I trent’anni sono un’importante soglia psicologica nella società odierna, in cui sono saltati i punti di riferimento delle generazioni precedenti. Chiara Zen racconta con Vita da 30N, sua opera d’esordio, tutte le contraddizioni di un mondo sempre meno vivibile.
Ecco perché Gioia – o meglio Gio come la chiamano tutti – deve vivere con sua nonna (oltre che con il maialino thailandese Rambo): è disoccupata e i piccoli lavori saltuari che si procura non le permettono l’indipendenza. Gio è così sempre alla rin- corsa di qualcosa a cui non arriva mai.
Sfoga il suo senso di frustrazione lavorativo e personale nei sogni: tra un episodio e l’altro della sua vita affronta così il suo io interiore nel pieno della fase Rem di tutte le sue notti. Tanto che Gio non sente mai la sveglia, perde sempre quel tale appuntamento fondamentale e può solo sfogarsi con la sua abituale esclamazione: «MA PORK…!».
Affrontare il non-lavoro. Non sentirsi mai all’altezza. Non avere i requisiti richiesti. E nemmeno l’esperienza adeguata. Chiara Zen offre uno spaccato delle paure di una generazione sempre sul punto di perdere la propria strada.