“Io conosco un grosso gatto
Sempre allegro e soddisfatto
Con la testa rotondissima
È davvero intelligente
Furbo e sorridente”
Con queste parole, la famosa cantante Cristina D’Avena, descrive Doraemon: il protagonista del manga scritto e disegnato da Fujiko F. Fujio (pseudonimo del duo Hiroshi Fujimoto e Motoo Abiko) e pubblicato in Giappone dal dicembre 1969 all’aprile 1996 sul mensile CoroCoro Comic di Shōgakukan, vincitore di svariati premi e riconoscimenti.
Le 1345 storie furono raccolte, successivamente, in 45 volumi sotto l’etichetta Tentōmushi Comics; in seguito, vennero tradotte in più lingue e arrivarono pure in Italia, pubblicate dalla Star Comics. Con oltre 170 milioni di copie vendute in tutto il mondo, Doraemon è considerata una delle serie manga più famose e di successo di tutti i tempi.
Visto la grande popolarità che ottenne, non passò molto tempo prima che venisse trasposto anche in televisione in un anime, suddiviso in tre serie (prodotte rispettivamente nel 1973, 1979 e 2005), molto apprezzato tutt’oggi anche nel Bel Paese. Saranno proprio il simpatico gatto robot futuristico e il suo compagno d’avventure, lo svogliato e fannullone Nobita i protagonisti di questo nuovo Otakult.
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Trama di Doraemon
Nobita Nobi è un ragazzino di dieci anni che frequenta la quinta elementare; anche se buono e gentile, dimostra di essere un gran pigrone, irresponsabile, incapace in qualunque sport e sfortunato.
I suoi giorni di scuola, infatti, sono tutt’altro che sereni, dato che prende sempre brutti voti e finisce sempre in punizione perché fa tardi o si addormenta durante le lezioni.
A causa dei brutti voti anche a casa sua è costantemente rimproverato dai suoi genitori, in particolare da sua madre che perde più tempo a sgridarlo che a fare qualunque altra cosa. A peggiorare la situazione ci pensano anche Gian, un ragazzo irascibile e forzuto, e Suneo, un facoltoso bambino viziato, che sfruttano il cattivo rendimento scolastico e la debolezza di Nobita per bullizzarlo e prenderlo in giro.
L’unico sogno di Nobita è quello di sposare l’amica e compagna di classe Shizuka Minamoto, che conosce fin da quando erano piccoli, ma viene ostacolato dalla presenza di Dekisugi Hidetoshi, un giovane estremamente intelligente che è, praticamente, l’esatto opposto di Nobita e che anche a sua volta prova qualcosa per Shizuka.
Insomma, la vita del giovane ragazzo non è delle migliori e pare non avere alcuna possibilità di migliorare; tuttavia, una sera appare dal comodino di camera sua un buffo gatto parlante blu che si presenta come Doraemon accompagnato da un ragazzino della stessa età di Nobita che dice di chiamarsi Sewashi e che è un suo lontano discendente proveniente dal futuro.
Sewashi rivela a Nobita che a causa dei suoi continui fallimenti, e delle sue sfortune, ridurrà tutta la sua famiglia in povertà e che è tornato indietro per aiutarlo a realizzare i suoi sogni e, in questo modo cambiare il futuro. Per questo motivo decide di lasciare lì con lui il gatto robot Draemon perché vegli su di lui.
Quest’ultimo, infatti, possiede una tasca quadri-dimensionale, chiamata gattopone, contenente numerosi strumenti del futuro detti chiusky con i quali rivoluziona completamente la vita di Nobita, migliorando i rapporti che il giovane ha con i genitori e gli amici.
Doraemon diventa rapidamente grande amico di Nobita, pronto ad aiutarlo nel momento del bisogno e a risolvere i guai che il giovane ragazzo combina, i due vivono così insieme moltissime avventure avvincenti.
Altre Opere di Doraemon
Il manga e l’anime non sono gli unici prodotti con sopra stampato il nome del famoso gatto robot; infatti, dalla serie sono stati tratti numerosi videogiochi di vari generi e per diverse console. Inoltre, sono stati tratti 40 lungometraggi animati, prodotti da TV Asahi, animati da Shin-Ei Animation e distribuiti da Toho con cadenza annuale a partire dal 1980.
Nel 2014 è uscito un nuovo film (arrivato anche nelle sale Italiane), animato completamente in CGI e diretto da Takashi Yamazaki e Ryūichi Yagi, dal titolo Doraemon- Il Film (in Giappone uscito come Stand By Me Doraemon) che ripropone il primo incontro tra Doraemon e Nobita insieme ad altri quattro capitoli della serie (Il romanzo della montagna innevata, La vigilia delle nozze di Nobita, Addio Doraemon! e Il ritorno di Doraemon).
Il film ottenne un enorme successo diventando il più redditizio dell’intero franchise di Doraemon. Nel 2020, dopo alcuni ritardi dovuti alla pandemia Covid, arrivò il sequel, Doraemon- Il Film 2, che tratta di altri due capitoli della storia originale (Ricordi della nonna e Il giorno in cui sono nato) anche se ci sono delle parti originali. In Italia è stato pubblicato su Netflix non prima del 24 dicembre 2021.
L’enorme trionfo che ottenne Doraemon, non solo in Giappone ma in tutto il mondo, fu tale che divenne un vero e proprio “simbolo degli anime” e un’icona nazionale al pari di Godzilla, Totoro, ecc…; inoltre, a causa della sua longevità, continua tutt’ora ad attirare nuovi fan dalle nuove generazioni.
Considerazioni Finali
La serie è molto carina, anche se i disegni sono un po datati vista l’età, rimane comunque godibile e una simpatica e divertente via di fuga dalla realtà. L’opera sfrutta una comicità leggera, la trama non è complicata e riesce nel suo intento di dare una morale per il pubblico.
Gli episodi si rivelano abbastanza monotoni, tuttavia, trattandosi di un prodotto rivolto ai giovani, non è un grosso problema. Chi vedeva questa serie da piccolo, e provando nostalgia, decide di riguardarla, purtroppo, difficilmente riuscirà a rivederla completamente con gli stessi occhi, in quanto presenta alcuni buchi di trama che da piccoli non si notavano.
Per esempio, un difetto che si nota, è dato da alcuni chiusky: tra i gadget futuristici, infatti, alcuni permettono di alterare la stessa struttura della realtà (come trasformare le bugie in verità, creare oggetti dal nulla, ecc..), quindi viene da chiedersi se Sewashi aveva accesso a tali portentosi strumenti, perché non li ha usati fin da subito per risolvere i suoi problemi di povertà invece di andare indietro nel tempo?
Un altro piccolo problema che si può notare è l’effettiva “crescita morale” che ha Nobita nel corso della serie: come già detto il ragazzo dimostra fin da subito di essere una persona svogliata, pigra irresponsabile, ecc… Tuttavia, man mano che la storia si sviluppa, non si vedono eccessivi miglioramenti nel suo comportamento e gli episodi in cui effettivamente “sì dà da fare” si perdono in mezzo a tutti quegli altri.
Nonostante queste piccolezze, Doraemon è comunque un’opera che riesce ad acchiappare l’interesse dei più piccini e che mantiene un posto speciale nel cuore di chi lo vedeva in passato, creando un vero e proprio “legame sentimentale” tra le vecchie e le nuove generazioni.