“Prova a baciarmi. Se non ti dispiace ammetterai di esserti innamorato di me.”
Bentrovati, miei amanti del genere yaoi e shōnen-ai, all’appuntamento settimanale con la rubrica Boys&Lovers! Oggi vi voglio parlare di 10 count, un manga che di certo ha fatto scalpore, soprattutto perché non ci aspettava che fosse proprio Rihito Takarai a dare vita ad una storia del genere!
La Takarai, come avevo già detto quando avevo parlato di Seven Days fino ad ora aveva solo pubblicato storie molto dolci, romantiche, ma soprattutto soft, senza spingersi dentro ciò che caratterizza il puro yaoi, spinto e senza censura. Eppure eccola qua a sperimentare un genere totalmente nuovo per lei.
Ma veniamo al sodo e iniziamo a parlare di 10 count!
La trama
Shirotani lavora come segreterario ma soffre di una grave forma di misofobia, una malattia che lo spinge a lavarsi constantemente le mani fino a ridurle piene di piaghe per la paura dei germi. Per questo indossa sempre i guanti, non beve mai da un bicchiere in cui ha bevuto un’altra persona, evita di mangiare al ristorante ecc. Dopo l’incontro fortuito con lo psicologo Kurose, decide di iniziare un percorso per vincere la propria malattia.
La terapia prevede il compimento di dieci azioni per lui intollerabili e impossibile. Kurose lascia però vuoto la numero dieci: sarebbe stato proprio Shirotani a decidere l’azione per lui più paurosa (da qui il titolo del manga, 10 count, appunto). Durante il decorso della terapia, Shirotani si accorge, piano piano, di essere attratto dal suo terapista.
Shirotani finisce quindi per aprire il suo cuore a Kurose quando quest’ultimo gli comunica l’improvvisa interruzione della terapia, forse proprio per allontanarlo da lui. Shirotani non capisce il perché e si rinchiude in casa per lo shock. Quando però Kurose lo invita ad uscire al ristorante, ecco che Shirotani, nonostante la paura dei germi, decide di incontralo. La loro storia subisce quindi un’accelerata, ed iniziano questa strana relazione in cui il povero Shirotani viene quasi costretto da Kurose a toccarlo e a farsi toccare sempre di più. Alla fine tra i due nasce l’amore ed entrambi riescono ad aprirsi all’altro, confidandogli i segreti più oscuri del loro passato che gli hanno portati ad essere ciò che sono ora.
“Oggi, per tutto il giorno, non ho fatto altro che immaginare che tu mi toccassi”.
Un inizio lento ed una brusca accelerata
Nonostante l’immagine della copertina, la storia nel primo volume, ha un ritmo abbastanza lento. Non ci sono particolari tocchi tra i due protagonisti, la loro interazione avviene a parole, con dialoghi nei quali si discute della malattia di Shirotani. Forse è proprio per questo che la storia inizia in modo quasi dolce e, per molti versi, ricorda le opere precedenti della Takarai. Forse è stata scelta questa particolare narrazione anche per creare nel lettore aspettative e suspense.
Ma le cose cambiano velocemente. Infatti il ritmo della narrazione ha un’improvvisa accelerata già nel secondo volume con la presa di coscienza da parte di Shirotani dei propri sentimenti per Kurose. Da questo momento non mancano scene piccanti, di tocchi, di baci e anche di sesso (forse anche forzato tenendo conto della malattia di Shirotani che lo porta ad avere paura del contatto delle altre persone, o forse è proprio perché si tratta di Kurose che cerca di sconfiggere questo impasse?). Alla fine ritornano tutti gli elementi classici dello yaoi, fino a raggiungere il tanto desiderato lieto fine tra i due.
I due protagonisti
I due protagonisti della storia ricoprono esattamente i ruoli di seme e uke. Kurose è forte fisicamente, deciso nelle sue decisioni e pensieri. Sa quello che vuole e sa anche come ottenerlo. Shirotani è il perfetto seme, timoroso, pauroso, arrossisce spesso e volentieri, appare debole e sottomesso a Kurose. Nonostante sia il più vecchio di due anni appare più giovane e indifeso, un cucciolo da proteggere insomma, forse anche troppo a mio parere. La sua fragilità finisce per scatenare gli istinti di protezione di Kurose.
Anche il design della storia rispecchia i classici canoni dello yaoi ma i disegni sono in perfetto stile della Takarai: linee pulite, sottili, dolci, molto eleganti.
Entrambi i protagonisti hanno dei segreti nascosti nel loro passato che hanno segnato profondamente le loro vite, nel caso di Shirotani è stato proprio un trauma da bambino a scatenare la sua misofobia ed è proprio questo l’elemento di novità della storia.