In edicola dal 17/07/2024, Orrore tra i ghiacci è il n. 454 bis di Dylan Dog. Scritto da Bruno Enna e disegnato da Silvia Califano, l’albo inaugura una connotazione particolare per i bis estivi (albi supplementari della serie principale, inaugurati tre estati fa), che da quest’anno, con il nuovo corso della curatrice Barbara Baraldi, rappresenteranno dei “What if”, discontandosi liberamente rispetto alla continuity e i punti fermi della trama della testata.
Una scelta non inedita, ma che viene fatta in modo sporadico e meno marcato sulla serie regolare, più sistematicamente su altre testate, come la “sperimentale” Color Fest, e in modo strutturale nella saga del Pianeta dei Morti, ideata da Alessandro Bilotta (dove un Dylan Dog di mezza età vive su una Terra colpita da un’epidemia di zombi).
Nella copertina dei fratelli Cestaro, la creatura di fronte a Dylan Dog riprende esplicitamente la locandina del film di John Carpenter “La cosa” (1982), cui l’albo è chiaramente ispirato.
Trama
La storia è raccontata dal punto di vista di una creatura aliena che precipita con la sua astronave sul nostro pianeta, in Antartide. Costretto dalla fame, mangia qualsiasi creatura gli si avvicini.
Rimasto bloccato nel ghiaccio, l’alieno viene trovato molto tempo dopo, alla fine del XIX secolo, da una spedizione scientifica, che lo imbarca sulla Outpost 31 per portarlo in Inghilterra. Durante il viaggio, il ghiaccio si scioglie e la creatura riesce a liberarsi per divorare il primo marinaio che gli si avvicina troppo.
La sua specie assume l’aspetto, i ricordi e la personalità dell’individuo mangiato: durante l’assimilazione del vissuto del marinaio, scopriamo che lo stesso si era imbarcato per una spedizione pagata dalla Royal Geographic Society, agli ordini del capitano Bloch, e che si era innamorato dell’unica donna dell’equipaggio, la dottoressa Grace Stevens. Sembra dunque trattarsi di Dylan Dog, ma calato a fine Ottocento.
La nave si era arenata nella banchisa nei mari di Weddell. Costretti all’esplorazione dei ghiacci, i marinai trovarono l’astronave. È la futura vittima a convincere il resto dell’equipaggio a non abbandonare la creatura, in quanto scoperta scientifica eccezionale. La creatura rivela infine che si tratta dell’ufficiale in seconda Dylan Dog, ricercatore romantico, indagatore, esploratore dell’anima.
L’alieno dunque prende il posto di Dylan Dog: per una volta non è ossessionato dalla fame ma vive sentimenti che conosce poco, come l’amicizia e l’amore: l’ufficiale è l’amante segreto della professoressa Stevens e amico del cuoco Groucho.
Studiando il sangue rimasto sul ponte della nave, il dottor Wright capisce che le cellule aliene si accoppiano a quelle della vittima e le replicano. Lo studio viene interrotto dall’aggressione brutale da parte delle cellule, che iniziano ad assimilare lo studioso e un marinaio.
Entrati nella stanza del dottore, “Dylan Dog” e Grace assistono alla scena e la creatura aliena, per salvare la donna per la quale prova sentimenti, brucia l’aggressore.
La scienziata recupera gli appunti di Wright, capisce che la creatura replica la vittima e che Dylan Dog non è stato attaccato e sapeva come distruggere l’aggressore perché probabilmente egli stesso ha subito la procedura.
Intanto, l’alieno nota come per certi versi sia Dylan Dog a infettare lui, riducendo anche le capacità di percepire i suoi simili. Individuatone uno nell’aiutante di Groucho, la creatura scopre che l’altro non condivide il suo cambiamento, sente solo la fame e il disprezzo nei confronti del traditore. Ha infettato il cibo dei marinai per infettarli tutti: per salvare i suoi amici, Dylan Dog spara agli alieni e li ferma temporaneamente.
La creatura si ritrova legata per essere sottoposta a un tesi ideato da Grace per individuare gli infetti. Con suo grande stupore, lo supera: la trasformazione in Dylan Dog è ormai completa? La creatura propone a Bloch di abbandonare la nave, che presto sarà assalita dagli alieni, e rifugiarsi nel disco trovato nei ghiacci.
“Dylan” è ormai costretto a rivelare a Grace le proprie origini, ma il finale regala ancora colpi di scena ed emozioni.
Sviluppo
Sebbene Dylan Dog non compaia fino alla sedicesima tavola, quando è ormai assimilato dalla creatura – se si eccettua una vignetta dove l’Old Boy non è rappresentato nitidamente e sembra più Corto Maltese – la presenza dell’Indagatore dell’Incubo è inizialmente ricordata da quella di Bloch e di Groucho.
La lettura è ravvivata dal ribaltamento dei punti di vista, con la narrazione che viene fatta dalla creatura, che considera alieno il nostro pianeta e strani i suoi abitanti, in particolare le emozioni provate dall’Old Boy.
L’umanità del personaggio è ancora una volta determinante: in questo caso non per risolvere un enigma o fermare un cattivo, bensì per fare in modo che non sia l’alieno a prendere il suo posto, ma siano la personalità e i sentimenti di Dylan Dog a prendere il sopravvento sulla creatura. E da qui parte anche una sofferta lotta contro il proprio popolo, gli altri alieni.
Non risulta chiarissimo quanto duri in condizioni normali l’assimilazione, né se l’aspetto mostruoso emerga solo dopo un certo periodo di digiuno. Inizialmente sembra esserci un solo alieno, poi scopriamo che ce ne sono diversi.
Una storia graficamente interessante e impegnativa, con collocazione localmente e temporalmente insolita, l’Antartide a fine XIX secolo: tanto bianco (il ghiaccio), tante corde (criticità evidenziata da Califano nell’introduzione), grigi e sfumature che si alterano a scene dove prevalgono i neri.
L’impostazione delle tavole cambia spesso, perdendo la classica griglia nelle pagine dove la narrazione della creatura è resa con le sfumature di grigio.
Il nome della nave è un omaggio alla U.S. Outpost #31, base scientifica statunitense al centro del film “La Cosa”, di John Carpenter, che ha ispirato la storia, anche se gli appassionati di serie televisive riconosceranno analogie con “The Terror“.
In una vignetta compare sulla nave una vecchia conoscenza dell’Old Boy, il gatto Cagliostro: appartenente della strega Kim, il felino è in grado di materializzare i sogni e potrebbe far sparire il mondo.
Introdotto nell’omonimo numero 18 della serie regolare, Cagliostro ha vissuto con Kim fin quando lei non ha perso i poteri, nel numero 63. Dopo 5 anni di assenza è tornato ne L’occhio del gatto, n. 119, poi nella doppia storia dei numeri 241 e 242 (dove si scopre che era stato lui a portare Dylan Dog nel XX secolo per allontanarlo da Xabaras).
La cosa
Ispirazione per l’albo 454 bis, La cosa (The Thing) è un film horror del 1982 girato da John Carpenter, remake de La cosa da un altro mondo (Who goes there?), del 1951, tratto dall’omonimo racconto di John W. Campbell. Gli incassi modesti nelle sale furono seguiti dal successo “casalingo” che valse al film interpretato da Kurt Russell la reputazione di cult fantahorror.
I ricercatori di una base scientifica americana in Antartide si imbatte in una forma di vita aliena extraterrestre parassita, in grado di assumere l’aspetto degli esseri che incrocia. Non sapere chi sia se stesso e chi sia stato infestato dall’alieno getta il gruppo nel panico.
Gli autori di Dylan Dog 454 bis
Molto attivo in casa Disney, Bruno Enna scrive spesso per Topolino, soprattutto parodie: in particolare, ha firmato la trilogia gotica composta da Dracula di Bram Topker, Lo strano caso del dottor Ratkyll e di mister Hyde e Duckenstein di Mary Shelduck, realizzata con il disegnatore Fabio Celoni.
Sua anche la storia Una ballata del topo salato, omaggio a Corto Maltese realizzato insieme a Giorgio Cavazzano. Sempre per Disney, Enna ha scritto storie di Paperinik, Trip (PK), Archimede, Pippo, Anderville confidential, Mickey Mouse, Star Top, Paperoga, Paperino, X-Mickey, Paperino e Qui Quo Qua, Storia Papera, Zio Paperone, Amelia, Pippo Holmes, Giovani Marmotte.
Inoltre ha ideato Paperino Paperotto e il suo mondo, Quack Town, piccolo centro agricolo fuori Paperopoli dove Paperino ha vissuto da piccolo con Nonna Papera (senza Ciccio).
Per Bonelli ha firmato storie di Saguaro, Creepy Past, Zagor. Per il mercato francese Susine (Soleil Productions).
Per Dylan Dog, Enna ha scritto Anima d’acciaio, Il guardiano del faro, Vite in gioco, Nel segno del dolore, Sulla pelle e Dove i sogni vanno a morire, numeri 248, 251, 254, 284, 326 e 428 della serie regolare, oltre ai numeri 7, 9, 12, 33, 35 e 38 del Maxi, ai Gigante 14, 16, 17, agli Oldboy n. 7, 14, 15, 20 e ai Color Fest 3, 4, 26 e 47. Sostanzialmente in contemporanea con il 454 bis arriva in edicola L’enciclopedia della paura n. 2.
Al suo esordio con Dylan Dog, Silvia Califano vanta un’ampia esperienza nel mercato internazionale, in particolare negli USA con IDW Publishing (Star Trek: Year Five, The X-Files: CASE FILES), Opus (San Julian’s Queens of the Lost World) e Dynamite (Elvira in Horrorland, Red Sonja & Vampirella MEET Betty & Veronica), in UK con Rebellion (2000AD).
In Italia Silvia Califano ha disegnato John Doe (Eura Editoriale), Dampyr e Il confine (Bonelli).