Blood+ (pronunciato Blood Plus in base al titolo originale giapponese) è un anime del 2005 realizzato da Production I.G e Aniplex.
La serie è nata per cavalcare il successo di Blood: The Last Vampire, anche se gli elementi in comune non sono poi molti.
Nel 2011 sempre Production I.G, in collaborazione con le CLAMP, ha realizzato Blood-C, nuovo capitolo della saga del sangue.
Ai cinquanta episodi dell’anime sono seguiti tre adattamenti manga. Il primo, omonimo, segue gli eventi della trasmissione televisiva.
Blood+ Adagio è invece ambientato durante la rivoluzione russa. Blood+ Viaggio al termine della notte si differenzia dai due precedenti per il suo spirito più leggero, orientato a un pubblico molto differente.
Esistono inoltre due light novel e due videogiochi dedicati al franchise.
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La trama di Blood+
Saya Otonashi vive con la sua famiglia adottiva, che la sostiene nonostante soffra di una paticolare forma di amnesia, che le ha fatto dimenticare tutta la sua vita, a parte gli eventi dell’ultimo anno.
La ragazza frequenta le scuole superiori come tutti i suoi coetanei, ma un giorno il suo mondo viene sconvolto dall’incontro con alcuni mostri dalle sembianze umanoidi.
Hagi, un ragazzo dal passato misterioso, aiuterà Saya a ricordare il suo passato e ad affrontare quei mostri.
L’opera
L’anime segue il punto di vista di Saya, che inizialmente sembra essere una ragazza come tante, ma si troverà presto immersa in una battaglia che dura da molto tempo.
Saya è infatti un vampiro, che da centinaia di anni lotta contro esseri chiamati Chirotteri, un altro modo per definire i vampiri malvagi.
Il suo compito è quello di combatterli utilizzando la forza del suo sangue.
Alla ragazza si affiancherà la Red Shield, società americana che prova a fronteggiare la minaccia con i mezzi che possono avere dei semplici umani.
A fare da contraltare a Saya c’è Diva, sua sorella, che ha una visione diametralmente opposta del rapporto tra esseri umani e vampiri.
Analisi
La trama di base non è particolarmente originale e ricalca la maggior parte delle serie di questo genere: una ragazza perde l’innocenza quando scopre di essere la prescelta per affrontare una grave minaccia.
Nonostante questo, l’utilizzo di flashback, i colpi di scena e la crudezza di alcune scene riescono a dare una ventata di freschezza.
Disegni e animazioni sono di buona qualità, si nota molto l’intervento di Production I.G. Una qualità che si nota soprattutto nelle scene di azione, con combattimenti bagnati dal sangue.
Anche la costruzione di protagonisti e antagonisti non è lasciata al caso, con un approfondimento sulle motivazioni e sulle finalità di ogni intervento. L’evoluzione di Saya svetta tra gli altri, con diversi registri stilistici in base alla persona con cui si sta rapportando in un determinato momento.
Gli scambi tra i personaggi sono ben curati e circondati da una colonna sonora di alto livello. Al di là delle sigle iniziali e finali, le musiche sono realizzate da Hans Zimmer e Mark Mancina, due giganti del settore.
Si percepisce un calo qualitativo nell’ultima parte dell’anime, soprattutto considerando che al giorno d’oggi il pubblico è abituato a serie di pochi episodi. Viceversa la serie ci mette poco a partire: dopo i primissimi episodi introduttivi si entra presto nel vivo e si viene trascinati dalla storia.
Sicuramente il pubblico è maggiormente attratto dalla dimensione vampiresca, affrontata in modo diverso dal solito, ma ci sono tutti gli elementi per una narrazione godibile anche per chi cerca una serie ricca di azione e introspezione.