In tutte le sale cinematografiche sono iniziate ufficialmente le proiezioni del tanto atteso Dragon Ball Super: Broly, il recentissimo film del franchise creato da Akira Toriyama.
In occasione di ciò è stato intervistato Fabrizio Mazzotta, curatore dell’adattamento dei dialoghi nel film.
Il film vede Toriyama alla sceneggiatura e al caracyer design Tatsuya Nagamine (One Piece Film Z) , mentre alla regia si vede Naohiro Shintani alla direzione delle animazioni, Kazuo Ogura alla direzione artistica e Norihito Sumitomo alle musiche.
I guadagni complessivi di Dragon Ball Super: Broly hanno superato, secondo il sito BoxofficeMojo, i cento milioni di dollari. Più della metà degli introiti provengono dai biglietti venduti in Giappone, dove uscendo il 14 dicembre ha guadagnato oltre un miliardo di yen (circa 8.5 milioni di euro), nei suoi primi tre giorni. Il resto degli introiti vengono principalmente dall’America del Sud. In italia il film è attualmente nelle sale Italiane dove sarà disponibile in DvD e Blu-Ray dall’inizio dell’estate e europee, quindi la cifra è destinata ad aumentare.
Prima di lasciarvi all’intervista, vi ricordiamo che è disponibile la nostra recensione sul film, che potete trovare a questo indirizzo
L’INTERVISTA -PRIMA PARTE-
Per la prima volta i nomi originali dei personaggi sono presentati con le voci della serie televisiva, un cast misto di doppiatori milanesi e romani. Cosa puoi dirci di questa scelta?
È stata una scelta della Koch Media che ha distribuito nelle sale cinematografiche quest’ultimo film di Dragon Ball. È stato un modo per mettere d’accordo un po’ tutti, si spera. In molti volevano una fedeltà ai dialoghi originali ma allo stesso tempo erano abituati alle voci della versione televisiva di Mediaset.
All’inizio avrei dovuto essere io a dirigere il doppiaggio del film a Milano ma precedenti impegni mi hanno impedito di andare in trasferta e allora abbiamo pensato di farlo dirigere ad Andrea Ward, bravo direttore e da sempre voce di Goku per le versioni home-video e nei film cinematografici doppiati a Roma. Io però anche stavolta mi sono occupato dell’adattamento dei dialoghi: la Koch Media ci teneva molto alla mia partecipazione al progetto e li ringrazio davvero per la fiducia. Sono lusingato e onorato!
Com’è stato trovarsi a lavorare ancora una volta su un personaggio come Broly, ma riscritto in maniera differente dal passato?
Broly è un personaggio molto interessante! Lo è in tutti gli episodi della saga e lo è ancor di più in questo film dove viene raccontato in una maniera più approfondita e in un certo senso più adulta: vedremo le sue origine e le sue debolezze. Un personaggio che comunica forza, vigore ma anche sofferenza e lacrime!
Quali impressioni ti ha lasciato questa pellicola, parlando da chi ci ha lavorato?
A me piacciono le storie dove viene raccontato il passato dei personaggi che conosciamo. Può essere una storia che narra per la prima volta le origini o anche una retcon, ma comunque mi affascina. Questo film di Dragon Ball non ha fatto eccezioni! E poi è pieno di personaggi che andrebbero sviluppati ancora di più: ce ne sarebbero di cose da raccontare, immagino. Ma più che altro l’attenzione _ come preannuncia il titolo _ è tutta su Broly, anche se non solo su di lui.
Parlando da chi si trovi ad adattare dialoghi di una serie così tanto conosciuta, come scegli le cose che si possono agganciare ad una serie tv e quali sono quelle che devono rimanere fedeli alla versione originale giapponese?
Di base non ho tenuto conto della versione fatta a Milano in tutti questi anni. Mi è stato chiesto di attenermi all’originale Giapponese: così faccio sempre e così ho fatto. Ed è in questo modo che il film uscirà al cinema.
Tuttavia ho scritto delle doppie versioni da agganciare alla versione tv (Junior al posto di Piccolo, Onda energetica, ecc…) che credo andranno a compendio della versione dvd e bluray, quando verrà editata per le videoteche e nei negozi.
L’INTERVISTA -SECONDA PARTE-
C’è una opinione abbastanza comune in cui si dice che Claudio Moneta abbia azzeccato Goku soltanto nelle parti non serie, a differenza di Ward che è stato molto fedele al personaggio al di la dei gusti personali. All’esperto attore milanese è stato dato qualche indicazione per correggere il tiro?
Quando ho diretto Andrea Ward nei numerosi film di Dragon Ball ho cercato di rispettare il carattere originale di Goku: forte e possente ma con l’animo e il candore di un bambino. In originale la voce appartiene a un’anziana doppiatrice ma per i nostri canoni sarebbe stata una scelta impensabile che sfiorava il ridicolo!
Anche a Milano non hanno fatto la stessa scelta affidando, invece, il ruolo all’iconico Paolo Torrisi che ha dato -anche lui- un tono “fanciullesco” al muscoloso Goku. Io credo che Claudio Moneta abbia seguito, a modo suo, questa interpretazione. Non saprei dirti nell’insieme globale, bisogna chiedere ad Andrea Ward che lo ha diretto in sala di doppiaggio ma in una lavorazione occorre sempre tempo per aggiustare il tiro e sono sicuro che è stato fatto un buon lavoro.
A tuo parere, una voce messa sul personaggio deve piacere all’orecchio o essere fedele?
Tendenzialmente deve essere fedele. Ma non solo nella timbrica: anche nel modo di fare del personaggio. Sono due elementi che devono amalgamarsi. A volte sono state fatte caratterizzazioni sbagliate con doppiatori dalla voce troppo pesante o fuori età per il personaggio o anche viceversa.
Personalmente è una cosa che mi dà fastidio. Ma poi dipende dai casi: vedi la voce di Goku che in Giapponese è di una donna. Non mi verrebbe mai in mente di far doppiare una montagna di muscoli come Goku da una signora! Quello che voglio è trasmettere l’innocenza e la caparbietà del personaggio e ho trovato Andrea Ward perfetto e duttile per entrambi i lati del carattere di Son Goku.
Tra voi e Star Comics, l’editore italiano del fumetto, ci sono stati scambi di informazioni?
No, nessuna. A volte mi è capitato di adattare un Anime e magari seguivo la versione Italiana del manga, se era già uscita. Ma mi serviva da labile traccia perché poi i dialoghi di un film devono tenere conto del sinc e quindi saranno per forza diversi dalla versione a fumetti. Comunque nel caso di questo film non è stato necessario rivolgersi alla Star Comics, non ce ne sarebbe stato motivo.
Includendo la traduzione dei dialoghi, quanto è durato il processo di doppiaggio?
Un mese circa, più o meno. Io ho lavorato all’adattamento, sacrificando le mie vacanze di Natale. Poi Andrea è partito per Milano ed è restato per circa due settimane a dirigere i colleghi Lombardi. In più ci sono le varie lavorazioni di post-produzione: sincronizzazione, mix, controllo video, ecc…
Sul copione si legge che uno degli ultimi video promozionali sono firmati da Irene Cantoni nuovamente. Quindi puoi confermarci che le traduzioni sono state fatte direttamente dal giapponese ancora una volta?
Certamente! Da anni (da sempre, si può dire!) lavoro a stretto fianco con Irene Cantoni, una delle più brave traduttrici di manga e Anime. È veloce, scrupolosa e attenta. Non potrei chiedere di meglio! Parte del successo dei dialoghi di Dragon Ball (E non solo!) è merito suo.
Ogni volta che posso richiedo lei come traduttrice perché è un connubio che ha sempre funzionato e che va avanti da anni. A volte il committente può decidere diversamente o magari modificare i nomi ma ad ogni modo è sempre utile che la lingua di partenza per l’adattamento Italiano sia quella originale. In questo caso la lingua Giapponese!
Avete messo in conto alte opzioni oppure il ruolo di Broly è stato confermato a Mario Bombardieri fin da subito?
Mario Bombardieri fu un superbo Broly e fu il primo doppiatore del personaggio. All’epoca delle versioni home-video della Dynamic, se non vado errato, ancora non esisteva la versione tv doppiata a Milano. Si è pensato subito a lui, immagino. Ma stavolta non ho dovuto decidere io come direttore di doppiaggio! Ho demandato al mio bravo collega Andrea. Ma forse in un prossimo film di Dragon Ball potrei tornare in plancia di comando. Sarebbe divertente!
Lui è bravissimo e a quanto leggo anche molto umile!