con dei disordini causati dall’IRA e il sosia di Marx si aggira nelle vicinanze noncurante degli scontri.
L’ispettore capo di Scotland Yard, Bloch, è un ex superiore di Dylan quando era poliziotto ed è molto affezionato all’ “Old Boy” (così è solito chiamare Dylan). L’ispettore aveva un figlio tossicodipendente, morto durante una rapina, e il rapporto che si venne a creare tra il padre e Dylan suscitò la sua gelosia. Anche se prende in giro Dylan per il suo lavoro di “indagatore dell’incubo” è sempre disponibile a dargli una mano. Il suo nome di battesimo completo è Sherlock H. (Holmes) Bloch come viene svelato sul numero 340 della serie inedita.
Lord H. G. Wells, un eccentrico inventore che aiuta spesso il nostro protagonista nei suoi casi. Il suo aspetto fisico è una citazione dell’attore David Niven. Groucho non riesce a sopportarlo perché viene ritenuto da lui il maggiordomo di Dylan. È spesso in compagnia di qualche prostituta che giustifica come una ragazza alla quale dà ripetizioni private.
Ultima ma non meno importante: la Morte, che in più episodi interagisce direttamente con Dylan. Viene spesso rappresentata come una semplice impiegata che fa il suo lavoro. Nell’albo n. 300 è accompagnata da sua “sorella” la vita e nel numero 338 si prende una sorta di vacanza dalla sua attività per fare compagnia all’ispettore Bloch che, andato in pensione, riscopre i piccoli piaceri della vita.
INFLUENZE CULTURALI E CITAZIONI
Come ci si poteva aspettare da uno dei fumetti italiani più famosi di sempre, Dylan Dog è protagonista anche fuori dal mondo fumettistico. Sono stati creati dal 2010 al 2017 ben dieci film dedicati all’indagatore dell’incubo, quasi tutti indipendenti, a eccezione di Dylan Dog – Il film, un lungometraggio che è ispirato al fumetto ma che contiene numerose differenze rispetto all’opera originale (una di quelle che più ha infastidito i fan, è stata l’assenza di Groucho nel film). Anche gli 883, con il loro videoclip della canzone Il grande incubo (contenuta nell’album La donna, il sogno & il grande incubo) è ispirato allo stile del fumetto, così come la copertina dell’album. Continuando a parlare di Dylan dog nella musica italiana, tra le citazioni più famose troviamo quella degli Articolo 31 nella canzone Spirale Ovale e quella di Fabrizio Moro nel 2007 nella canzone Fammi sentire la voce.
Ovviamente non mancano nel fumetto moltissime citazioni a opere letterarie e cinematografiche. Il titolo del primo numero ad esempio, è un chiarissimo riferimento al film horror anni ‘70-’80 “La notte dei morti viventi” di Romero. Sono presenti anche tantissimi omaggi al cinema di Argento, come per esempio nel n. 3, dove alcuni personaggi sono una chiara citazione di Suspiria; inoltre Dario Argento ha creato una storia per il fumetto per il numero 383 dal titolo Profondo Nero.
Nei numeri 64 e 65, ci sono chiare citazioni alla famosa serie televisiva I segreti di Twin Peaks. Luigi Pirandello viene omaggiato nel numero 67 insieme a Hitchcock, visto che l’albo ha il nome di un film del regista (L’uomo che visse due volte) ma la storia è ispirata all’opera Il fu Mattia Pascal. Non potevano di certo mancare all’appello delle citazioni, il cantautore Fabrizio De André, che viene citato in tanti volumi, come ad esempio nel numero 270 dove viene citata la canzone Un chimico oppure nel 250 quando viene citata Sogno numero 2.