L’anime di Chainsaw Man è stata forse la serie più attesa del 2022, con aspettative altissime da parte dei lettori del manga, ma anche del pubblico generalista grazie alla partecipazione al progetto da parte dello studio MAPPA. Un anno dopo però, non si hanno ancora aggiornamenti sul futuro della serie.
Eppure il manga di Tatsuki Fujimoto è estremamente popolare tra gli appassionati, che in passato hanno inondato di richieste Weekly Shonen Jump pregando di vedere Denji e compagni in versione anime. I fan hanno dovuto aspettare la fine della “parte 1“, originariamente concepita come la conclusione dell’intero fumetto, per vedere realizzato i loro desideri. La risposta è stata positiva, per quanto una fetta di spettatori ha contribuito a generare un po’ di rumore intorno all’adattamento, criticandone il tono troppo lontano dallo spirito originale.
L’anime non ha comunque ancora concluso la “parte 1” e l’episodio finale ha già inserito piccoli richiami a quello che verrà, con piccole apparizioni di personaggi molto apprezzati. Il problema è che non esiste ancora alcuna prova che attesti che una seconda stagione (e quindi neanche eventuali stagioni successive) sia in corso d’opera. Per quanto la struttura narrativa del manga di Chainsaw Man non sia del tutto lineare, ci sono tutte le potenzialità per una serie di media lunghezza, con archi narrativi abbastanza interessanti da riuscire a coinvolgere il pubblico.
Forse il primo ostacolo potrebbe essere rappresentato dallo studio MAPPA, punto di riferimento per l’animazione, ma anche sovraccarico di lavoro. Sono già molte le produzioni a carico dello studio che hanno visto rallentamenti e ritardi, a farne le spese potrebbe essere proprio Chainsaw Man, sicuramente meno atteso rispetto ad altri giganti del settore.
Una delle possibili alternative, molto in voga in questi ultimi tempi, potrebbe essere la realizzazione di un film, come accaduto all’Attacco dei Giganti, Haikyuu, Demon Slayer e altre produzioni, che si sono così alleggerite da un lavoro seriale particolarmente oneroso, riuscendo al contempo a garantire un alto standard qualitativo. Di certo si tratterebbe di un passo indietro, quasi sempre questi lungometraggi finiscono per tagliare elementi di trama per far quadrare tutto all’interno di una certa durata. Dopo il passaggio dalle serie infinite ai 26 episodi, quello dai 26 ai 12 o 13, siamo arrivati ad una nuova frontiera, il film.
L’alternativa rimane quella che ha segnato la mente di tutti gli appassionati di lunga data, ovvero l’assenza totale di un seguito per l’anime. L’industria giapponese sembra infatti ottimizzare tutta la catena produttiva per favorire il manga rispetto a tutti i prodotti derivati, che risultano essere soltanto decorazioni per invogliare la lettura. Produzioni teatrali, serie live action e altre iniziative del genere sono quasi sempre improntate a ridirigere il pubblico verso il manga originale, una scelta curiosa visto che realisticamente si tratta del prodotto più fragile e con margini di ricavo minori rispetto a produzioni audiovisive che è possibile vendere in tutto il mondo.
In ogni caso, nella migliore delle ipotesi ci sarà da aspettare almeno un altro anno prima di avere certezze sul futuro dell’anime di Chainsaw Man, non ci resta che riguardare la prima stagione o, più saggiamente, recuperare il manga.