Science SARU colpisce ancora con un episodio che mescola spettacolo puro ed emozione sincera. L’episodio 4 della seconda stagione di Dandadan è un’esplosione di creatività e sentimento che chiude in modo spettacolare l’arco dell’Evil Eye.

Caos vulcanico, risposte e rivelazioni
L’episodio si apre con la città minacciata da un’eruzione imminente e con Momo accusata di aver causato il disastro uccidendo il Death Worm, ritenuto da molti un guardiano spirituale. Ma è proprio lei a scoprire che non era una divinità… bensì un sistema d’allarme naturale, il “Drago che sale al cielo”.
Geniale trovata: Momo riempie il cadavere del verme d’acqua e lo trasforma in un estintore d’emergenza. Una sequenza tanto assurda quanto perfettamente coerente con l’anima folle e scientifica della serie.
L’Evil Eye ritorna… affamato (e fuori controllo)
La minaccia dell’Evil Eye torna prepotente. Non è più solo lo spirito oscuro di un ragazzo posseduto, ma un’entità devastante, determinata a distruggere tutto per pura fame. È proprio qui che il tono diventa caotico: tra rivelazioni, colpi di scena e il ritorno di Seiko, Mantis Shrimp, Taro e Chiquitita su un’astronave (!), lo scontro finale si trasforma in una festa visiva tra comicità e disperazione.
La regia frenetica e il ritmo adrenalinico travolgono lo spettatore… forse anche troppo.
Momo brilla: risoluta, fragile, umana
Il cuore dell’episodio resta Momo, finalmente al centro della scena. Intelligente, impulsiva, piena di sentimento: cerca di salvare la città, combattere il Kito Clan e proteggere Jiji dal diventare un assassino.
E poi, il momento più toccante: quando crede che Okarun sia morto e si prepara a gettarsi nella lava per salvarlo. Solo l’intervento di Chiquitita e la scoperta che Okarun e Turbo Granny sono salvi nel seminterrato ci regala un abbraccio commovente, con lacrime vere e sollievo puro.
“È il momento che sigilla l’arco di Momo. E che sigilla anche il nostro cuore.” 💔
Criticità: troppe cose, troppo in fretta
Nonostante l’altissima qualità, l’episodio è densissimo: troppe informazioni, troppi personaggi, troppi eventi risolti in un attimo. La conversione improvvisa del Kito Clan e la motivazione debole dell’Evil Eye (“Ho fame”) risultano poco convincenti rispetto all’intensità generale.
Anche lo stile visivo iper-cinetico — pur spettacolare — può risultare difficile da seguire nei momenti cruciali. La saturazione cromatica e i cambi di prospettiva rapidi rischiano di appannare l’impatto emotivo di alcune scene.
E se la colonna sonora di Kensuke Ushio è potente, in alcuni momenti una maggiore sobrietà sonora avrebbe amplificato il pathos.
Conclusioni: azione con anima, in stile Dandadan
Dandadan stagione 2 episodio 4 è una montagna russa emotiva e visiva.
Non è perfetto, ma è un’esperienza da vivere, un esempio lampante del talento di Science SARU nel fondere azione spericolata e intimità emotiva.