Siamo in guerra, anche se Hikaru non sembra comprendere cosa questo significhi. Dien Bien Phu di Daisuke Nishima prepara la battaglia risolutiva.
Il quarto volume è disponibile per l’acquisto in formato cartaceo e sullo shop digitale di Bao Publishing.
La trama di Dien Bien Phu 4
Ci prendiamo una piccola pausa dalla linea principale. Non per ritagliarci un piccolo angolo di pace, ma viceversa per comprendere quanto sia difficile la vita in quella porzione di mondo, in cui ogni pezzo di terra è sempre stato conteso da tutti, ancora prima che arrivassero gli occidentali a combattere una guerra per procura.
C’è stato però un periodo di relativa calma, un’indipendenza durata tre anni. Una lotta guidata dalle sorelle Trung Trac e Trung Nhi contro la dinastia Han. Un miracolo spazzato via da un esercito di trentamila uomini.
Per quanto sia stato un breve sogno, dovrebbe far capire che non è possibile sottovalutare il Vietnam, a meno di poter sopportarne le conseguenze.
Ma torniamo a Saigon, come se tutto il sangue versato fosse stato soltanto un brutto sogno di Hikaru. Otto mesi dopo la battaglia ritroviamo Nhieu e Bao, fratelli divisi tra la ricerca di opportunità fornite dal conflitto e la difesa di chi ha visto la propria vita sconvolta dall’invasione. Certo, Bao cavalca lo scontento, perché ha ben presente cosa voglia dire opporsi seriamente alla guerra. Non sarà fortunato una seconda volta. Ma non smette di sfidare la sorte.
Il colonnello Jabo potrà pur non aver raggiunto l’obiettivo desiderato, ma il suo lascito rimane: un’unità d’elite, cinquanta montagnard di etnia Chum, pronti a combattere i loro carnefici Kinh. Un gruppo basato su legami famigliari, che riesce ad avvicinarsi alla principessa e alle truppe a lei vicine.
Si tratta solo di una delle tante realtà ai limiti dell’immaginabile, uno spaccato dell’assurdità di una situazione senza uscita.
Tornando nella finzione del racconto, troviamo quello che potrebbe diventare un valido avversario per la principessa: Tim Lawrence è rimasto scottato dal primo scontro. Non è quasi più umano, sembra guidato da qualcos’altro.
Dal lato vietnamita, il generale Dinh si è unito alle truppe. Proviene da nord, ma non segue gli slogan di regime. Secondo lui morire sacrificandosi è stupido, quello che serve è una strategia vincente. Purtroppo però non basta rifarsi alle battaglie storiche, quando i tuoi nemici hanno una potenza soverchiante a loro disposizione.
Una volta venuta a sapere della sconfitta, la nonna prende il comando, inviando i Tre Astragali Neri dietro le linee nemiche. Le tre ragazzine non sono preparate come la principessa, ma sanno il fatto loro.
A conflitto ormai esploso, è già tempo di quella che potrebbe essere una sfida finale.
L’opera
Siamo ormai in tempo di guerra. I paesaggi spensierati hanno lasciato spazio a strategie, movimenti di truppe, conta dei caduti. L’atmosfera comincia a farsi pesante. Scopriamo qualcosa di più sulle condizioni di vita dell’epoca, tra le strane ferie concesse ai soldati americani e la costruzione dei tunnel da parte dei vietnamiti, una fitta rete realizzata per resistere senza farsi vedere. E probabilmente senza neanche respirare, viste le condizioni di sopravvivenza. Ospedali, dormitori, ambulatori, tutto sottoterra, senza luce, con poca aria. Ma molte trappole.
In questo volume vediamo due sfaccettature di questa guerra.
Da un lato abbiamo la sfida nella sfida, il rapporto tra le diverse etnie del Vietnam del nord, con conflitti interni mai sanati ma probabilmente insanabili, in una terra che ha visto diverse conquiste, in cui il più forte tiene a bada tutti gli altri.
La propaganda è una brutta bestia, mette gli uni contro gli altri offrendo scenari idilliaci, senza mai mantenere le promesse. I poveri chum finiranno abbandonati, dopo essere stati utilizzati come pedine, senza il rispetto di nessuna delle due fazioni in guerra.
L’altra faccia è chiaramente la metafora dei nativi americani contro i cowboy, un altro momento della storia americana in cui l’uomo bianco ha fatto valere la propria superiorità di mezzi contro qualcuno che occupava un territorio e ha iniziato a lottare per difenderlo.
Una resistenza a oltranza, una guerriglia con armi e tattiche molto più semplici, ma ottimizzate per i campi di battaglia che si sono susseguiti in Vietnam.
Un inizio niente male, con relativamente pochi morti, ma dal grande impatto.
Il fumetto di Nishima non perde occasione per stemperare la tensione, ma l’oscurità che aveva cominciato ad addensarsi nello scorso volume, sta ormai ricoprendo il cielo delle foreste teatro dei viaggi di Hikaru.
Lui in questo momento sembra felice, ha ritrovato la sua principessa. Ma forse in questo momento non è proprio il migliore dei luoghi dove trovarsi.
Scheda Tecnica
Formato: 12×18 cm, bianco e nero
Pagine: 288
Autore: Daisuke Nishima
Traduzione: Gigi Boccasile