Paola Barbato torna, per la prima volta dopo la meteora, sulla serie regolare di Dylan Dog con una storia inquietante disegnata da Paolo Martinello. Giochi innocenti, è in edicola dal 27 febbraio.
La trama di Dylan Dog 414
Dopo il rocambolesco viaggio a Venezia del numero scorso, Dylan Dog riceve da Rania un video dove una bambina, Allie Weldon, gli chiede aiuto perché un mostro nella sua stanza “le lancia coriandoli” (sic) e lei non vuole andare “all’ippocampo”. Dopo qualche esitazione, l’Old Boy ne parla con l’ex moglie.
La poliziotta, ancora arrabbiata con Dylan per la sua sparizione, non sa niente del filmato che è stato fatto dalla figlia di un’amica di infanzia, Becky, di cui è stata ospite da poco. Dopo la visione Rania intuisce che c’è davvero un problema, perciò fa un sopralluogo con l’indagatore a casa della bambina.
Nel frattempo Allie è stata rapita, perciò i due trovano a casa dei signori Weldon una squadra speciale. Un incidente diplomatico causato dall’agente non impedisce ai protagonisti di dare un’occhiata alla camera della bambina: qualche indizio collega la sparizione ai dettagli raccontati nel video.
Rania rivela all’Old Boy un evento simile che l’ha coinvolta da piccola: è l’occasione per approfondire il vissuto del personaggio e la sua relazione con Dylan Dog. Una ricerca online su misteriosi rapimenti avvenuti di recente, oltre a mettere Groucho nei guai, mette i due investigatori sulla strada giusta, dando il via a un’indagine che porta l’indagatore in una realtà spaventosa, di cui è meglio non anticipare dettagli.
Impressioni
Per la terza volta di fila l’albo di Paola Barbato viene illustrato da Paolo Martinello. L’autrice milanese è una colonna dell’indagatore dell’incubo: 40 storie scritte per la serie regolare (vicinissima al podio, dove troviamo Sclavi a 87, Ruju a 51 e Chiaverotti 43) e una ventina sulle altre testate. La scrittrice nel 2020 ha pubblicato con Piemme il thriller.
Paolo Martinello ha pubblicato come autore completo La vendetta degli stanchi (Vigliostro), ha realizzato disegni e colori di 3 Souhaits (dell’editore francese Glénat), mentre per Dylan Dog ha disegnato Addio Groucho, prima storia della saga de Il Pianeta dei Morti, e i numeri 335, 355 e 392 della serie regolare. Sue anche le matite del recente La maison aux trois bandits, numero 10 della serie di Conan (ancora con Glénat).
Nonostante alcuni punti un po’ forzati, come alcuni comportamenti di Rania, o poco chiari (nell’ambito di una storia volutamente contorta) come la “logica” degli antagonisti, la sceneggiatura coinvolge, avvince, inchioda il lettore mettendolo a disagio. L’autrice, da sempre abile nel raccontare il male e le inquietudini, utilizza l’innocenza dei bambini in modo originale rispetto alla tradizione dell’horror.
A supportarla, i disegni di un Martinello in gran forma che regala una raccolta di tavole eccellenti, trovando nel contempo il modo migliore per realizzare una storia molto particolare. Uso del nero, chiaroscuro e mezzitoni esaltano il disegno e gli danno profondità, i personaggi sembrano uscire dalla pagina, le tavole spesso impressionano per il livello di dettaglio (in particolare una splash page è da incorniciare).
La fisionomia di Dylan Dog è abbastanza classica, nonostante un’interpretazione personale di alcuni dettagli, così come Rania cambia aspetto, acquisendo maggiore femminilità, in particolare rispetto agli ultimi numeri. Il tutto mantiene comunque coerenza all’interno dell’albo e si inserisce bene nella storia.
Le pagine più spettacolari riguardano una fase della storia di cui, come detto, è meglio non anticipare i contenuti e dunque non riportare immagini. Ammirando alcuni disegni dell’albo viene in mente la Divina Commedia, specialmente il modo in cui la illustrò di Gustave Doré, con qualche probabile influenza anche dal manga, in particolare il Devilman di Go Nagai. Finiamo con l’inizio: la copertina di Gigi Cavenago è bella ed efficace come sempre, ma per una volta viene messa in ombra dalle tavole dell’albo.