La corsa verso la U-20 World Cup è ormai avviata e i 23 giocatori scelti sono pronti ad affrontare Nigeria, Francia e Inghilterra. Ma un’assenza grida più forte di tutte: Nagi Seishiro, il talento naturale che ha incantato fin dalla prima fase… è stato escluso.

Perché? Perché Blue Lock non racconta la storia di un “eroe”. Racconta quella di chi evolve. E chi non riesce a farlo, resta indietro.
Nagi, il talento che si è adagiato
Nagi è un genio del calcio, su questo non ci sono dubbi. Ma il suo problema – ben evidenziato nei capitoli 303 e 309 – è la dipendenza: prima da Reo, poi da Isagi, poi di nuovo da Reo a Manshine City. Pur mostrando lampi di classe (come il gol contro FC Barcha), Nagi non è riuscito a essere determinante da solo. E Blue Lock non perdona.
In questo, la serie ci mostra un parallelismo inquietante con Kunigami Rensuke, anch’egli eliminato nella Seconda Selezione. Kunigami sognava di essere un “eroe del calcio”, ma quel sogno è stato infranto. Per tornare in gioco, ha dovuto rinunciare a se stesso ed è rinato come una figura oscura, decisa a vincere a ogni costo.
E se Nagi fosse il prossimo “villain”?
La narrazione sembra suggerire che Nagi stia vivendo lo stesso arco di trasformazione. Dopo essere stato scartato, ha avuto tempo per riflettere. E nel mondo di Blue Lock, riflettere non significa rimpiangere. Significa capire che se vuoi essere il migliore, devi distruggere ciò che eri.
Nel frattempo, Buratsuta gli fa una proposta. Una tentazione. Una nuova strada per tornare, non come promessa… ma come qualcosa di completamente diverso. Proprio come Kunigami. Un nuovo “villain” nato dall’esclusione.
Blue Lock: nessun eroe, solo sopravvissuti
In Blue Lock non ci sono protagonisti ideali, né sogni adolescenziali in stile shonen. Solo giocatori egoisti che bruciano ogni legame per emergere. Nagi non è stato escluso per mancanza di talento, ma perché non era pronto a essere solo.
Ora, come per Kunigami, la serie sembra offrirgli una seconda possibilità. Una chance di rinascere – ma a un prezzo. Per rimanere in gioco, Nagi dovrà finalmente scoprire cos’è quella fiamma che lo spinge: è amore per il calcio? Per la competizione? O per il riconoscimento?