Si intitola L’altro lato dello specchio il numero 446 della serie regolare di Dylan Dog, in edicola dal 31 ottobre. Il titolo, rafforzato dalla copertina
L’Old Boy riceve un invito anonimo per la villa del magnate Jeffery Scott, dove alcuni intellettuali sono chiamati ad addestrare una misteriosa intelligenza artificiale. La casa stessa sembra avere una sua coscienza, legata a uno specchio appartenente al passato di Dylan.
Soggetto e sceneggiatura della curatrice
Dopo aver ricevuto un invito anonimo, Dylan Dog giunge nella villa del magnate Jeffery Scott, dove un gruppo di intellettuali è riunito per addestrare una nuova forma di intelligenza artificiale. Ma la casa stessa appare un organismo senziente, corrotto dalla volontà di un misterioso specchio che sembra riaffiorare dal passato di Dylan, risucchiandolo in un vortice di inganni.
L’albo numero 446 apre un ciclo tematico di tre storie autoconclusive dedicate all’Intelligenza Artificiale. A febbraio rivedremo assieme Barbara Baraldi e Nicola Mari nel numero 450, Freaky.
La trama di Dylan Dog 446
Dylan Dog accompagna la fidanzata Mary Ann Scott in una villa dove dovrebbe conoscere i suoi genitori. L’edificio, in stato di abbandono, non tradisce le aspettative inquietanti: la ragazza sparisce, Dylan gira tra le stanze per ritrovarla ma incontra solo zombi, finché non si imbatte in uno specchio che gli ricorda quello incontrato molto tempo fa (n. 10, Attraverso lo specchio). L’apparizione della Morte sembra confermarglielo, ma il tutto si dissolve.
Jeffery Scott spiega a Dylan Dog che si trova in Alix, la prima casa controllata da un’Intelligenza Artificiale generativa, a cui si devono le visioni cui ha assistito: un esercizio narrativo dell’algoritmo, supportato da ricostruzioni immersive in realtà aumentata, proiezioni molto realistiche realizzate da sfere che fluttuano nella casa.
Jeffery ha riunito un team di professionisti per addestrare la rete neurale insieme a Megan Peele, la programmatrice di Alix: uno scrittore, un editore, una produttrice televisiva, un esperto di marketing. Dylan Dog non era stato invitato, ma risolvendo un rompicapo ha ottenuto l’indirizzo della casa e un orario per l’appuntamento. Trovando sospetta la faccenda, l’Old Boy ha chiesto a Groucho di intrufolarsi come cameriere, per aiutarlo a indagare.
Mary Ann è la nipote di Jeffery e lo specchio, apparentemente fuori contesto rispetto all’arredamento moderno della villa, è un ricordo del defunto padre della ragazza. La giovane spiega, riluttante, che i suoi genitori sono morti quando aveva 9 anni, e si ritiene responsabile dell’accaduto. Jeffery l’ha adottata ma si è sempre interessato più alla tecnologia che alla nipote.
Mentre osserva lo specchio misterioso, Dylan Dog viene ferito da un colpo di pistola, e si ritrova da solo con una bambina che dice di essere Mary Ann e legge un libro sui funghi. I quotidiani lasciati sul tavolino confermano che l’Old Boy è tornato indietro di 20 anni e gli rivelano l’origine della fortuna degli Scott: una miniera di terre rare trovate nella loro tenuta. Affiancato dalla morte, Dylan rivede anche la fine dei genitori di Mary Ann, dovuta ai funghi velenosi colti dalla bambina.
L’Old Boy riprende coscienza: Mary Ann gli ha curato la ferita alla spalla e ora ha superato la diffidenza con cui lo trattava. L’Intelligenza Artificiale della casa non obbedisce ai comandi della programmatrice e a tavola si assiste a un nuovo avvelenamento da funghi, di cui è vittima Cameron, l’editore.
Come in un romanzo di Agatha Christie, Dylan porta tutti i presenti in una stanza e si pone davanti a loro per spiegare che cosa ha scoperto. L’avvelenamento dei genitori di Mary Ann era stato organizzato da Jeffery per entrare in possesso della miniera che, in base alla donazione nascosta nel libro di funghi, sarebbe spettata al fratello Philip. A questo punto l’Intelligenza Artificiale manifesta più platealmente il suo dominio sulla casa ed emerge un colpevole inaspettato: il ruolo della casa e dell’indagatore dell’incubo sono determinanti per la conclusione.
Sviluppo
Nel presentare l’albo, di cui è autrice, la curatrice Barbara Baraldi ne introduce tre temi, da sempre fonte di scenari inquietanti per la narrativa: la casa, le Intelligenze Artificiali e gli specchi. Il secondo tema inaugura e lega un ciclo di tre storie autoconclusive, ma regala inquietudine già dai tempi dei “classici” 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrik e Il mondo dei robot di Michael Crichton.
Per quanto riguarda le superfici riflettenti, è inevitabile il richiamo al numero di 10 di Dylan Dog, Attraverso lo specchio, di cui il n. 446 non è un seguito. Il richiamo inizia già con la copertina, opera dei fratelli Cestaro, che hanno realizzato anche il nuovo frontespizio: una sorta di “foto di famiglia”, dove Dylan Dog è attorniato Bloch, Groucho, la Morte ispirata a Il settimo sigillo e personaggi del suo passato: la Dama in Nero, Xabaras, Morgana, l’assassino di Memorie dall’Invisibile, l’occhio di Golconda, Johnny Freak e Ghor – comparso nello Speciale n. 2, Gli orrori di Altroquando.
Vita breve dunque per il frontespizio precedente, pubblicato nel n. 426, La morte in palio: un disegno simile nell’impostazione – anch’esso realizzato dai Cestaro – ma più incentrato sull’horror cinematografico (mummie, zombi, Nosferatu, licantropi e freak). Come elemento di continuità rimangono la personificazione della morte e la partita a scacchi (ancora Il Settimo Sigillo, che veniva ampiamente ripreso nel n. 66, Partita con la Morte e nel già citato 426).
L’albo 446, precisa ancora Barbara Baraldi, è solo apparentemente a episodi. I disegni dei tre “atti” sono affidati ad altrettanti artisti, variando decisamente lo stile grafico della storia. Davide Furnò, che ha scelto uno stile “immersivo”, regala atmosfere inquietanti, valorizzate dai chiaroscuri, e mette Dylan a confronto con zombi particolarmente disturbanti.
Nicola Mari ha cercato di raccontare le criticità di uno sviluppo che non sempre è migliorativo. La parte illustrata da Mari è la più breve, ma anziché sui mostri si concentra sulle persone, che hanno l’espressività e la fisionomia tipica dei disegni dell’artista ferrarese. La transizione tra il secondo e il terzo segmento è sottolineata da alcune alcune splash page e grandi vignette particolarmente d’impatto.
Infine Marco Nizzoli si è soffermato sulla “magia” inquietante degli specchi e sui fantasmi del passato, per poi mettere in scena il finale scoppiettante della vicenda, in cui emergono rancori familiari e una paura degli incubi che può colpire anche le case…
Gli autori di Dylan Dog 446
Barbara Baraldi, da qualche mese curatrice dell’indagatore dell’incubo, ha scritto per la serie regolare di Dylan Dog i numeri 348, La mano sbagliata, 364, Gli anni selvaggi, 367, La ninna nanna dell’ultima notte, 385, Perderai la testa, 389, La sopravvissuta, 393, Casca il mondo, 407, L’entità, 417, L’ora del giudizio, 420, Jenny.
Barbara Baraldi ha scritto per la serie regolare di Dylan Dog i numeri 348, La mano sbagliata, 364, Gli anni selvaggi, 367, La ninna nanna dell’ultima notte, 385, Perderai la testa, 389, La sopravvissuta, 393, Casca il mondo, 407, L’entità, 417, L’ora del giudizio, 420, Jenny, nonché i recenti 436 e 437, Non con fragore…, …Ma con un lamento, che hanno chiuso la trilogia che ha sancito la fine della sperimentazione, e 439, L’invasione silenziosa.
Sempre per l’indagatore dell’incubo: Il bottone di madreperla e Ballando con uno sconosciuto, numeri 9 e 20 del Dylan Dog Color Fest, infine La solitudine del serpente, Buongiorno tenebra, Malestorie e Tempesta a Mentmore House, Dylan Dog Oldboy nn. 1, 8, 15, 19 e 20.
Autrice di romanzi thriller, Barbara Baraldi ha firmato inoltre Il regalo, n. 810 di Diabolik, 8 storie della serie Torture Garden per Edizioni Inkiostro, infine Nel nome del sangue, n. 5 di The cannibal family Book.
Davide Furnò, formatosi all’Accademia delle Belle Arti, ha iniziato l’attività professionale in campo pubblicitario, proseguendo con l’editoria scolastica per arrivare quindi al fumetto, realizzando Fate per la rivista Strane Storie della Vittorio Pavesio Production.
Nicola Mari ha disegnato Nathan Never dal 1989 al 1996, per poi passare a Dylan Dog. Ben 23 gli albi realizzati per la serie regolare, tra cui il 337, Spazio profondo, numero a colori celebrativo della seconda fase del rinnovamento affidata a Roberto Recchioni, e metafora editoriale della testata.
Di recente ha disegnato il racconto Buongiorno tenebra dell’ottavo Dylan Dog Oldboy e lo Speciale Dylan Dog n. 36 – Il progetto Hicks (con cui la testata ha abbandonato la saga de Il pianeta dei morti).
Nel 1998 Mari ha ricevuto il Premio Yellow Kid al Salone Internazionale dei Comics. Sempre per Bonelli, Mari ha disegnato Il principe di Persia, n. 23 de Le Storie, Mister No e Nathan Never, Daryl Zed. Inoltre, per DC Comics ha disegnato Ianus nell’ambito dell’evento Batman: The World.
Marco Nizzoli ha disegnato e inchiostrato Tommy, disegnato Angel Dark per Max Bunker Press, Fondazione Babele per Star Comics, Raymond Capp per Granata Press, Esp per Universo pubblicità, Napoleone per Sergio Bonelli Editore.
Per l’indagatore dell’incubo ha disegnato: L’uomo che non c’è (Color Fest n. 5), La Dea Madre (Dylan Dog n. 308), La magnifica creatura (Dylan Dog n. 330), Benvenuti a Wickedford (Dylan Dog n 340), Sul Fondo (Dylan Dog n. 359), Che regni il caos (Dylan Dog n. 387), Eterne Stagioni (Dylan Dog n. 394), Oggi sposi (Dylan Dog n. 399), Dr. Groucho e Mr. Dylan (Oldboy n. 12), A occhi chiusi e I ragazzi selvaggi (Oldboy n. 20).