In edicola dal 31 maggio, “Se la notte chiama” porta Dylan Dog in un poco accogliente paesino gallese. Il numero 465 della serie principale dell’indagatore dell’incubo è sceneggiato dalla curatrice Barbara Baraldi e illustrato da Corrado Roi, matita storica del personaggio. Copertina, as usual, dei fratelli Raul e Gianluca Cestaro. La storia proseguirà nell’albo successivo, Chi è sepolto in quella casa, firmato dagli stessi autori.
Siobhan soffre di sonnambulismo. Tutto è cominciato da ragazzina, quando si è persa in un bosco lontano da casa. Da allora, sostiene, è come se un’entità silvana fosse tornata indietro insieme a lei per perseguitarla. Per sciogliere il mistero, Dylan comincia le indagini nella remota e misteriosa cittadina di Wildsborough…
Dylan Dog 465, Se la notte chiama – Trama
Nell’antefatto, una coppia viene massacrata in una casa fuori città. Una ragazza difende un neonato dall’inquietante Wilderman, minacciando di buttarsi dalla finestra.
Una ragazza, ferma in mezzo alla strada, costringe un automobilista a schiantarsi contro un albero per evitarla. La giovane sembra in trance e morde la mano dell’uomo. Arriva una donna, la quale spiega che la figlia Siobhan soffre di una grave forma di sonnambulismo. La riporta a letto, raccomandandole di non spezzare la linea di contenimento disegnata per terra.
Siobhan si rivolge all’indagatore dell’incubo, presentandosi come un’antropologa specializzata in folklore rurale, affetta da una grave forma di sonnambulismo fin da quando aveva 16 anni. L’evento scatenante si svolse durante una festa per lo Shamain, il capodanno celtico da cui deriva Halloween: l’incontro nella foresta con una creatura terrificante e bellissima generò un legame pericoloso che la giovane chiede a Dylan Dog di rimuovere.
I due partono per Wildsborough, la cittadina gallese dove la ragazza era stata ritrovata. Nella locanda “Il cerchio magico” sono accolti da Freya, dark lady stile Vampira ed Elvira. Poco distante tre degli avventori, incappucciati, compiono un sacrificio umano: perderanno la videocamera con cui filmano le loro nefandezze.
Dylan e Siobhan chiedono informazioni sul folklore locale a un’anziana inquietante, la quale spiega che il sovrano del bosco è Wilderman, una creatura che conosce i desideri delle persone; chi si avventura nel suo regno di notte rischia di perdere se stesso.
Siobhan pensa che Wilderman sia la creatura che la perseguita. Lo sogna di notte ma, anziché temerlo, gli chiede di essere liberata dall’esigenza di spiegare i suoi comportamenti e dalla madre assillante. Wilderman offre “nuove opportunità”, le propone di farle conoscere il suo destino, ma precisando che i desideri hanno un prezzo.
Siobhan si sveglia con la veste sporca di sangue. Freya la porta dal figlio Maud, un esperto forense dal volto sfigurato, il quale rivela che il liquido non è sangue, ma una riproduzione artificiale abbastanza somigliante. Dylan e Siobhan passano la notte insieme, mentre Freya viene richiamata nel bosco.
Dylan e Siobhan vanno in biblioteca per usare l’unico wifi del paese, ma si scontrano ancora con l’inospitalità locale. Una volpe li guida verso un negozio esoterico, l’antro di Zoe, che in vetrina espone un libro sul Wilderman.
Zoe racconta loro l’origine della creatura: il nono figlio di una famiglia povera, abbandonato dal padre, venne cresciuto da un albero magico, la madre del bosco. Cresciuto, fu restituito alla sua famiglia di origine. Rifiutato dai fratelli, sentendosi più legato alla natura che alla civiltà, tornò al bosco, con cui strinse un patto che trasformò i suoi familiari in alberi. Nel luogo della sua casa comparvero pietre, raffiguranti la sua storia in una lingua sconosciuta.
Dylan vede Siobhan diretta verso il bosco, sonnambula. Seguendola, vede le pietre della leggenda incontra Wilderman, che si definisce il luogo dove vanno le ombre quando non c’è più luce. Scomparsa la creatura, l’Old Boy riprende la ricerca della ragazza, arrivata nella casa vista in apertura di albo, che sembra posseduta dalla famiglia di Wilderman…
Sviluppo
Nell’introduzione la curatrice spiega di avere in comune con Corrado Roi “la fascinazione
per le fiabe più nere, il folklore e i racconti popolari” e i disturbi del sonno. A questo proposito, la storia si concentra sul sonnambulismo: una parasonnia, o perturbazione del sonno non patologica, che si manifesta come un parziale risveglio durante il quale si può camminare o eseguire comportamenti complessi; non se ne conoscono cause e rimedi. Una condizione suggestiva, frequentemente utilizzata in narrativa.
Il prologo dell’albo rimane a lungo separato dalla trama: colpisce per gli animali che sembrano fissare il lettore, mostra una scena efferata che sembra trovare poca attinenza con la storia. Si passa quindi alla presentazione di Siobhan, resa ancora più inquietante dai volti realizzati da Corrado Roi, allucinati come di consueto.
Si arriva a una situazione abbastanza classica per il protagonista: Dylan Dog ingaggiato da una giovane avvenente e afflitta da un problema sovrannaturale. Di qui in poi l’albo conduce nelle atmosfere inquietanti di un piccolo centro gallese: anche in questo caso le atmosfere traggono giovamento dal tratto del disegnatore.
Groucho non segue il capo in trasferta, quindi ha solo una pagina per portare la sua vena surreale nel racconto, oltre a un paio di vignette a metà albo (Dylan Dog si chiede che cosa starà facendo e al lettore è dato di saperlo).
I tre personaggi che compiono il sacrificio umano si chiamano (per lo meno tra di loro) Bedivere, Alymere e Dagonet. Tutti nomi dei Cavalieri della Tavola Rotonda, di cui curiosamente i tre sembrano violare quasi tutte le norme del codice comportamentale (descritto da Sir Thomas Malory ne La morte di Artù), in particolare evitare l’inganno e la crudeltà, concedere pietà a chi la chiede, soccorrere sempre dame e vedove e non abusarne.
La composizione delle pagine è abbastanza varia nel prologo, dove vediamo diverse ampie vignette di taglio cinematografico o viceversa strette e a tutta pagina, mentre la parte principale del racconto è abbastanza tradizionale, con qualche eccezione rappresentata da un paio di splash page e dalle cornici vintage che circondano i lontani ricordi e le leggende.
Verso il finale della storia la grafica osa di nuovo un po’ di più, tornano protagonisti gli animali e si recupera almeno in parte il senso delle prime pagine. Siobhan ha sicuramente a che fare con il passato del villaggio e la leggenda di Wilderman, ma il mistero si svelerà nel numero successivo: “Nelle profondità del bosco di Wildsborough, ciò che è sepolto non dovrebbe essere disturbato. Ma c’è una casa in cui il sangue versato non smette mai di urlare. Al culmine della sua indagine, Dylan deve decifrare il passato di Siobhan prima che quel passato ritorni per uccidere ancora”.
Gli autori
Curatrice dell’indagatore dell’incubo dal 2023, Barbara Baraldi ha scritto per la serie regolare di Dylan Dog i numeri 348, La mano sbagliata, 364, Gli anni selvaggi, 367, La ninna nanna dell’ultima notte, 385, Perderai la testa, 389, La sopravvissuta, 393, Casca il mondo, 407, L’entità, 417, L’ora del giudizio, 420, Jenny, 436 e 437, Non con fragore…, …Ma con un lamento, che hanno chiuso la trilogia che ha sancito la fine della sperimentazione, 439, L’invasione silenziosa, 446, L’altro lato dello specchio, 450, Shock, 453 Pioggia di sangue, 463, Non dovresti essere qui.
Sempre per l’indagatore dell’incubo: Il bottone di madreperla, Ballando con uno sconosciuto, A prova di morte, numeri 9, 20 e 53 del Dylan Dog Color Fest, infine La solitudine del serpente, Buongiorno tenebra, Malestorie e Tempesta a Mentmore House, I ragazzi selvaggi, Dylan Dog Oldboy nn. 1, 8, 15, 19 e 20.
Autrice di romanzi thriller, tra cui il thriller distopico Sentenza artificiale e La stagione dei ragni, Barbara Baraldi ha firmato anche i fumetti Il regalo, n. 810 di Diabolik, 8 storie della serie Torture Garden per Edizioni Inkiostro, infine Nel nome del sangue, n. 5 di The cannibal family Book.
Corrado Roi è una delle colonne di Dylan Dog, il suo è uno degli stili più personali e riconoscibili tra quelli maggiormente legati all’indagatore dell’incubo, di cui l’artista varesotto ha disegnato oltre 100 storie.
Roi caratterizza alcune delle primissime avventure, parte del mito dell’Old Boy: n. 4, Il Fantasma di Anna Never (riproposta nel recente “reboot”: n. 404, Anna per sempre), n. 10 Alfa e Omega, Il Club dell’Orrore (Speciale n. 1), n. 20, Dal profondo, n. 27, Ti ho visto morire, n. 33, Jekyll!, Gli Inquilini arcani: Il fantasma del terzo piano (Comic Art n. 63).
Più di recente, Roi ha firmato la maggior parte degli albi con cui si sono chiusi il Ciclo della Meteora e la sperimentazione di Roberto Recchioni, in particolare i numeri 399 Oggi sposi, 400, E ora, l’apocalisse, 401, L’alba nera, 402, Il tramonto rosso. Sue anche Sally, n. 418, nell’ambito della trilogia dedicata alle storie di Vasco Rossi, i numeri 429, La bestia della brughiera, 433, Cavalcando il fulmine, la storia doppia composta dai numeri 444 e 445, Morte in sedici noni e Xenon, 453, Pioggia di sangue, 456, Colui che divora le ombre.
Sempre per Bonelli Editore, Roi ha disegnato Martin Mystère, Mister No, Nick Raider, Brendon, Magico vento, Dampyr, Tex Willer, Julia, Ut, Morgan Lost, L’Apocalisse di San Giovanni.
Infine per Lo scarabeo ha illustrato Dracula, Diabolik e l’opera di Paolo Eleuteri Serpieri “Druuna”.