Da oltre un mese la Cina è al centro dell’attenzione mondiale per la diffusione di un nuovo virus influenzare, il COVID19 noto come Coronavirus.
Servizi giornalistici, programmi e rubriche dedicate alla nuova epidemia made in China che oscurano le catastrofi ambientali come lo scioglimento dei ghiacci e gli incendi australiani monopolizzano i nostri schermi. E la nostra psiche.
I politici si dividono così come medici, ricercatori e scienziati: chi semina il panico e chi sottovaluta l’emergenza sanitaria, un caos mediatico globale che ha, purtroppo, alimentato i lati negativi della natura umana. Atti violenti, persecutori e discriminatori contro tutti gli individui con gli occhi a mandorla sono ormai all’ordine del giorno anche verso cinesi italianizzati che hanno visitato la Cina solo con GoogleMaps.
Il Coronavirus in pillole
Noto da gennaio in Cina e presente nel nostro Paese dal 21 febbraio con circa 450 individui positivi e 12 decessi, il nuovo virus ha gettato nel panico più totale la popolazione italiana. Ma cos’è il COVID19?
Premetto fin da subito che non sono un medico né un virologo e le uniche informazioni condivise sono quelle ufficiali dell’OMS e del Ministero della Salute.
Il COVID19 è il nuovo virus influenzale che appartiene ai Coronavirus, vasta famiglia di virus noti per causare malattie influenzali dai banali raffreddori stagionali fino alle più gravi complicanze respiratorie come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la più temuta Sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Come ogni forma influenzale, il COVID19 non è esente da complicazioni e purtroppo pazienti oncologici, con gravi patologie pregresse, anziani o immunodepressi possono incorrere ad un aggravamento della malattia quali bronchiti, polmoniti, insufficienza respiratoria e, nei casi più gravi, il decesso. Diversamente da quanto pensato, la percentuale di guarigione totale è pari al 95%.
Rispetto ad altri virus stagionali, il COVID19 è altamente contagioso e attualmente il vaccino e la cura terapica sono in fase di studio e sviluppo, anche se nei prossimi giorni o settimane l’Australia e gli USA passeranno alla sperimentazione del siero vaccinale sull’essere umano dopo il recente successo della sperimentazione animale.
Gli aspetti negativi del Coronavirus: ignoranza, sciacallaggio e strumentalizzazione anche nei fandom
Come ogni evento di rilievo mondiale, che sia sportivo, politico, morale o come in questo caso sanitario, la presenza dell’ignoranza globale non tarda a mostrarsi in tutta la sua gloria.
Fake news, le peggiori in assoluto, vengono redatte ad hoc per raggiungere click e like facili raggirando, per ingenuità o ignoranza, chi si sofferma alla lettura del titolo ingannevole, news diffusi a macchia d’olio sui social network da pseudo-quotidiani quali i ben noti Lercio, La Refubblica, Il Giomale e altri.
Ma se le fake news fagocitano le menti di individui che si sfogano contro tutti i cittadini orientali in violenze, pestaggi, raid punitivi e atti di puro e becero razzismo, gli sciacalli decidono di dare il meglio di sé puntando al portafoglio della propria vittima.
Supermercati presi d’assalto manco fossimo nella Chernobyl del 1985, gel igienizzanti e mascherine depredati da store e farmacie lasciando gli scaffali vuoti (e non utilizzarli se non per farsi i selfie) favorendo così il mercato onilne con il rincaro del 1770% del prezzo iniziale.
Non solo, gli ambulanti abusivi hanno gettato in pattumiera le classiche rose rosse e ombrellini per sostituirli con mascherine inutili e hanno invaso le stazioni della metropolitana. Intanto, finti operatori sanitari si sono abilmente muniti di prodotti sanitari con tanto di tamponi fasulli per bussare alle porte di ignari e spaventati anziani con l’intendo di derubare denaro e oggetti di valore.
Dallo sciacallaggio al fandom degli anime e manga
Se le fake news, il mercato illegale di Amuchina e mascherine, l’insensata psicosi della popolazione unita alle polemiche politico-economiche non sono più che sufficienti, arrivano loro a rincarare la dose, i famigerati autori di fan fiction sia italiani che internazionali.
Le fan fiction (tradotto “storie scritte dai fan”) sono racconti auto conclusivi o seriali scritti dai fan. Ambientati o ispirati a film, serie TV, libri, gruppi musicali, videogames fino ad anime e manga, il mondo delle fan fiction offre agli utenti del web un misurato numero di opere letterarie. I portali più famosi sono l’italiano EFP e gli internazionali Wattpad e AO3.
Se da un lato ci sono racconti meravigliosi, sequel di titoli famosi oppure storie originali che sono stati addirittura pubblicati e distribuiti nelle librerie come After, dall’altro esiste una zona d’ombra della scrittura.
Le fan fiction ispirate ad eventi macabri, tragici e di cronaca nera reale
Proprio come il turismo nero dove viaggiatori si recano in luoghi infausti come L’Aquila poco dopo il terremoto o gli scogli toscani con la Costa Concordia semi affondata come sfondo utile per un doveroso selfie, anche le fan fiction non sono state risparmiate da questo gusto dal sapore tetro e amaro.
Alcuni racconti sono commemorativi o dedicati a persone a loro care come tributo, ma tanti sono confezionati a puntino per visualizzazioni facili e recensioni sicure, spesso negative perché scritte con superficialità e ricche di errori ed orrori grammaticali.
Mi sono imbattuta casualmente, dopo una notifica sulla bacheca di Facebook, in una fan fiction classificata come “original” che trattata il COVID19. La protagonista della storia, scritta in prima persona, si descriveva come un’adolescente distrutta perché le era stato diagnosticato l’ormai noto Coronavirus.
Per qualche secondo sono rimasta basita dalla terminologia “diagnosticata la malattia Coronavirus”, solitamente utilizzata per indicare patologie più gravi come il cancro, sindromi, morbi, disturbi funzionali e altri ancora, non per virus influenzali con un tasso del 95% di guarigione totale.
Sdegnata e incredula, digito “Coronavirus” nel motore di ricerca di diversi portali dedicati alle fan fiction e scopro che, in meno di due giorni, diversi autori italiani avevano scritto storielle sul COVID19 senza contare l’incremento di nuovi nickname di pessimo gusto a tema virus.
Un prodotto made in Italy? Macchè! Nei server internazionali circolano da molto tempo migliaia di fan fiction contagiate dal virus in tutte le lingue del mondo.
Light di DeathNote condanna le proprie vittime ad una morte lenta con le peggio complicazioni della nuova influenza, in Captain Tsubasa l’intera squadra di calcio viene messa in quarantena, Goku e Sailor Moon combattono fianco a fianco contro il nemico alieno COVID19 mentre Ash, protetto da mascherina e guanti di lattice, evoca Squirtle per i suoi supergetti all’Amuchina.
Scelta mediatica o pessimo gusto?
De gustibus non est disputandum. Moltissimi utenti amano questo genere dark e non vedono l’ora di leggere le avventure dei propri beniamini invischiati in casi di cronaca realmente avvenuta (sono ovviamente escluse le storie ambientate in determinati eventi storici quali guerre) e spesso incitano gli autori nel pubblicare nuovi capitoli o racconti.
Altri utenti invece ne sono disgustati, non condividono queste scelte fuori dalle righe: lettori sensibili o spesso coinvolti in prima persona in quei determinati casi di cronaca (sopravvissuti, malati oppure conoscenti e parenti di vittime reali).
In passato abbiamo visto più eventi, spesso mediatici o legati a vere e proprie propagande, coinvolgere personaggi dei manga. Non molto tempo fa in Giappone, la guerriera Sailor Moon è stata la testimonial per una nota marca di preservativi, campagna sociale volta alla prevenzione di malattie sessualmente trasmettibili e all’educazione sessuale che aveva riscontrato un enorme successo.
Non solo, sempre nel Sol Levante esistono anime rivolti ai più piccini per aiutare i genitori nell’educazione. Famoso è l’episodio di uno di questi cartoni animati dove il papà-tigre canta una canzoncina a figlioletto per spronarlo a usare il gabinetto e abbandonare il pannolino.
Se il Giappone è il primo a trattare certi argomenti come la prevenzione, educazione minorile e altro ancora, perché il resto del mondo non scrivere fan fiction ispirati a fatti di cronaca? Semplicemente la modalità in cui si trattano queste tematiche delicate in Giappone è lontana anni luce da quella oltre confine.
Personalmente le fan fiction che trattano casi di cronaca nera non rientrano nei miei interessi e li reputo non solo di pessimo gusto, ma irrispettosi verso le vittime realmente coinvolte in quelle vicende, spesso di esiti nefasti.
Dal 21 febbraio di quest’anno l’epidemia COVID19 ha causato il contagio di 450 cittadini e il decesso di 12 malati, e mentre il Nord Italia veniva letteralmente blindato in quarantena, zone rosse e coprifuoco per impedire la diffusione del virus nelle altre regioni, molti italiani di divertivano dietro laptop o smartphone, galvanizzati nello scrivere emozionanti storie sul Coronavirus mancando così di rispetto sia verso la popolazione colpita da questa epidemia e non, sia verso autori di fan fiction serie che dedicano gran parte del proprio tempo in studi e ricerche per creare vere e proprie opere d’arte letterarie.
In conclusione, cosa ne penso di queste fan fiction al sapore di COVID19?
Vivo nella zona gialla del Nord Italia e nella mia città vige il coprifuoco, senza contare che molti miei conoscenti sono attualmente in quarantena e abitano nelle famigerate zone rosse della bassa Lodigiana, ormai tristemente nota a tutti. Tutti noi viviamo in prima persona il disagio del COVID19: molti locali etnici (tra cui il mio preferito da anni) hanno chiuso definitivamente dando vita a nuovi disoccupati, gli ambienti prima affollati ora sembrano zone post apocalittiche, nell’hinterland e nei comuni limitrofi la popolazione è entrata nella psicosi generale mentre il saccheggio di mascherine con filtri ffp3 (quelle serie con filtro ai carboni attivi e valvola anti condensa) hanno messo in seria difficoltà le persone che soffrono di problemi respiratori e polmonari seri e cronici.
Amo gli anime da sempre, leggo e disegno manga da 24 anni e sono un’autrice di fan fiction. Dopo aver letto, su segnalazione, questi racconti incentrati sull’epidemia del COVID19 mi sorge un unico ed enorme quesito: era proprio necessario?