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Lettura: Dylan Dog 421, recensione
 
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Dylan Dog 421, recensione

Massimo Sola 4 anni fa Commenta! 7
 

Il 421 è un numero speciale per l’indagatore dell’incubo: La variabile, firmato da Paola Barbato e Fabio Celoni, oltre a vedere l’ingresso dei nuovi copertinisti, Raul e Gianluca Cestaro, già apprezzati sulla testata Oldboy, celebra i 35 anni di Dylan Dog allegando la ristampa a colori de L’alba dei morti viventi, albo di esordio che uscì in edicola nel 1986.

Contenuti
La trama di Dylan Dog 421SviluppoGli autori

Dylan dog

La trama di Dylan Dog 421

L’altro elemento particolare dell’albo è più squisitamente narrativo: Paola Barbato e Fabio Celoni riprendono trama e soprattutto personaggi del numero 221, pubblicato ben 16 anni fa. Ne Il tocco del diavolo, un demone cacciato dall’Inferno, Ash, girava per Londra spingendo persone infelici a commettere orrendi crimini. Mentre Scotland Yard ignorava la vera natura del mostro, toccava a Dylan Dog cacciarlo in un luogo dove non potesse nuocere.

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Il contrasto tra il bene e il male torna dopo 200 numeri (e un reboot della testata): ne La Variabile le due “fazioni” vengono addirittura messe in scena con un obiettivo comune e vediamo coinvolti gli stessi personaggi introdotti nel 2005.

Dylan Dog viene convocato da due comitati che rappresentano, appunto, il Paradiso e l’Inferno. Gli viene affidata la soluzione di un problema che li accomuna: la fuga di un soggetto dal Limbo, che viene descritto come una zona neutra dove vengono imprigionati gli individui che infrangono le regole, interferiscono con l’umanità – il “fine ultimo” –  e non sono più consoni al loro ruolo.

Il soggetto è arrivato sulla Terra, dove è fuori dal controllo dei due regni e potrebbe portare a conseguenze catastrofiche. Dylan Dog viene incaricato non per le sue doti investigative, ma per la capacità di reclutare soggetti particolari. Per fermare il fuggitivo, l’Oldboy deve infatti convocare una squadra molto speciale: la strega Leslie Myrtle, Ash, reietto demone della persuasione e l’angelo caduto Dust. Esseri che hanno già incontrato un’altra delle infinite versioni Dylan Dog (quella dell’universo pre-meteora).

Leslie inizialmente si rifiuta di aiutare Dylan Dog, pur ricordandosi della “precedente versione” dell’indagatore. Poco dopo compare Ash, costretto a dare alle persone ciò di cui hanno bisogno, il loro desiderio più forte,  e a casa di Dylan si unisce alla compagnia Leslie, il cui libro di magia nera è indispensabile per rintracciare Dust, che non vuole essere trovato.

Lo strano trio individua e raggiunge l’angelo caduto nella foresta amazzonica. Mentre Ash motiva a suo modo l’Old Boy, i tentativi di Leslie per convincere Dust a collaborare non sembrano funzionare. Sarà Ash a smuovere Dust, che rimane però sconvolto dal concetto di male.

Dylan scopre che il soggetto fuggito ha trasformato in umani sei creature, le quali gli spiegano che il suo ruolo è fondamentale perché è l’unico legato, benché negativamente, agli altri elementi della task force. Dylan Dog inizia a pensare che la sua missione non sia fondamentale: viene ripreso dai burocrati ultraterreni, che gli ricordano il pericolo rappresentato da ex creature superiori sulla terra. Infine il vero ruolo di ognuno dei compagni di viaggio di Dylan Dog, che riesce a beffare i burocrati proprio con i cavilli.

Sviluppo

Tra gli elementi di novità, abbiamo già accennato ai nuovi copertinisti, i fratelli Cestaro, che raccolgono il testimone lasciato da Gigi Cavenago. Per l’artista milanese l’introduzione dell’albo conferma gli impegni americani come motivo dell’addio. La cover del 421, più evocativa che legata alla storia del mese, propone Dylan Dog su sfondo nero, in compagnia di un teschio luminoso in cui riconosciamo Groucho solo grazie alle sopracciglia e al sigaro fumante.

I Cestaro realizzano anche il nuovo frontespizio, dove l’indagatore dell’incubo è impegnato in una partita a scacchi con la morte: su una scacchiera con 7 colonne e, apparentemente, 7 righe, vediamo solo pezzi bianchi e, se la prospettiva non inganna, lo stesso Dylan. Alle sue spalle, molte icone horror, prevalentemente cinematografiche: Nosferatu, un freak, gli zombi, un licantropo. A completare la scena, lapidi, pipistrelli e un maniero inquietante in cima alla collina.

Dylan dog

Fabio Celoni ripropone il suo stile dettagliato e suggestivo, a suo agio fra le situazione ordinarie come in quelle bizzarre (i burocrati dell’aldilà) e metafisiche, nonostante qualche espressione poco convincente e alcune vignette di non facile interpretazione. Anche per quanto riguarda la sceneggiatura, alcuni sviluppi della trama e dissertazioni metafisiche a partire da metà dell’albo non sono chiarissimi.

La ristampa del numero 1 ripropone la colorazione vista ne la Collezione Storica a Colori, con un saluto di Tiziano Sclavi in seconda di copertina e l’editoriale d’epoca trasferito in terza.
La Variabile è una storia complessa, di lettura non agevole: suggerisce, per essere apprezzata e compresa in pieno, un preventivo recupero del numero 221.

Gli autori

Paola Barbato è una delle penne più prolifiche dell’indagatore dell’incubo: oltre 40 storie scritte per la serie regolare (vicinissima al podio, dove troviamo Sclavi a 87, Ruju a 51 e Chiaverotti 43) e una ventina sulle altre testate. La scrittrice nel 2020 ha pubblicato con Piemme il thriller L’ ultimo ospite. 

Fabio Celoni collabora con Disney, per la quale si segnalano in particolare le parodie Duckenstein di Mary Shelduck, Dracula di Bram Topker, Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde. Per Star Comics ha disegnato San Michele e Nemrod.

Per l’indagatore dell’incubo Celoni ha disegnato 5 numeri della serie regolare, prima de La Variabile: 197, I quattro elementi, 221, Il tocco del diavolo, 248, Anima d’acciaio,  291, Senza trucco né inganno, 333, I raminghi dell’autunno (autore completo).

Sue anche le tavole de lo Speciale 17, La fortezza del demone,  Gigante nn. 17 e 18, Uno, Nessuno e Centomila e Il vecchio che legge (autore completo), Dylan Dog Color Fest n. 4 e 22, Morire dal ridere e La grande baraonda (autore completo).

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