Un’altra domenica, un nuovo Otakult. Il protagonista di questa settimana è Cyber City Oedo 808, una serie di OAV che ha lasciato il segno nonostante sia abbastanza breve.
Distribuita da Japan Home Video, compare per la prima volta nel 1990. Le animazioni a cura di Madhouse sono invecchiate in modo impeccabile, al punto che ancora oggi gli spettatori non possono fare altro che apprezzarle.
La miniserie degli anni ’90 subisce ancora l’influenza del decennio precedente, in particolare nel character design, con i protagonisti che sfoggiano mullet e creste. In Italia, arriva prima grazie a Granata Press in videocassetta, poi in DVD con Dynit che comunque non ha effettuato alcun cambiamento al doppiaggio.
Potrebbero interessarti anche gli Otakult su:
La trama
Tre criminali rinchiusi in una prigione spaziale, gli atti da loro commessi sono così tanti e feroci da avergli portato via ogni speranza di libertà. Ma ben presto qualcosa nella vita monotona dei tre detenuti cambia, quando il responsabile della polizia Hasegawa gli propone un’offerta difficile da rifiutare.
Se aiuteranno le forze dell’ordine nelle loro indagini, Sengoku, Gogul e Benten avranno la possibilità di ridurre la loro pena di diversi anni per ogni caso concluso con successo. Ma ovviamente non è così semplice. Ogni missione ha un tempo limite e, se non finiranno in tempo, i collari che portano al collo esploderanno uccidendoli.
Opinioni su Cyber City Oedo 808
Nel 2808, l’umanità ha fatto dei passi da gigante nell’ambito tecnologico. Alcune di queste misure sono state utilizzate per assicurare la massima sicurezza ai cittadini di Oedo, tra cui c’è proprio la costruzione della prigione nello spazio in cui l’avventura della serie di oggi inizia.
La qualità di Cyber City Oedo 808 e della storia in sé è abbastanza alta, in particolare se si considera che si tratta solo di 3 OAV da 40 minuti l’uno. Il tempo concesso allo spettatore per conoscere ogni personaggio è limitato, come quello delle missioni dei protagonisti.
Nonostante questo, Sengoku, Gogul e Benten riescono comunque a fare breccia e si riesce ad avere un’idea abbastanza chiara del ruolo di ognuno di loro nella ‘squadra’. Buona parte di ogni puntata è dedicata ad un individuo del gruppo in particolare.
Si capisce subito che Sengoku è quello forte del trio. Le sue capacità fisiche insieme al suo carattere definito come “insopportabile”, lo hanno portato ad avere la pena peggiore tra i tre. Mentre Gogul è il genio, anche lui dotato di una forza fisica non indifferente, ma ciò che risalta è soprattutto la sua capacità di gestire i problemi e adattarsi a diverse situazioni, grazie al suo cervello e all’uso di PC, così come di altri strumenti tecnologici.
Benten, invece, è specializzato nell’utilizzo di un sottile filo metallico e, in generale, di diverse armi. Era un killer professionista, il perfetto assassino, ma viene comunque spesso preso in giro da Sengoku, il che aiuta a stabilire ulteriormente parte del carattere di quest’ultimo, così come identificare meglio le dinamiche del gruppo.
Il tema di cattivi che diventano buoni per necessità è ben trattato, mantenendo bene l’egoismo che c’è dietro questo passaggio. Non si parla infatti di redenzione, ma di pura necessità, voglia di libertà. Altro tratto interessante è l’unione di ben tre antieroi, per cui ci si ritrova a fare il tifo in una situazione un po’ paradossale.
Non si spera nella gloria di classici eroi dalle armature scintillanti, ma nel successo di tre criminali le cui sentenze vanno oltre i 300 anni l’una. La parte più interessante della serie è sicuramente questa unita alle dinamiche che si instaurano tra i diversi personaggi, incluso Hasegawa.
Vedere tre criminali con stili così diversi colmare le mancanze degli l’uno dell’altro, in un mix tra comicità ed azione, riesce a tenere chiunque incollato allo schermo. E’ la formula più antica del mondo, che si trova in quasi tutti gli anime, film e giochi, ma è comunque portata avanti in un modo che non stanca, riesce comunque ad avere quel qualcosa di particolare e diverso che risulta interessante.
Cyber City Oedo 808 è l’ideale per chi cerca qualcosa da guardare a tema cyberpunk, che non sia troppo lungo o con una trama troppo complessa che si trascina eccessivamente. Breve, ma decisamente degna di nota, è una serie divertente, piena di azione e che, in più di un’occasione, lascia con il fiato sospeso.