Il primo episodio della seconda stagione di DanDaDan riprende esattamente da dove si era interrotta la prima stagione, continuando l’arco della “casa maledetta”. Vengono presentati i principali antagonisti di questo arco, la famiglia Kito e lo Tsuchinoko, segnando l’inizio della battaglia di Momo, Okarun e Jiji contro di loro.

La Turbo-Nonna interviene per salvare Momo dagli uomini della famiglia Kito, ma ben presto il gruppo si trova faccia a faccia con l’intera famiglia Kito a casa di Jiji, che si scopre essere un altare sacrificale per il Grande Serpente, il Mongolian Deathworm, un terrificante cryptide antropofago che fa la sua entrata alla fine dell’episodio.
Trama dettagliata dell’episodio e adattamento manga
L’episodio 1 della Stagione 2 di DanDaDan, intitolato “Like, this is the legend of the giant snake”, adatta i capitoli 34–37 del manga e riprende subito dopo gli eventi della prima stagione.

Si apre con la Turbo-Nonna che salva Momo mentre gli uomini Kito si avvicinano. Momo cerca di usare i suoi poteri, ma uno degli uomini la immobilizza e lo sbalzo di temperatura la disorienta. All’improvviso una statua di serpente alle sue spalle si stacca e colpisce l’uomo, permettendo a Momo di fuggire, mentre le recinzioni crollano sopra gli inseguitori.
Confusa, Momo si distrae ad ammirare la scena finché non nota Turbo-Nonna, nascosta nel suo zaino dopo essersi concessa una pausa alle terme. Poco dopo arrivano i membri della Camera di Commercio, che incolpano la famiglia Kito per i danni subiti e chiamano la polizia.

Durante il ritorno, Momo ringrazia la Turbo-Nonna per il salvataggio e chiede un’opinione sulla casa di Jiji, dato che non ha percepito nulla di sospetto. La Turbo-Nonna commenta che l’abitazione è “davvero sinistra, imbevuta di sangue umano”.
Nel frattempo, a casa di Jiji, Okarun e lui scoprono una stanza piena di talismani e decidono di aspettare Momo. Quando suona il campanello, Jiji apre e si trova di fronte un gruppo di donne appartenenti alla famiglia Kito, le sue padrone di casa, che lo rimproverano della sua scomparsa e lo accusano di portare “medium spirituali” nella casa.

All’improvviso la Kito anziana tira fuori una pistola, ma arriva un poliziotto, che però si scopre essere complice della famiglia Kito e aiuta gli uomini a sfuggire all’arresto.
Mentre la tensione sale, Jiji presenta Okarun come suo amico e i Kito lo interrogano per verificarne l’identità. Okarun risponde con prontezza e supera la prova. Quando però viene nominata Momo, la madre dei Kito capisce subito che la verità è stata nascosta, facendo degenerare la situazione.
DanDaDan, la leggenda dello Tsuchinoko e la rivelazione del rituale
L’episodio si sposta poi su Momo, che scopre un santuario dedicato allo Tsuchinoko. Una volta entrata, la sacerdotessa le racconta una leggenda locale: “un drago che vola nel cielo disegnerà un arcobaleno, e l’ira della montagna divorerà il villaggio”. Si narra che, quando il serpente era affamato, il vulcano eruttava e gli abitanti offrivano un bambino per placarlo. Da oltre 200 anni non c’è stata un’eruzione, e le terme sono viste come benedizione del serpente.

La sacerdotessa ammette però che la leggenda potrebbe essere stata inventata per attirare turisti e che la paura spinge spesso a gesti irrazionali come i sacrifici umani. Il suo ruolo è proprio evitare che simili tragedie si ripetano.
Mentre torna indietro, Momo riflette sul fatto che Okarun sarà deluso nello scoprire che lo Tsuchinoko non esiste davvero. I suoi pensieri vengono interrotti quando assiste all’aggressione di Okarun e Jiji da parte degli uomini Kito. La matriarca Kito dichiara che, ora che Momo è presente, tutte le “offerte” sono riunite e il “festival” può cominciare.
Nel tentativo di proteggere i suoi amici, Momo interviene, ma la matriarca la colpisce facendola cadere nella stanza piena di talismani. Ritiene che il gruppo sia lì per sabotare il rituale e sacrificare il villaggio. Poi rivela che da 200 anni la famiglia Kito protegge il villaggio offrendo sacrifici al Grande Serpente, e che la casa di Jiji funge da altare per le “offerte”.
La comparsa del Mongolian deathworm e il cliffhanger finale
Nei momenti finali, la matriarca annuncia che le “offerte” sono tre e che il Grande Serpente è affamato. Improvvisamente il pavimento sotto Momo cede: un pozzo di sabbie mobili. Momo tenta di fuggire con i suoi poteri, ma viene spinta giù. Okarun e Jiji arrivano a salvarla, ma tutti cadono nella voragine.

Durante la caduta, Momo nota delle vecchie case incastrate nel terreno. Jiji resta appeso a una di esse chiedendo aiuto. Momo cerca di salvarlo ma sbaglia mira, e Jiji finisce sul corpo massiccio del Grande Serpente.
La famiglia Kito festeggia e si mette in una posa rituale per non farsi divorare. Momo, Okarun e Jiji realizzano che il Grande Serpente non è un mito ma è reale. Turbo-Nonna lo identifica come un Kuragari, mentre Okarun specifica che si tratta del Mongolian Deathworm, un cryptide antropofago originario del deserto del Gobi, restando scioccato dalle sue dimensioni.

Momo avverte che la creatura non è una divinità, ma un pericoloso cryptide, ma i Kito continuano il rituale. Il Deathworm li attacca con una serie di colpi rapidissimi, scatenando il panico. Il gruppo si rifugia all’interno di una delle vecchie case, ma improvvisamente Jiji trova Momo e Okarun immobilizzati. In modo strano, Jiji sembra immune. I poteri di Okarun impazziscono e lo spingono ad attaccare Jiji. L’episodio si chiude su questo intenso cliffhanger.
Un inizio di stagione spettacolare per DanDaDan: mix di soprannaturale, mistero, tensione e la classica ironia della serie, che promette una nuova avventura ricca di adrenalina.