I due eserciti mettono in campo una forza straordinaria.
Il Sesto volume di Dien Bien Phu è disponibile per l’acquisto in formato cartaceo e sullo shop digitale di Bao Publishing.
La trama di Dien Bien Phu 6
L’operazione Attelboro è ormai alla fine. La nonna e il colonnello Jabo sono arrivati a un punto di stallo. Non è ancora il momento della resa dei conti, a quanto pare. La donna ha tanta esperienza alle spalle, è in grado di tenere testa al soldato americano anche in quanto a guerra psicologica. Non risparmia critiche al modo in cui questa guerra è stata condotta dai soldati occidentali, senza il minimo rispetto per gli esseri umani.
Tim Lawrence invece ha ancora molto da fare, contro la Principessa. E’ l’ultimo rimasto dei Cani Randagi, ha interiorizzato tutte le loro caratteristiche ed è in grado di riprodurle. Non può risparmiarsi, contro un nemico del genere. Commette però un errore, si lascia prendere dall’entusiasmo, è quasi sicuro di vincere. E lei lo punisce. Per questa volta, è il grande esercito a doversi ritirare. La Principessa si lascia andare ad un momento di eccessiva sicurezza, ma viene punita. Anche lei non è ancora pronta per una battaglia più grande.
Chi riesce ad essere un po’ più efficace è la nonna, che ferisce mortalmente Jabo. Un duro colpo, in primo luogo per Tim, il suo protetto. Due generazioni che si affrontano, in equilibrio precario. Nessuno ha vinto, nessuno può vincere. Dalla guerra può generarsi soltanto morte.
L’opera
Compiuto il giro di boa, superata la metà della storia, il conflitto era nelle mani delle personalità più rappresentative. Uno scontro singolare, sicuramente non convenzionale, come d’altronde è stata tutta la guerra. In questo volume troviamo un lunghissimo, estenuante combattimento in parallelo tra la nonna, Jabo, la Principessa e Tim. Quattro personalità distinte, un unico obiettivo, da perseguire a costo della propria vita. Ma in questa situazione è difficile pensare che qualcuno potrebbe uscirne vincitore senza danni.
Al termine della battaglia riusciamo anche fare un salto in avanti nel tempo e, grazie ai due fratellini Bao e Nhieu, possiamo osservare le due facce di quanto è possibile trovare ai margini della disperazione, della rabbia e della caparbietà che la guerra ha insegnato alle popolazioni del Vietnam. Da una parte la boat people, costretta a vivere in mare. Dall’altra i vietnamiti del sud, che in un modo o nell’altro sono riusciti a rimboccarsi e le maniche a reagire, fino al punto di rivendicare il proprio territorio anche di fronte a una forza d’invasione proveniente dal nord.
In questo scenario incredibilmente complesso, Hikaru è quasi del tutto assente. Il suo ruolo di osservatore lo pone sempre più in disparte, ai margini della storia, senza reali capacità di fare la differenza. E anche molto ingenuo, a giudicare come si lasci maltrattare per l’ennesima volta, dopo essersi messo volontariamente in una situazione molto scomoda. Alla ricerca di qualcosa, di una sensazione che potrebbe non essere sincera.
In attesa di scoprire il destino del nostro fotografo, che rischia la vita in modo stupido perfino provando a disertare di fronte al colonnello Jabo, Nishima ci permette di dare uno sguardo quantomai approfondito alla situazione del tempo, grazie ai piccoli speciali di fine capitolo.
Scopriamo diversi piani molto singolari dell’esercito americano, che oltre alle tremende iniziative che hanno calpestato i diritti umani, nel tentativo di non lasciare nessuna strada inesplorata ha formato il First Earth Battallion, un contingente dai modi di fare un po’ hippie, che avrebbe dovuto guadagnarsi il rispetto delle popolazioni locali attraverso una maggiore educazione, integrazione e rispetto della natura.
Di particolare interesse è l’approfondimento sulla Free Grunt Press, l’iniziativa nata dai soldati per i soldati, finalizzata ad un intrattenimento libero da censure e messaggi patriottici, in un momento in cui una barzelletta era molto più efficace di un’analisi di un qualunque ufficiale. Un’iniziativa mal vista dai piani alti, poiché al di là dei siparietti comici, queste pubblicazioni contenevano anche la sofferenza dei soldati, che avevano bisogno di tante cose e non avevano nessuno che li ascoltasse.
Questo volume segna sicuramente un momento di transizione. Vedremo dove ci porterà lo sguardo di Hikaru.
Scheda Tecnica
Formato: 12×18 cm, bianco e nero
Pagine: 288
Autore: Daisuke Nishima
Traduzione: Gigi Boccasile