La misura del mondo, numero 449 della testata principale di Dylan Dog, è in vendita dal 31/01/2024. L’albo è stato scritto e disegnato da Carlo Ambrosini, mancato il primo novembre: la copertina dei fratelli Cestaro lo omaggia mettendo in scena intorno a un malinconico indagatore dell’incubo alcuni personaggi creati dall’artista bresciano.
Quando il piccolo Donald scompare dall’orfanotrofio, tutto fa pensare a un caso di allontanamento volontario. Qualcuno sostiene che sia scappato, altri lo hanno visto camminare per strada insieme a un altro bambino. Ma la giovane Lu, impiegata dei servizi sociali, è convinta di essere in contatto telepatico con lui e di temere per la sua incolumità. L’unico disposto a crederle è Dylan Dog, sebbene le visioni della ragazza conducano a un luogo impossibile: l’isola volante descritta da Jonathan Swift ne “I viaggi di Gulliver”.
Trama di Dylan Dog 449, La misura del mondo
La storia inizia negli anni ’50, nei sobborghi di Londra colpiti dalla crisi economica post-bellica. Al Saint James Hospital, Meredith Campbell sta prendendo una decisione sofferta, su insistenza della signora Wesson: vendere il figlio che sta per nascere, in modo da poter mantenere gli altri tre. Pur avendo promesso di prendersi cura del bambino, la Wesson sembra intenzionata a rivenderlo per guadagnarci.
Nel presente, Bloch informa Dylan Dog della scomparsa dall’orfanotrofio di un bambino affetto dalla sindrome di Lilliput. Poco dopo, arriva un signore con la stessa sindrome, Slim Cornwell, gestore di un pub in Lincoln Street, che vuole denunciare la scomparsa della moglie ma è privo di documenti.
Meredith partorì un bambino nano e la Wesson era intenzionata a far saltare l’accordo, ma il padre del neonato la costrinse a prenderlo. Cercando conforto alcolico al Gulliver’s Pub, la donna trovò invece una cameriera disposta a prendersi cura del piccolo, anche per accontentare la figlia Olivia. Slim rivelerà alcuni poteri di preveggenza.
Dylan Dog viene avvicinato dalla psicologa Lu Bennet, l’assistente sociale di Donald, che si assume la colpa della scomparsa del bambino, spiega di avere un contatto mentale con lui, di avvertire la sua paura e di percepire quello che vede lui: in particolare, immagini legate ai viaggi di Gulliver, come l’isola volante.
Slim e Olivia si erano sposati e avevano gestito insieme il Gulliver’s pub, finché la donna aveva chiesto di essere sostituita da una ragazza per il turno di notte. Ed è proprio in quel locale, ormai abbandonato, che Dylan Dog pensa di poter rintracciare il bambino scomparso.
Sul posto, l’indagatore dell’incubo e Lu non trovano il piccolo, ma le matrici dei biglietti per un battello in partenza la mattina successiva. I due scappano per una fuga di gas ma si ritrovano circondati da strane creature.
Il mattino dopo, Slim e il piccolo Donald arrivano a Tombstone per prendere il battello. L’uomo dice al bambino che torneranno “da dove sono venuti: il regno di Gulliver”. Gli appare la moglie, alla quale precisa che lo porterà all’isola di Laputa, sull’isola volante: vuole fuggire dal mondo in cui si sente ridicolo per la propria misura. Olivia gli rinfaccia di aver ucciso brutalmente lei e l’aiutante Margaret. Slim ribatte solo di essere disgustato dagli “Yahoo” (gli umani) e dal loro odore.
Dylan Dog, Lu e l’agente raggiungono Donald prima che Slim gli faccia del male. In precedenza l’uomo aveva scoperto da Adele, una sua amante, che 8 anni prima dalla loro relazione era nato Donald. La donna pretendeva molti non soldi per non rivelare il segreto a Olivia: Slim l’aveva uccisa e aveva rintracciato il bambino.
Sviluppo
L’albo si apre con un ricordo di Carlo Ambrosini, firmato da Tiziano Sclavi. La copertina, come detto, omaggia l’autore: intorno a un Dylan Dog che guarda malinconicamente verso l’orizzonte vediamo Napoleone, Nico Macchia e l’Arlecchino che rappresenta la morte. Nel cielo distinguiamo mongolfiere, una città sospesa nel vuoto e una macchina volante dal quale l’artista sembra salutarci.
La curatrice Barbara Baraldi precisa nell’introduzione che la storia, firmata come autore completo da Ambrosini, è un esempio perfetto della poetica dell’autore bresciano, “il racconto di un sogno poco dopo il risveglio”.
Franco Busatta, storico amico e collaboratore dell’artista scomparso, aggiunge una precisazione sulla storia e un ricordo del suo modo di raccontare: “Al fianco di Dylan c’è un personaggio che ha l’aspetto e il nome della moglie di Ambrosini, Lu Vieira […] Ho sempre trovato curioso che amasse iniziare una nuova sequenza con l’ultima vignetta della tavola invece che con la prima della successiva”.
La parte centrale dell’albo è particolarmente intrisa dello stile di Ambrosini: Dylan Dog esplora un pub abbandonato, viene messo in fuga da una personaggio che scopriremo essere defunto, si ritrova circondato da strane creature, compreso il classico Arlecchino dell’artista bresciano, chiede aiuto a Groucho (teoricamente rimasto a casa, ma presente), si ritrova legato come Gulliver, assiste a un dialogo di Socrate, quindi viene nuovamente circondato, ma da animali giganti.
Lo stile grafico è quello caratteristico di Ambrosini, con i personaggi dall’aria malinconica e i le creature tipiche dell’autore, in particolare l’Arlecchino con cui simboleggiava la morte.
La narrazione è più lineare del solito, benché non manchino momenti in cui sfuma il confine tra realtà, sogno e altre dimensioni, così come Tra i personaggi, particolarmente incisivo il Slim, la cui follia omicida emerge solo nel finale del racconto.
Dylan e Lu si risvegliano, vengono curati dall’intossicazione da gas e si fanno accompagnare a Tombstone.
Carlo Ambrosini
Dopo l’esperienza con le tavole di Ken Parker, Carlo Ambrosini ottenne un grande successo in Italia e Francia con Nico Macchia, personaggio di cui era ideatore e autore completo: le vicende di tre cavalieri di ventura supportate da una precisa ricostruzione storica del XVI secolo.
Nel 1997 Ambrosini ha creato Napoleone, pubblicato come bimestrale da Sergio Bonelli Editore fino al 2006 e tornato nel 2019 su tre numeri della collana Le Storie. Un fumetto dove piani temporali, realtà, sovrannaturale e sogno si intrecciano e si confondono. Suo anche il personaggio del critico d’arte Jan Dix, di cui l’autore lombardo ha scritto la maggior parte dei testi e disegnato diversi episodi. Ambrosini ha inoltre disegnato storie di Tex Willer, Orfani, Il Confine.
Per quanto riguarda Dylan Dog, dal secondo anno della serie regolare ha disegnato molti numeri, come Canale 666, L’isola misteriosa, La scogliera degli spettri, Inferni, I vampiri, il celeberrimo Il lungo addio.
Finito il “monopolio” di Sclavi, ha iniziato a occuparsi anche dei testi, con Dietro il sipario e Il guardiano della memoria, fino ai più recenti Una nuova vita (primo albo con Roberto Recchioni come curatore), Lacrime di pietra, Cronodramma, Del tempo e di altre illusioni, I padroni del nullae La stanza del guerriero.
Giulio Camagni ha frequentato il liceo artistico e ha debuttato ancora minorenne disegnando Il quadro maledetto per la collana Supereroica dell’Editrice Dardo. Seguito nella formazione artistica da Ivo Milazzo, nel 1997 entra nel team di Napoleone, disegnando il n. 3 Il folle Barrakan. Nel 2008 passa a Jan Dix, la mini-serie creata da Carlo Ambrosini.
Per Dylan Dog ha firmato Non umano, n. 377 della serie principale, La fine è il mio inizio (Il pianeta dei morti – Speciale n. 30), Il luogo oscuro,Dal mio sangue e Sweet Little Doll (Magazine nn. 4, 5 e 6), Il nuovo mondo (Maxi n. 37), Il nemico geniale e L’invasione degli ultraschermi (Oldboy nn. 3 e 12).