Ambientata nel Giappone del XVII secolo, la storia di Chanbara, La Redenzione del Samurai ci porterà a camminare insieme a Tetsuo, un giovane e promettente samurai che, per rispettare il volere del Daimyo (la massima carica feudale all’epoca) dovrà rintracciare il suo maestro Jubei, accusato di essere venuto meno al suo onore disobbedendo agli ordini.
Edito da Sergio Bonelli Editore, questo volume cartonato (disponibile nello store online della casa editrice) racchiude una storia di onore e di redenzione, ambientata in un Giappone antico e magistralmente rappresentato dai suoi due autori, Roberto Recchioni e Andrea Accardi. Questa edizione è la riproposizione della prima storia della coppia, uscita sulla collana “Le storie” nel novembre 2012, alla quale sono seguiti Il lampo e il tuono e Le spade del tradimento.
Chanbara, La Redenzione del Samurai, trama
Come anticipato ad inizio articolo, la storia narrata in Chanbara, La Redenzione del Samurai, si basa sulle gesta di Tetsuo, giovane samurai molto abile con la spada, votato all’onore e dalle forti ideologie, e sul suo viaggio alla ricerca del suo maestro Jubei, accusato di tradimento per non aver rispettato un ordine.
Quando Jubei non si presenta all’appuntamento con il Daimyo per il rituale del suo Seppuku (rito del suicidio del samurai, conosciuto anche con il nome di Harakiri, messo in pratica come ultimo gesto per espiare le proprie colpe e conservare il proprio onore), il giovane ragazzo sarà incaricato di cercarlo e di portarlo al cospetto dell’alta carica del feudo per dare spiegazioni, dato che Jubei l’ha nominato come suo Kaishakunin (ovvero colui che assiste il samurai durante il rito e che ha il compito di mozzarne la testa per far cessare le sue sofferenze).
Inizia cosi il viaggio di Tetsuo attraverso i villaggi del feudo alla ricerca del suo maestro. Un viaggio che farà crescere il ragazzo, facendolo scontrare con quella che è la cruda verità che i contadini ed i popolani stanno vivendo di giorno in giorno, facendo vacillare tutte quelle che sono le sue ferree convinzioni sull’onore e su quale sia la cosa giusta da fare.
Tetsuo scoprirà, insieme al lettore, che non vi è un solo modo di guardare le cose e che non sempre l’esecuzione di un ordine è la cosa giusta da fare per mantenere alto il proprio onore. L’armonia del suo maestro, e la semplicità delle sue scelte, farà vacillare la mente di Tetsuo che nel suo muto riflettere spesso si chiederà a quale verità credere per essere nel giusto.
L’opera
Roberto Recchioni scrive per Chanbara, La Redenzione del Samurai, una storia basata su di uno studio profondo del Giappone e di tutte le pratiche e le leggende che anelano intorno alla figura dei samurai. L’onore e la loro forte devozione al dovere sarà il perno attorno al quale ruotano gli animi dei due protagonisti di questa storia che, durante la nostra lettura, assumerà sempre più gli aspetti di un film orientale.
I disegni di Andra Accardi aumenteranno la nostra percezione della purezza che i due autori hanno voluto dare ai protagonisti e alla simpatica figura di Ichi, l’anziano emblematico che incontreranno durante il loro percorso. Le tavole di Chanbara sono un elogio alla bellezza immaginaria del Giappone antico e alla cinematografia dell’estremo oriente, alla quale risultano molto ispirate sia per la loro rappresentazione che per il ritmo narrativo con cui procede la storia.
La lettura di Chanbara, La Redenzione del Samurai, porterà il lettore a lasciarsi andare al suo ritmo narrativo, decisamente lento e riflessivo, com’è la storia stessa dei due protagonisti che, per motivi differenti, si ritroveranno a camminare e combattere insieme per un ultimo viaggio. Una storia che lascia al lettore il tempo di godersi delle tavole piene di dettagli sull’ambientazione, senza troppi dialoghi a spiegare la complessità dei pensieri di due uomini che devono scegliere quale strada seguire per restare fedeli al proprio onore.
Al contrario, le scene di combattimento risulteranno molto rapide, ma senza discostarsi troppo da quella che è una regia cinematografica che ne ispira le movenze e le inquadrature. Avremo a che fare con tavole dalla lettura veloce, senza movimenti eccessivi, ma risultando comunque molto chiare e concise, anche se talvolta si lasceranno andare con qualche eccesso che risulterà abbastanza fuori luogo vista la realisticità con cui è stata concepita l’opera.
Dalla lettura di Chanbara emerge un forte studio da parte dei due autori, su quella che è la cultura orientale che ruota intorno alla figura dei samurai ed alle leggende a loro dedicate, creando cosi un opera capace di affascinare ed incuriosire i lettori.