Il numero 439 di Dylan Dog si intitola L’invasione silenziosa ed è in vendita dal 31 marzo: testi di Barbara Baraldi – da poco nominata nuova curatrice della testata – e disegni di Davide Furnò per una storia che riprende il filo di storie complottiste, a partire da I Vampiri, n. 62 pubblicato nel 1991, cita e riprende tanti elementi del Dylan Dog classico, a sottolineare la fine della sperimentazione dell’ultimo decennio e il ritorno al passato.
La prima citazione è la copertina dei fratelli Cestaro: l’Old Boy aggredito da una sua versione mostruosa proveniente dallo specchio riprende uno dei tarocchi realizzati da Angelo Stano, anche in questo caso nel 1991: il n. 11, la Forza, riprodotto anche nella custodia in formato standard.
Storia di complottismo dunque: Wayne, apparentemente uno squilibrato, minaccia con la pistola le persone presenti nella sede della radio dove lavora Sheri, love interest del mese di Dylan Dog. L’indagatore dell’incubo cerca di capire perché l’uomo sostenga di essere l’unico ad accorgersi che tra le persone si aggirano creature mostruose.
Trama di Dylan Dog 439
L’albo comincia in medias res: Wayne è entrato nella sede di un’emittente radiofonica armato di fucile e minaccia di uccidere tutti, a partire da Sheri, conduttrice e fidanzata di Dylan Dog. L’Old Boy è tra i presenti e cerca di calmare Wayne, che utilizza il classico lessico da complottista, parlando di fantomatici “loro” che sono tra noi, ovunque, ci osservano e ci controllano. L’uomo soffre di prosopagnosia, l’incapacità di riconoscere i volti delle persone.
Scopriamo che Wayne ha contattato Sheri chiamandola in diretta durante la trasmissione radiofonica notturna condotta dalla ragazza: durante la telefonate, sempre più frequenti, ha parlato di un’invasione silenziosa, da parte di “loro”, mostri che possono essere riconosciuti a causa della asocialità. L’insistenza e i temi affrontati dall’uomo l’hanno convinta a rivolgersi prima alla polizia, senza successo, poi all’indagatore dell’incubo, il quale si rivolge a Bloch, suscitandone la perplessità.
All’arrivo nella stazione radio, Dylan si ritrova davanti al fucile di Wayne, che spara accidentalmente a un ostaggio e viene ucciso dalla polizia. Bloch rivela all’Old Boy che c’era un fascicolo su Wayne, da cui risultava affetto da una forma grave di prosopagnosia, difficoltà a riconoscere le persone. A questo punto Dylan continua a vedere Wayne, dal quale scopre di essere in grado di vedere “loro” e di dove raggiungere “la città bianca”. Anche Dylan inizia a vedere le persone “sfocate”, a partire da Sheri.
Dylan indaga a casa di Wayne, ma viene fermato e catturato. Nelle sue visioni, viene ancora invitato da Wayne a raggiungere la città bianca. Si ritrova legato a un letto d’ospedale, ancora con difficoltà a riconoscere i visi, ma riesce a fuggire grazie all’aiuto del suo compagno di stanza Frederick e viene liberato da Groucho e Sheri, giunti provvidenzialmente con il Maggiolone.
L’Old Boy, grazie al legame creatosi con Wayne, capisce che la Città Bianca è l’ex sede degli studi della BBC. Dylan Dog raggiunge l’edificio, dove ora ci sono gli uffici della UTC e un’enorme antenna appena collocata. Un addetto della UTC gli propone di partecipare alla sperimentazione del 6G, al che il protagonista chiede che cosa faccia veramente la compagnia, viene invitato ad andarsene ma riesce a raggiungere i sotterranei, dove trova una creatura inquietante e viene raggiunto da Frederick e altri ex compagni di prigionia.
Frederick gli spiega che le persone più deboli obbediscono alle direttive dell’antenna, mentre quelle più forti si ribellano “al vero l’orrore: la solitudine, l’indifferenza, il conformismo dilagante”. L’antenna aveva amplificato le percezioni di Wayne, facendogli vedere gli altri come mostri. La sperimentazione 6G punta a distruggere il dissenso e il segnale si espanderà sempre di più: è questa l’invasione silenziosa. Nulla sembra scalfire la teca che protegge la creatura mostruosa da cui sembra partire il segnale, ma Groucho ha un asso nella manica…
Sviluppo
L’introduzione dell’albo cita alcune probabili ispirazioni della storia, da The Puppet Masters, romanzo anticomunista del 1951 di Robert A. Heinlein, tradotto da noi Il terrore dalla sesta luna, al The Body Snatchers (da noi Gli invasati e soprattutto L’invasione degli ultracorpi) con cui tre anni dopo Jack Finney ribaltò l’opera precedente in chiave antimaccartista, ottenendo un grande successo e diventando punto di riferimento per la fantascienza e l’horror.
A sottolineare la politicità dell’albo, alcuni riferimenti alla propaganda di casa nostra, dalla priorità agli inglesi, alla difesa della famiglia tradizionale, ai tagli alla cultura.
L’albo si apre in analogia con il già citato n. 62, ossia con un’energica operazione di polizia, e si chiude con una parziale parziale da parte di Dylan Dog, come trent’anni prima: di fronte a un nemico apparentemente indistruttibile, e alla consapevolezza che se anche eliminassero l’antenna ne arriveranno altre, l’Old Boyi rinuncia ad attaccare ma continua a resistere.
In omaggio ai “bei vecchi tempi” di Dylan Dog, vengono esaltati sia i dischi in vinile, le fotografie cartacee, le radio analogiche – la stazione di Sheri era per Wayne “un avamposto di resistenza” – sia i classici elementi “dylaniati” come le frasi ad effetto, il quinto sesto e mezzo, la pistola lanciata da Groucho.
Per sottolineare ulteriormente il ritorno al passato, il finale esalta il ruolo di Groucho – spesso ridimensionato o messo in discussione in questi anni – e pesca addirittura un elemento de L’alba dei morti viventi: quel che sembra indistruttibile, la teca e l’antenna del 6G, viene fatto esplodere grazie alla “custodia di riserva del clarinetto”, di cui l’assistente di Dylan Dog si sarebbe dovuto sbarazzare perché troppo pericolosa, e che invece si è portato dietro “per ogni evenienza”.
Come annunciato, distruggere un’antenna non ferma l'”invasione silenziosa”: poche vignette dopo, anche Sheri “perde la faccia” agli occhi di Dylan, abbandona i sogni e decide di andare a lavorare nella ditta del padre.
L’accattivante sceneggiatura della nuova curatrice della testata è resa egregiamente da Davide Furnò: si viene accompagnati nella lettura da disegni efficaci, caratterizzati dall’espressività dei personaggi, nonché dalla gestione dei toni di grigio e delle ombre. Il tratto dettagliato cede il passo alla sfocatura quando Wayne e Dylan non riconoscono i volti.
La composizione delle tavole è discretamente varia, con qualche guizzo, come nelle tavola 30 e 32: in entrambe una coppia di vignette (rispettivamente due verticali e due orizzontali) rappresenta un’unica inquadratura. Le due vignette finali di pag. 83, affiancate, uniscono i volti di Sheri e Dylan Dog.
Come ne I vampiri, il nemico sovrannaturale simboleggia il conformismo e c’è un senso di ineluttabilità. Ripreso anche il complottismo del numero 62: oltre al gergo tipico, con Wayne che vede il “vero” aspetto di alcune persone, parla di “loro” e di un nemico quasi onnipresente, abbiamo la contestazione dell’ultima tecnologia di trasmissione dati (il 6G, evidente evoluzione del 5G ma anche pretesto per evocare numeri inquietanti attraverso la ripetizione).
Forse non è casuale che il nemico e la sua invasione si basino sulla “sperimentazione”: questo albo, come la trilogia che lo ha preceduto, celebra il ritorno al passato chiudendo appunto il decennio di sperimentazioni.
Dei tentativi di modernizzare il personaggio, resterà qualcosa in termini di grafica, linguaggio (l’addio al voi), lo sviluppo narrativo (che ha dato più spazio alla trama orizzontale e agli archi su più numeri), ma probabilmente si tornerà a dare spazio ai personaggi classici, accantonati o ridimensionati come Groucho e Bloch, anziché alle new entry come Carpenter e Rania, “eliminati” nei mesi scorsi. Vedremo il ritorno di Lord Wells e addirittura Xabaras? In ogni caso gli effetti del cambio al timone non saranno visibili prima dell’autunno, presumibilmente, considerando i tempi editoriali del fumetto.
Gli autori
Barbara Baraldi ha scritto per la serie regolare di Dylan Dog i numeri 348, La mano sbagliata, 364, Gli anni selvaggi, 367, La ninna nanna dell’ultima notte, 385, Perderai la testa, 389, La sopravvissuta, 393, Casca il mondo, 407, L’entità, 417, L’ora del giudizio, 420, Jenny,
nonché i recentissimi 436 e 437, Non con fragore…, …Ma con un lamento, che hanno chiuso la trilogia con cui si è chiusa la sperimentazione.
Sempre per l’indagatore dell’incubo: Il bottone di madreperla e Ballando con uno sconosciuto, numeri 9 e 20 del Dylan Dog Color Fest, infine La solitudine del serpente, Buongiorno tenebra e Malestorie, Dylan Dog Oldboy nn. 1, 8 e 15.
A inizio maggio 2023 è stata nominata nuova curatrice di Dylan Dog,
Autrice di romanzi thriller, Barbara Baraldi ha firmato inoltre Il regalo, n. 810 di Diabolik, 8 storie della serie Torture Garden per Edizioni Inkiostro, infine Nel nome del sangue, n. 5 di The cannibal family Book.