Card Captor Sakura è una serie che ha esordito a ridosso del cambio di secolo. Il collettivo delle CLAMP ha ottenuto la pubblicazione in patria nel 1996, mentre risale al 1998 la trasposizione animata. Nel nostro Paese il manga è arrivato nel 1999 con Star Comics, mentre le due stagioni dell’anime sono state rinominate, in puro stile italiano, in Pesca la tua carta Sakura e Sakura – La partita non è finita, sempre a partire dal 1999. Le due stagioni sono composte rispettivamente da 46 e 24 episodi.
La saga sembrava essersi conclusa, ma in occasione del ventennale della serie, nel 2016, è arrivato un breve manga sequel, Cardcaptor Sakura: Clear Card, adattato poi per la televisione due anni più tardi. Questa nuova incarnazione sembra aver esaurito la sua spinta, con gli ultimi speciali che risalgono al 2024, ma sappiamo che i cult possono tornare in un modo o nell’altro sotto diverse forme.
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La trama di Card Captor Sakura
Al centro della storia troviamo Sakura Kinomoto, studentessa di 10 anni, che trova nella biblioteca del padre un libro misterioso. Un volta rotto il sigillo che lo circondava, Sakura libera Kero-chan, che si presenta come il guardiano del sigillo, che protegge il libro e le carte al suo interno. Sakura, aiutata dall’amica Tomoyo Daidouji e dal rivale Syaoran Li, dovrà ritrovare e raccogliere le carte di Clow.
La nostra protagonista dovrà dimostrarsi meritevole di diventare la nuova padrona delle carte, sottoponendosi al Giudizio Finale. Sakura dovrà quindi trasformare tutte le carte, per eliminare l’influenza di Clow Reed.
Il nuovo ciclo riparte dopo un salto temporale. Le carte hanno subito una trasformazione e Sakura, con Kero-chan e Yue, dovrà catturarle attraverso i suoi nuovi poteri.
Da segnalare anche un epilogo, mostrato all’interno di Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE, sempre delle CLAMP. Qui viene mostrata una Sakura che frequenta le scuole medie, in grado di controllare le carte senza utilizzare uno scettro.
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Analisi di un cult
Le storie che hanno al centro le mahou shoujo, le giovani maghette, sono da sempre leggere e divertenti, costruite per intrattenere un pubblico giovane, in particolare femminile. Card Captor Sakura è stato un manga precursore di storie più contemporanee come Madoka Magica, in cui l’obiettivo degli autori è sovvertire le normali aspettative sul genere.
Il tema centrale di Sakura è infatti l’interazione con gli altri e l’accettazione del diverso. La protagonista è sempre pronta a dare una mano a chi ne ha bisogno, arrivando anche a collaborare con Syaoran, suo rivale per buona parte della prima stagione.
Le CLAMP hanno una grande sensibilità rispetto ai temi sociali, questa volta l’obiettivo è puntato su quello che la società considera marginale, o non normale. Eriol e Syaoran, rispettivamente inglese e cinese, vengono descritti con un linguaggio che non ne sottolinea le diverse origini. Il risultato è un’accoglienza genericamente normale, compatibile con l’arrivo di qualunque altra persona, lontana da tendenze xenofobe.
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Forte anche il tema sentimentale, con diversi personaggi descritti come omosessuali o bisessuali, tra i quali anche i tre protagonisti. Gli unici ostacoli alla concretizzazione dell’amore in quest’opera sono rappresentati dallo status sociale, che si frappone tra Sakura e Syaoran, oltre che tra Rika e il maestro Terada. Le vicende si concludono comunque con un lieto fine, per mostrare modalità concrete in cui, nonostante tutte le difficoltà della vita, si possano realizzare relazioni sane tra persone.
Come al solito, quest’ultima tematica è risultata problematica per gli adattatori italiani, che hanno dovuto fare i conti con tematiche relative all’omosessualità in una serie per ragazzi. La seconda stagione è stata interrotta nel 2001, per poi tornare in versione completa solo quattro anni più tardi.
La dimensione emotiva è evidentemente il punto forte della serie, al di là delle avventure magiche della protagonista. Valida sotto tutti gli aspetti, a parte forse il comparto grafico data l’età della serie, si conferma un’ottima lettura/visione per tutti coloro che volessero recuperare le pietre miliari della storia del settore.