Death Parade
Titolo originale: Death Parade
Titolo inglese: Death Parade
Genere: Azione, Drammatico, Gioco, Mistero, Psicologico, Soprannaturale
Anno: 2015
Tratto da: Storia originale
Episodi: 12
Scritto e diretto da: Yuzuru Tachikawa
Deriva da: Death Billiards
Stato in patria: completato
Stato in Italia: Doppiaggio completato, Sottotitoli completato
Distributori: VVVVID
Trama
L’uomo ha solo due possibilità dopo la morte: se è stato buono e onesto in vita, la sua anima verrà reincarnata, altrimenti ad aspettarlo ci sarà il vuoto. Prima del trapasso, le anime vengono convocate in un luogo dell’oltretomba per essere giudicate. Questi posti sono simili a dei bar, dove il barista si rivela poi essere il giudice che decide il destino dell’anima.
Il Quindecim è un bar gestito da un inespressivo barman, chiamato Decim, e una ragazza dai lunghi capelli corvini. I due invitano gli ospiti a prendere parte ad un gioco dove metteranno in palio la propria vita, anche se, in realtà, non sanno di averla già persa. Nel corso del gioco mortale agli ospiti ritornerà la memoria che all’entrata del bar hanno perso, così il mix di stress provocato dal gioco farà svelare il loro vero io.
Analisi dell’anime
Realizzato perfettamente dal punto di vista tecnico, con un accattivante character design creato ad hoc da Kurita Shin’ichi. In quest’anime si parla della morte, in tutte le sue sfaccettature. Partiamo dal titolo: Death Parade. È una pura “parata” di personaggi che esprimono, ognuno a modo proprio, la morte. Decim, la ragazza, Nona, Oculus e tutti gli ospiti del Quindecim hanno caratteristiche uniche che ci fanno capire i veri messaggi di questo anime: “vivere perché moriremo” o “morire per aver vissuto”.
Io non credo che la vita degli esseri umani sia solo un preludio alla morte… è la morte ad essere una conseguenza dell’aver vissuto…
-Decim-
I messaggi nascosti…
Nel Death Game rileva il paradosso che sia un gioco a far uscire il meglio o il peggio di noi stessi, pur di vincere o di non perdere. Ma quindi la vita è solo un gioco?
Per entrare e uscire dal bar vi sono due ascensori. Una volta varcata la soglia, non si può tornare indietro e lasciare la camera, senza aver prima preso parte al gioco. Nessun’altra via d’uscita è prevista. Una similitudine con la morte che, con la sua venuta, ci permette più di ritornare indietro? O ciò rappresenta la raffigurazione che dalla morte non si può scappare? È il punto di vista a cambiare il senso del messaggio: una trappola o un gioco?
Un messaggio che, sicuramente, l’autore vuole far trapelare da Death Parade è che ciò che rende importante un’esistenza è solo la memoria che gli altri hanno della nostra persona. Infatti, Decim conserva tutti i manichini delle persone con cui è entrato in contatto perché sono loro che lo hanno reso ciò che è e quindi li rispetta dal primo all’ultimo, senza eccezioni. Tutti coloro che passano per il Quindecim hanno poi un posto tra i suoi manichini.
Anche il tema del suicidio è affrontato in Death Parade. Suicidio, in senso metaforico: un essere vivente può scegliere di morire e con questo nega la sua stessa esistenza. In effetti, Decim decide di dare una seconda occasione solo all’anima che, secondo lui, ha compreso la gravità del gesto compiuto e delle conseguenze che esso comporta, soprattutto per il dolore che permane nei cari, rimasti in vita.
Primo… i giudici non possono mai smettere di pronunciare verdetti… poiché è questo lo scopo della loro esistenza..
Secondo… i giudici non possono provare cosa sia la morte… poiché ciò li avvicinerebbe troppo agli esseri umani…
Terzo… i giudici non possono conoscere le emozioni… poiché sono bambole…-Nona-
Quarto… i giudici non devono avvicinarsi alla vita… poiché ciò li rende difettosi…
-Oculus-
Le emozioni espresse…
Da questi elementi si può avere un’immagine d’insieme e una approssimata idea di ciò che l’autore vuole esprimere: confusione. La ricerca estenuante di risposte a domande sulla vita, sulla morte, sull’importanza che si dà alle persone a noi vicine e molto altro ancora, contribuisce a creare un alone di caos esistenziale. Ovviamente la risposta ad ognuna di queste domande non può che essere personale e diversa per tutti.
I personaggi che riflettono un po’ questo status dell’autore sono soprattutto i giudici, ideati con l’intento di non far provare loro emozioni. Il ruolo di chi è giudice è imparziale e apatico o deve comporta il proiettarsi nei medesimi sentimenti dell’imputato per valutare al meglio il giudizio?
Ma questo che razza di giudizio sarebbe?! Tutti vivono sopportando il peso delle loro colpe! Tutti provano odio per qualcosa! Istigare le persone a provare questi sentimenti ti pare un giudizio?! Cosa ottieni facendo una cosa simile?! Ma quale oscurità dell’animo?! Proprio tu che non hai mai vissuto… tu che non capisci nulla della tristezza delle persone… anzi… non si tratta solo della tristezza… ci sono tante emozioni quante persone ci sono al mondo… la fragilità di chi perde la ragione nella rabbia… la forza di chi riesce a superare le proprie paure per amore… tu che non comprendi nessuna di queste cose… come potresti mai essere in grado di giudicare… ?!
-Chiyuki-
Ritengo che Death Parade sia un anime ben elaborato, coerente dall’inizio alla fine sotto ogni punto di vista. Non nascondo che mi piacerebbe molto una sua nuova stagione, dal momento che alcuni quesiti relativi alla storia sono rimasti insoluti. Lo consiglio vivamente a tutti.