Attenzione: questo articolo contiene spoiler sull’episodio #20 di Dragon Ball Daima.
Dopo un’intensa corsa durata cinque mesi, Dragon Ball Daima è giunto alla sua conclusione. La serie ha regalato momenti spettacolari e altri meno incisivi, ma nel complesso si è rivelata un’aggiunta degna al franchise di Dragon Ball, incarnando perfettamente l’eredità di Akira Toriyama. Il finale della serie ne è la dimostrazione perfetta.

L’Inizio della battaglia
Nel climax della serie, Goku, il gruppo di Arinsu e Tamagami Number One sono costretti a unire le forze per sconfiggere Gomah, divenuto incredibilmente potente grazie al Terzo Occhio. Nonostante gli sforzi combinati, nessuno sembra essere all’altezza del nuovo potere di Gomah, nemmeno Goku in Super Saiyan 4, che riesce solo a spingere il nemico ad assorbire ancora più potere dall’Occhio.

Quando tutto sembra perduto, un’intervento inaspettato di Glorio ribalta la situazione, portando Dragon Ball Daima alla sua conclusione.
Come Dragon Ball Daima ha costruito lo scontro finale
Nel caos della battaglia, Arinsu ordina a Glorio di rubare le Sfere del Drago del Regno dei Demoni per evocare il drago eterno e diventare onnipotente. Tuttavia, invece di esprimere quel desiderio, Glorio chiede che Goku e i suoi amici tornino alla loro forma adulta. A questo punto, Vegeta decide di affrontare Gomah da solo.

Sebbene in Super Saiyan 3 Vegeta sembri all’altezza dello scontro, il potere rigenerativo del Terzo Occhio gli impedisce di sconfiggere Gomah prima di esaurire le energie a causa dell’enorme consumo del Super Saiyan 3.
Arinsu, nel frattempo, cambia atteggiamento e continua a collaborare con Goku e il suo gruppo. Grazie a lei, scoprono che l’unico modo per rimuovere il Terzo Occhio da Gomah è colpirlo tre volte sulla nuca. Con Vegeta costretto a ritirarsi (dopo che Bulma lo minaccia di non fare più il bagno con lui), il piano viene affidato a Goku e Piccolo: Goku dovrà mettere Gomah nella posizione ideale affinché Piccolo possa sferrare i tre colpi decisivi.

La Vittoria di Goku su Gomah
Lo scontro tra Goku in Super Saiyan 4 e Gomah è esplosivo.

Goku riesce a tener testa a Gomah, nonostante il potere del Terzo Occhio, e infine lo immobilizza con un Kamehameha così potente da squarciare il Regno dei Demoni.

Tuttavia, quando Piccolo riesce a colpirlo solo due volte e Gomah sta per rigenerarsi di nuovo, l’intervento inaspettato di Kuu permette di infliggere il colpo finale, rimuovendo il Terzo Occhio dal nemico.
Il gran finale di Dragon Ball Daima
Dopo la sconfitta di Gomah, Glorio distrugge il Terzo Occhio, e Gomah viene condannato a 99 anni di prigionia all’interno di un vaso, insieme a Degesu.
Con il Regno dei Demoni ora senza un leader, Shin suggerisce che Arinsu diventi la nuova regina, ma lei rifiuta perché non ha più le Sfere del Drago per diventare onnipotente. A questo punto, Neva ricorda che, secondo la tradizione, il nuovo Re Demone dovrebbe essere colui che ha sconfitto il precedente: così, Kuu viene nominato nuovo Re Demone, con Arinsu come sua seconda in comando.

Kuu inizia subito a formare il suo nuovo governo, offrendo incarichi ai guerrieri che hanno aiutato nella battaglia, ma ovviamente Goku rifiuta per tornare sulla Terra.
Nei momenti finali, Dende e Piccolo parlano con Neva della possibilità di accogliere altri Namecciani nel Regno dei Demoni, mentre Goku rivela a Vegeta di aver sbloccato il Super Saiyan 4 ben prima degli eventi di Daima. Alla fine, il gruppo si prepara per il ritorno a casa.

I crediti finali mostrano un montaggio del Regno dei Demoni in fase di ricostruzione, mentre sulla Terra tutti reagiscono al ritorno delle loro età normali. Perfino Gomah e Degesu, nonostante la prigionia, sembrano divertirsi giocando ai videogiochi.
Nel post-credit, Goku e gli altri fanno una breve sosta per acquistare altri Revive Bugs, ma in un colpo di scena, scopriamo che il negoziante è colui che ha creato il Terzo Occhio e che ne ha ancora due in magazzino.

Dragon Ball Daima ha concluso in bellezza?
Con la fine di Dragon Ball Daima, la serie lascia un’impressione contrastante. Visivamente, è senza dubbio il progetto meglio realizzato dell’intero franchise di Dragon Ball, ma sul piano narrativo, non è riuscita sempre a mantenere lo stesso livello di coinvolgimento.
Dopo un ottimo inizio, Dragon Ball Daima ha faticato a mantenere un ritmo coerente, con molte sottotrame risolte in modo anticlimatico e un ritmo narrativo eccessivamente affrettato. Inoltre, l’elemento “avventura”, che doveva essere il fulcro della serie, è stato praticamente abbandonato dopo pochi episodi, lasciando un vuoto nella storia.

Questo si riflette anche nel finale: lo scontro tra Goku e Gomah è spettacolare, ma il modo in cui la storia viene conclusa troppo velocemente lo rende meno appassionante. Inoltre, Dragon Ball Daima non fa alcuno sforzo per risolvere le evidenti contraddizioni con la timeline di Dragon Ball Super, lasciando più domande che risposte.

Detto ciò, è difficile non amare Dragon Ball Daima nel suo complesso. Nonostante le sue lacune, la serie ha offerto tanti momenti comici, sequenze d’azione incredibili e un’atmosfera leggera e nostalgica. Il tutto accompagnato da un’estetica mozzafiato e da una direzione artistica eccellente.
Forse non è la storia perfetta, ma Dragon Ball Daima rimane comunque un meraviglioso tributo all’ultima opera di Akira Toriyama, e solo per questo merita di essere ricordato con affetto.