Dragon Ball Daima è riuscito nell’impresa di conquistare i fan storici della saga con un mix perfetto di nostalgia, novità e desideri realizzati. In soli 20 episodi, la serie ha trasformato i Guerrieri Z in bambini, ha rispolverato tecniche dimenticate e ha finalmente reso canoniche alcune trasformazioni leggendarie. Ma se da un lato ha esaudito sogni di lunga data, dall’altro ha anche aperto una crepa nella coerenza narrativa dell’universo di Dragon Ball.

Uno degli aspetti più controversi? Il ritorno di Goku in Super Saiyan 4 e la prima apparizione canonica del Super Saiyan 3 di Vegeta. Due momenti che hanno infiammato il fandom, ma che cozzano in modo evidente con la timeline di Dragon Ball Super.
Vegeta SSJ3 e Goku SSJ4: sogni realizzati, ma a quale prezzo?
In Dragon Ball Daima, Vegeta raggiunge finalmente la forma di Super Saiyan 3 — una trasformazione che, fino ad oggi, esisteva solo nei videogiochi o nei materiali promozionali. A sua volta, Goku torna a mostrarsi nella potentissima forma di Super Saiyan 4, vista originariamente in Dragon Ball GT e ora finalmente parte del canone.
Il problema? In Dragon Ball Super, nessuna di queste trasformazioni viene menzionata. Goku dichiara esplicitamente che il Super Saiyan 3 è la sua forma più potente (prima dell’introduzione del God e del Blue), e Vegeta non mostra mai alcuna inclinazione verso la trasformazione SSJ3. È difficile, quindi, conciliare Daima con la linea temporale ufficiale della saga senza scivolare in forzature narrative.
La soluzione c’era già: Gogeta Super Saiyan 3
Paradossalmente, Daima aveva tutte le carte in regola per evitare questo cortocircuito canonico: bastava introdurre una trasformazione completamente nuova, mai vista prima nell’anime. Stiamo parlando di Gogeta Super Saiyan 3.
Nel corso degli episodi, la serie presenta un nuovo metodo di fusione tramite una sostanza chiamata Join Bug — un potenziamento medicinale capace di unire due (o più) combattenti in un’unica entità. Questo concetto, unito alle potenzialità offerte dalle trasformazioni già canoniche, apriva le porte a un nuovo livello di potenza: una fusione tra il SSJ3 di Goku e quello di Vegeta.
Una forma del genere avrebbe avuto enorme impatto visivo ed emotivo, sarebbe stata coerente con la timeline (poiché mai utilizzata individualmente dai due), e avrebbe evitato l’effetto “retcon” che oggi mette in crisi la cronologia tra Daima e Super.
Una trasformazione mancata che avrebbe fatto la storia
Gogeta SSJ3 non solo avrebbe rappresentato una chicca per i fan di lunga data, ma anche una scelta narrativa intelligente. La sua introduzione avrebbe dato senso al potenziale della Join Bug, aumentato la tensione della battaglia finale e, allo stesso tempo, risolto le discrepanze di continuità senza compromettere l’universo costruito da Super.
Invece, Daima ha scelto una via più nostalgica che coerente, reintroducendo il SSJ4 senza un reale fondamento narrativo nel contesto attuale della saga.
Dove vedere Dragon Ball Daima
Se non lo hai ancora visto, puoi recuperare Dragon Ball Daima in streaming su Crunchyroll e Netflix. È un breve viaggio di 20 episodi che, nonostante i suoi difetti, merita sicuramente una visione per chi ama l’universo creato da Akira Toriyama.