La serie animata di Claymore ha esordito nel 2007, dopo il successo dell’omonimo manga del 2002 scritto e disegnato da Norihiro Yagi. Prodotta da Madhouse, conta 26 episodi. L’anime arriva in Italia nel 2011, grazie a Yamato Video, che porta gli episodi su Man-Ga, canale di Sky. Visti i temi trattati e il modo in cui vengono affrontate le avventure, se ne sconsiglia la visione ad un pubblico troppo giovane.
La trama di Claymore
Siamo in un mondo fantasy di stampo medievale, in cui la minaccia principale che l’umanità deve fronteggiare è l’esistenza degli yoma, mostruosi divoratori di persone innocenti, capaci di confondersi tra la popolazione prima di mostrare il loro vero aspetto.
L’unica soluzione è affidarsi ad un’organizzazione senza nome, che raduna e controlla guerriere chiamate Claymore. Oltre ad essere molto forti e valide in combattimento, queste ragazze possono percepire la presenza degli yoma.
Noi seguiamo Claire nei suoi incarichi, alla ricerca di città invase dagli yoma. Il suo viaggio solitario si riempirà di compagni e colpi di scena.
Struttura dell’opera
La narrazione si snoda su diversi piani temporali, seguendo a più riprese momenti diversi della vita di Claire. Nei primi episodi ci viene presentato un mondo in costante pericolo, con yoma capaci di gettare nel caos intere città, sia in modo violento che con un comportamento più subdolo, grazie alla loro capacità di assumere forma umana. Sarà proprio nel primo episodio che incontreremo Raki, vittima degli yoma ed emarginato dai suoi stessi concittadini, intenzionato a seguire Claire per ringraziarla del suo operato.
Con una serie di episodi dedicati a Teresa, tra le più forti claymore di sempre, andiamo in profondità nelle origini di Claire, che dopo aver passato le pene dell’inferno e aver perso la sua amica e salvatrice, decide di unirsi al gruppo di donne guerriere.
Tra lotte contro gli yoma e con altre claymore, Claire si troverà sempre più vicina ai propri limiti, arrivando a compiere scelte che le cambieranno la vita, ma la metteranno in serio pericolo.
Analisi
Come Berserk prima e L’attacco dei giganti poi, anche Claymore non è una serie per i deboli di cuore. Il mondo dipinto da Yagi è crudo, crudele, senza scampo. Il sangue scorre a fiumi e la vita umana non è tenuta in grande considerazione, in un contesto di quotidiana sofferenza.
Nonostante il mondo in cui si muovono i protagonisti sia accennato per sommi capi, con numerose città indipendenti che ricordano l’epoca dei Comuni, capiamo subito che a plasmare la società è la presenza degli yoma, minaccia talmente grande da aver decimato la popolazione e gettato tutti nel panico.
Particolarmente approfondita è invece l’organizzazione che crea e gestisce le claymore. Seppur circondata da un alone di mistero, ci rivela passo dopo passo verità scomode e ingombranti. Prima tra tutte il modo in cui queste guerriere sono create. Il processo di ibridazione tra yoma e esseri umani garantisce un aumento delle prestazioni fisiche, in cambio di una maggiore instabilità mentale. Non per niente, fin dal secondo episodio veniamo informati del fatto che quando una claymore usa troppo i suoi poteri finisce per perderne il controllo, andando incontro alla sua fine.
Scopriamo molto sulla vita di diverse ragazze, ognuna con una storia personale toccante, ai di là delle azioni cruente che compiono una volta trasformate in macchine per uccidere. Ognuna di loro ha una propria runa che ne permette l’identificazione e una personalità distinta, per quanto spesso improntata al combattimento ad ogni costo.
Molto spesso il pericolo maggiore saranno proprio le stesse guerriere, veri e propri cani sciolti, sguinzagliati contro gli yoma ma impossibili da tenere sotto controllo.
Il quadro che si delinea della vita delle “streghe dagli occhi d’argento” è quantomai desolante, ma molto spesso la lotta rappresenta per loro l’unica possibilità di redenzione dopo un passato da dimenticare.
La nostra Claire si muove molto sul filo del risveglio, andando a delineare un confine sempre più labile man mano che si procede con gli episodi. La sua forza di volontà e la presenza di altre persone che la legano al mondo terreno riescono sempre ad impedirne la trasformazione mostruosa, un indizio di come forse l’intero battaglione di guerriere sia sempre stato gestito nel modo sbagliato.
Sotto accusa infatti è sempre di più l’organizzazione che ha dato inizio a tutto, guidata dal principio secondo cui il fine giustifica i mezzi. A queste condizioni però, Claire scoprirà che non vale la pena continuare.