ReNoir Comics pubblica il 7 aprile il volume Due anni di vacanze, scritto da Frédéric Brrémaud e Philippe Chanoinat, disegnato da Hamo. Edito in Francia da Glénat, è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Jules Verne, ispirato a Robinson Crusoe di Daniel Defoe e a sua volta ripreso da William Golding per Il signore delle mosche. Il volume cartonato, 144 pagine a colori in formato 19×26 cm, è in vendita a € 24,90.
Undici ragazzi di un collegio neozelandese e un mozzo loro coetaneo, soli su una goletta nel Pacifico, naufragano su un’isola deserta. Cercano di organizzarsi per sopravvivere e trovare il modo di tornare a casa, ma l’isola e il mare regalano continue sorprese.
Due anni di vacanze: la trama
Auckland, 1860: la notte prima della partenza prevista, la goletta Sloughi prende il largo con a bordo 12 ragazzi e nessun adulto, finendo presto in balia dell’Oceano Pacifico. La maggior parte di loro sono studenti del Collegio Chairman, pochissimi hanno nozioni di navigazione. Durante una furiosa tempesta, la nave inizia a imbarcare acqua ma trova stabilità incagliandosi sugli scogli, consentendo ai ragazzi di raggiungere l’isola appena avvistata.
Conosciamo meglio i ragazzi e le prime fasi della navigazione, durante le quali un piccolo incidente con un peschereccio provoca il distacco di alcuni pezzi della nave, compreso quello con il nome: verrà rinvenuto, gettando nello sconforto i genitori dei ragazzi. Mentre i naufraghi scaricano sull’isola viveri e attrezzatura, avviene la prima divisione: due studenti e il mozzo Moko iniziano l’esplorazione dell’isola. Lo scopo principale è capire se è abitata, ma i primi incontri riguardano solo uccelli, tartarughe, foche, vigogne.
Ben presto si decide che serve un capo. L’elezione, oltre a premiare Gordon, fa emergere la questione razziale: secondo qualcuno Moko, essendo di colore, non può votare. Le armi prese dalla nave consentono di procurarsi selvaggina, grazie in particolare Doniphan che spara a tutto ciò che si muove. La caccia diventa più cruenta quando finisce l’olio per riscaldarsi e illuminare: ne fanno le spese le foche, letteralmente fatte a pezzi.
Inseguendo un babbuino, i ragazzi scoprono i resti di un marinaio francese, Francois Baudon, vissuto tempo prima sull’isola insieme al primate. Ne ritrovano il diario e la mappa dell’isola, inolte valutano il suo rifugio come più funzionale rispetto al loro, e si trasferiscono lì.
La nuova elezione, che vede il passaggio di consegne da Gordon, stanco del ruolo, a Briant, è l’occasione per l’abbandono del gruppo da parte di Doniphan, contestato per l’eccessivo ricorso al fucile rispetto alle esigenze di selvaggina: il giovane porta con sé il cugino Cross e l’amico Baxter. Quando Briant espone il suo progetto, costruire una barca per andare a cercare aiuto, compare un veliero all’0rizzionte.
I ragazzi perdono di vista la nave ma vedono a riva una scialuppa e una donna priva di sensi: se ne prendono cura e ascoltano la sua storia. Catherine Ready era a bordo della Severn, diretta a Valparaiso, ma una furiosa tempesta è stata l’occasione per un ammutinamento della parte più turbolenta dell’equipaggio, agli ordini dello spietato Walston. Un’esplosione della polveriera ha costretto la banda a una fuga sulla scialuppa di salvataggio.
Anche gli ammutinati sono arrivati sull’isola: i due gruppi vengono presto a contatto, e inizia una serie di ricognizioni e sparatorie. Forbes, che sulla nave difendeva Katherine, viene fatto prigioniero dai ragazzi: il trattamento da riservargli suscita nei ragazzi gli istinti peggiori. Dopo diverse spedizioni, i ragazzi individuano il covo dei “pirati”. Sebbene sconsigliati dagli adulti, organizzano l’assalto e, nonostante una battaglia cruenta, il gioco di squadra darà loro ragione.
Impressioni personali
L’adattamento è sostanzialmente fedele al romanzo di Verne: gli autori apportano qualche modifica al numero e ai nomi dei personaggi, seguendo per il resto la trama dell’opera originale. I ragazzi si danno un’organizzazione democratica e funzionale: tutti, o quasi, collaborano, svolgendo le mansioni che preferiscono o in cui riescono meglio, e periodicamente viene eletto un presidente.
Ci si affeziona presto ai naufraghi, sebbene in diversi frangenti assistiamo a comportamenti poco piacevoli. In particolare la paura, le avversità e gli sforzi per sopravvivere su un’isola deserta fanno emergere spesso la brutalità in alcuni protagonisti, anche in quelli apparentemente più saggi. Colpiscono gli episodi di razzismo (benché la vicenda sia ambientata nel XIX secolo) e l’avida e incontrollata gestione delle risorse naturali, riscontrabile in realtà nelle società di ieri e di oggi.
I toni sono naturalmente meno cupi rispetto a Il Signore delle Mosche: il romanzo di Golding è incentrato su una visione dell’uomo e della società inevitabilmente cattivi e “produttori di male”. Nell’opera di Verne e nell’adattamento a fumetti i ragazzi spesso danno sfogo alla violenza e abbandonano gli scrupoli, ma il racconto si focalizza sull’avventura e prevale una visione ottimista: con l’amicizia e il coraggio un gruppo di adolescenti e bambini sopravvive per mesi su un’isola e riesce a tenere testa a un gruppo di pirati senza scrupoli.
I disegni sono di qualità ma sfruttano raramente le possibilità offerte dagli scenari e sono poco valorizzati dalla colorazione un po’ spenta.
Il numero di personaggi e la riduzione rispetto al testo originale non consentono un grande approfondimento psicologico, ma la dosata presenza del narratore e l’utilizzo di flashback e di alternanza con le vicende esterne all’isola contribuiscono a mantenere il ritmo elevato.
Gli autori di Due anni di vacanze
Nato a Seoul, Frédéric Brrémaud è appassionato di animali, che utilizza spesso come protagonisti delle sue storie, come nell’acclamata serie Love, realizzato con Federico Bertolucci e candidata ai premi Eisner: graphic novel mute che raccontano storie di specie diverse, in lotta per la sopravvivenza nel loro habitat, evitando l’umanizzazione tipica dei documentari.
Quella con Bertolucci non è l’unica collaborazione con gli autori italiani: Brrémaud ha infatti collaborato anche con Stefano Turconi, Lorendo De Felici, Giuseppe Manunta, Luciano Bernasconi.
Philippe Chanoinat è autore di videogiochi, soap opera, film, televisione e fumetti. Ha scritto Les Teigneux, disegnato da Castaza, e – insieme a Laurent Gerra – Les Zenvahisseurs.
Hamo, il colorista belga Pierre-Yves Berhin, nel 2010 ha disegnato la trilogia Noirhomme mentre nel 2016 ha realizzato come autore completo Le Bon petit Henri.