In edicola dal 26 febbraio, il numero 426 di Dylan Dog si intitola La morte in palio. Sceneggiatura di Rita Porretto e Silvia Mericone, autrici anche dell’Oldboy n. 11 uscito 5 giorni prima. I disegni sono di Armitano. L’albo del mese si ispira al capolavoro cinematografico Il settimo sigillo, di Ingmar Bergman, già ripreso dal n. 66 della serie inedita, Partita con la morte, scritto da Claudio Chiaverotti.
Trama
La storia si apre con Ruth Palmer sul bordo di un ponte londinese, apparentemente in procinto di suicidarsi, avvicinata da Sandra Martin che cerca di convincerla che non sia quella la sua intenzione. Le due sono autrici di film di grande successo. Successivamente Sandra viene portata in ospedale in fin di vita: Ruth viene accusata di omicidio e si rivolge a Dylan Dog, che ha conosciuto tempo prima a una festa e con cui c’è stata una relazione.
L’intervento dell’Old Boy sembra risolutivo per evitare il fermo della donna: le dinamiche non sono chiare e Bloch ordina a Carpenter e Rakim di impegnarsi di più per ottenere risultati concreti in tempi brevi. Sandra si ritrova di fronte alla Morte, dichiara di non essersi uccisa e le propone una partita a scacchi: come da “tradizione”, in caso di vittoria vedrà allungata la propria vita, ma per ogni pezzo perso – escluse le pedine – dovrà scegliere una persona significativa per lei, che morirà.
La versione dell’incidente che Ruth dà a Dylan Dog è un po’ diversa, suggerisce una premeditazione e una volontà precisa di Sandra: le due donne sono molto legate ma l’ex di Dylan ammette di non conoscere il passato della donna. Sandra sembra giocare d’astuzia nella scelta delle vittime: mente la Morte sembra indifferente a questo aspetto, il legame delle persone con Ruth attira i sospetti di Carpenter. Mentre la partita a scacchi prosegue, scopriamo aspetti importanti del ruolo degli assassinati e del legame tra le due donne.
Sviluppo
L’evocativa copertina vede Dylan Dog raffigurato come un pezzo su una scacchiera, sul punto di essere mangiato dall’alfiere mosso dalla mano della morte: oltre a riprendere il tema dell’albo, si collega anche al nuovo frontespizio, sempre ad opera dei fratelli Cestaro, dove il protagonista è in mezzo agli scacchi ma si trova di fronte i mostri “classici” del cinema.
Gli omaggi a Il settimo sigillo partono già nella prima tavola, con il quadro appeso alla parete che riproduce un fotogramma dell’opera. Le citazioni non si limitano all’opera di Bergman: vengono infatti omaggiati, en passant, In direzione ostinata e contraria, raccolta di De Andrè (p. 46), il poeta Dylan Thomas, che avrebbe ispirato il nome dell’indagatore dell’incubo (pp. 48, 53 e soprattutto 56).
Pur non toccando temi attualità, l’albo risulta più convincente rispetto ai precedenti, grazie alla suggestiva partita a scacchi con la morte e all’ottimo abbinamento tra sceneggiatura e disegni. Interessanti lo sviluppo dei personaggi e della trama, benché il colpo di scena sia annunciato a metà albo e non convinca del tutto la spiegazione che prova a tenere in piedi quanto successo in precedenza.
Il merito va dunque anche ai bei disegni di Armitano: le tavole sono evocative e funzionali alla storia, rendono ottimamente toni e atmosfere, anche grazie a una notevole varietà, nella composizione della pagina e nell’uso del nero e dei toni di grigio a seconda della fase del racconto.
Gli autori
Rita Porretto e Silvia Mericone hanno scritto in coppia sette numeri di dr. Morgue (Star Comics), un albo di Dampyr e uno Nathan Never (Sergio Bonelli Editore). Per l’indagatore dell’incubo hanno firmato il n. 424 della serie principale (Candiweb), il Dylan Dog Color Fest n. 6 (La camera chiusa), i numeri 26, 33, 35, 37 del Maxi (Il lago nero, Final Cut, Tutto è perduto, Ti amo, Dylan!), l’Oldboy n. 2 (Cuore cattivo) e il recentissimo n. 11 (Le pareti del cervello).
Armitano ha disegnato per le testate 2700 (Edizione Orione), Jonathan Steele (Star Comics), John Doe (Eura Editoriale), 5 numeri di Cassidy, 2 di Saguaro e Mani nude, scritto da Paola Barbato e tratto dall’omonimo romanzo, per la collana Gli inediti (Sergio Bonelli Editore). Per DC Comics ha realizzato le tavole di Batman Turn and Turn Again, pubblicate nel 2015 su Batman Eternal n. 40.
Per quanto riguarda Dylan Dog, per la serie principale Armitano ha disegnato i numeri 357, Vietato ai minori, 381, Tripofobia, 398, Chi muore si rivede, ha inoltre firmato il Color Fest n. 13 (Attenti al Goblin!) e – con sceneggiatura di Porretto e Mericone – il Maxi Dylan Dog n. 37 (Ti amo, Dylan!).