La guerra è finita, non resta solo che raccogliere le macerie di una società messa in ginocchio.
Dien Bien Phu True End 3 è disponibile per l’acquisto in formato cartaceo e sullo shop digitale di Bao Publishing.
La trama di Dien Bien Phu True End 3
Hikaru ci fa da guida per l’inizio di questo ultimo volume, ultimo atto di una guerra alla quale abbiamo assistito da un punto di vista privilegiato, un fotografo giapponese-americano che si è cacciato continuamente nei guai. Lo vediamo con Bao e Nhieu, i due fratelli conosciuti nel 1965 e sopravvissuti per fortuna fino al 1973. La ragazza sta cercando un modo per affrontare un futuro che si profila molto oscuro, mentre Bao non vuole fermarsi e anzi coglie l’occasione per movimentare ancora le cose.
Siamo a marzo, agli ultimi giorni prima del ritiro definitivo. Un flashback sulla dinastia di Gia Long ci ricorda l’importanza della principessa. La sua stessa esistenza potrebbe rappresentare un pericolo per la stabilità del Vietnam, ma lei preferisce la compagnia di Hikaru.
La nonna non sembra essere d’accordo. Dai diversi punti di vista nasce una lotta di dimensioni epocali, uno scontro che rivela i veri sentimenti di entrambe e ci permette di scoprire alcuni lati del loro carattere che non avevamo ancora potuto osservare.
Hikaru come suo solito è incerto sul percorso da intraprendere, ancora una volta il destino deciderà per lui. Salutiamo per l’ultima volta i personaggi che ci hanno accompagnato lungo tutto il sanguinoso conflitto, prima di chiudere l’ennesimo capitolo triste della storia dell’umanità.
L’opera
In questo ultimo volume, ancor più che in quelli precedenti, non c’è una vera e propria trama, ma una sequenza di riflessioni sulla guerra che ha imperversato per quasi dieci anni.
Da un lato troviamo i collaborazionisti, che hanno prosperato durante la guerra grazie alla presenza americana, destinati a soffrire grandi perdite dopo un ritiro che significa invasione del Vietnam del Nord, con conseguente guerra civile. Dall’altro ci sono i vincitori, che hanno la responsabilità di gestire una nuova situazione senza che siano gli stessi vietnamiti a pagare per gli invasori ormai in fuga, dal territorio come dalle responsabilità.
Il finale porta un’inaspettata rivincita di Hikaru, che fino a questo momento è stato immobile, indolente, si è lasciato trascinare dagli eventi sopravvivendo grazie alla sua fortuna e a Princesse, che lo ha difeso in più di una occasione. La sua storia, nonostante il finale tragico, è onorevole nella sostanza, per la delicatezza con la quale è riuscito a gestire il suo rapporto con la principessa e con la nonna, oltre che naturalmente riguardo a Petite.
A completare l’opera, aggiungendo, per stessa ammissione di Nishima, solo una piccola parte di quanto si potrebbe dire sull’argomento, ci sono i bollettini di guerra, questa volta in versione più abbondante del solito. Oltre a ricordare a tutti che il Vietnam non è solo guerra, ma un Paese con tradizioni e cultura, l’autore si sofferma sui prodotti che hanno raccontato il conflitto nel tempo, non soltanto dal punto di vista americano. Storie che raramente hanno successo, perché per la maggior parte delle persone i problemi si sono risolti da soli subito dopo il ritiro. Un racconto di sofferenza, che per fortuna non è stato dimenticato.
Dal lato americano colpisce lo status dei veterani di questa guerra, trattati come cittadini di serie B per non essere riusciti a tornare vittoriosi, come i reggimenti della Seconda Guerra Mondiale o la guerra di Corea.
Comunque la si guardi, ogni guerra ha conseguenze disastrose, che non possono essere ignorate.
Scheda Tecnica
Formato: 12×18 cm, bianco e nero
Pagine: 304
Autore: Daisuke Nishima
Traduzione: Gigi Boccasile