I tributi a Dante e alla Divina Commedia non si contano più ormai. A fumetti, in prosa e persino in area videoludica.
Ciò che però possiamo notare è che la maggior parte di questi si concentri solo sulla prima cantica. L’Inferno, la più cupa e proprio per questo più affascinante. Ma Marcello Toninelli ha deciso di andare fino in fondo. O meglio fino alla vetta, esplorando anche Purgatorio e Paradiso.
In questa edizione della Shockdom incontriamo un poeta adatto ai nostri giorni. Riferimenti classici ad hoc, alternati a battute di solennità inesistente.
Toninelli ha una predilezione per le parodie dei classici della letteratura antica. Iliade, Odisse, La Gerusalemme Liberata…questa Divina Commedia è solo la punta nell’iceberg. E ora addentriamoci fra le illustrazioni stilizzate e i diavoli rosso fuoco che Marcello riutilizzerà anche in altre opere.
La Divina commedia classica a fumetti
Inferno
Come sempre si parte dalla Selva Oscura, un Dante spaventato che fugge dalle fiere. Ma ne è in arrivo un’altr…no, è solo Virgilio. Ritratto in modo ben poco affascinante. Ed è solo la prima delle sventure che capiterà all’autore dell’Eneide.
La storia ritrae tutti i gironi, dedicandovi più o meno strisce. Qui le anime sono ritratte con corpi che tendono all’azzurrino, quasi zombie. Diverse pagine sono dedicate all’Antinferno, dove soggiornano gli ignavi, e al Limbo.
Qui Dante incontra tutti i suoi idoli. Per quanto Omero che gioca a mosca cieca e le molestie di Ippocrate lo traumatizzino…
Una grossa variazione a livello del testo di Dante sono i siparietti su Virgilio. Nel poema Dante era il suo pupillo, con l’altro sempre pronto a sostenerlo e salvarlo. Qui la povera guida è la vittima.
Equivoci a ogni cambio di girone ( Vuolsi così colà dove si puote…) massi che rotolano, cadute accidentali e frane improvvise. E a Dante non va certo meglio, per inesperienza e il fatto che le dame trapassate lo attirino…
Il girone dei sodomiti è un’altra tappa che si prolunga. Qui incontriamo il maestro del poeta, che quasi gli fa delle advance.
Infine, l’uscita dall’Inferno tanto complessa nel poema, qui è repentina. Nessuna scalata del corpo a tre teste di Lucifero, ma un comodo ascensore per rivedere le stelle.
Purgatorio
Tra una cantica e la successiva Marcello Toninelli interpone i versi originali. Un’ulteriore forma di tributo, o forse solo un modo per aiutare a comprendere la satira.
Si passa quindi all’Antipurgatorio, con l’angelo nocchiero che arriva su una barca (yacht). Sbarca le anime che inizieranno un percorso di purificazione. Anche se c’è sempre qualche disguido, come per Buonconte da Montefeltro.
Il poveretto venne assegnato alla redenzione dopo un alterco fra angelo e diavolo risolto a testa o croce. Il pentimento in punto di morte del resto è materia delicata.
Ma dopo alcuni incontri finalmente inizia la scalata. Le anime sul percorso sono più serene, le pene più tollerabili. Gli accidiosi sono spinti a correre nella maratona. I golosi non più nel fango ma ridotti a una dieta drastica. E pian piano ci si avvicina al Paradiso Terrestre.
Qui con un ingresso degno di Lady Gaga ecco che appare Beatrice. Pronta a salvare il suo amico ma non a dargli un passaggio sul carro. Del resto lei è già degna del Paradiso…
Beatrice è l’allegoria della salvezza spirituale. E a lei se ne susseguono altre, fra dragoni, meretrici e serpenti. Poi, dopo un drink d’eccezione (le acque del Lete e dell’Eunoè) è il momento di salire alla grazia.
Paradiso
L’ultima cantica della Divina Commedia si svolge interamente su nuvolette rosa degne di My Little Pony. Voli in stile Superman per salire sempre più in alto nel cosmo. Il cielo della Luna, poi quello di Mercurio…
Il cielo più basso racchiude le anime che non rispettarono i voti. Nel cielo di Venere giustamente troviamo gli spiriti amanti. Ma a differenza dei cerchi dei lussuriosi qui ormai vige solo il ricordo di quelle passioni. Le anime girano non più nude ed esposte, ma coperte. Da un’orripilante tunica arancione ma…
Valicati i sette cieli, arriva il momento del giudizio. O meglio, dell’esame di San Pietro. Una volta superato si accede al cielo mobile, all’Empireo e alla Rosa dei Beati. Dal cielo blu si sale alla luce divina, che ammanta ogni cosa.
Ma le visioni terminano, e Dante torna sulla Terra. Non resta che iniziare a raccontare.
Una satura più pungente del solito
Rispetto ad altri lavori di Toninelli, qui i toni sono più spregiudicati. Dalle imprecazioni (Porca Eva!!) a termini poco politically correct. Specialmente quando si tratta dei sodomiti. Ma neanche il Sommo Poeta del resto si era risparmiato sui suoi avversari. L’Italia del resto era donna di bordello.
La satira però pare comunque adattarsi all’ambiente. Un po’ pesante nell’Inferno, più morbida nel Purgatorio e quasi innocente nel Paradiso. Studiata appositamente per il contesto insomma.
Come sempre ci sono riferimenti moderni (artisti e televisione) e in un cameo appare pure Sailor Moon.