Uno degli effetti secondari della pandemia di COVID19 è la notevole perdita economica subita dal mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento: cinema, spettacoli teatrali e concerti sono stati chiusi, rimandati a data da definirsi oppure cancellati. Anche il mondo del fumetto, per quanto riguarda le fiere del settore, è in uno stato precario.
Tra gli eventi che hanno deciso di resistere e trovare un modo per esserci, anche se in maniera diversa dal solito, troviamo BilBOlbul, il festival internazionale del fumetto. Il festival, organizzato dall’associazione culturale Hamelin, è divenuto ormai a tutti gli effetti una tradizione dell’autunno bolognese, grazie alla presenza di autori provenienti da ogni angolo del mondo, all’allestimento di workshop e laboratori gratuiti e alla varietà di mostre collaterali disseminate per la città.
BilBOlbul 2020, la quattordicesima edizione del festival, si svolgerà dal 27 al 29 novembre. Seguendo l’esempio di altri giganti del settore come Lucca Comics&Games e il Comicon di Napoli, quest’anno percorrerà una doppia strada con incontri dal vivo e appuntamenti online fruibili per tutti quelli che non potranno essere presenti per motivi di sicurezza o di distanza.
Il manifesto, che puoi vedere qui sotto, è stato realizzato da Émilie Gleason tenendo a mente il tema dell’edizione di quest’anno: il corpo.
Nel comunicato stampa diffuso dagli organizzatori si specifica come il corpo venga inteso in ogni sua possibile sfaccettatura:
Non tacere il corpo, anzi metterlo all’origine e al centro del discorso è l’obiettivo di questa edizione. Le autrici e gli autori che abbiamo scelto hanno raccontato (e disegnato) il corpo erotico, comico, osceno, non conforme, politico. Lo hanno usato per raccontarsi con l’autobiografia, per immaginare futuri auspicabili o distopici, per riscrivere i generi letterari classici e scardinare l’immaginario.
Il lavoro artistico sul corpo è anche critica dell’identità, personale e politica. Per questo il cartellone di questa edizione predilige le voci femminili. Non solo una scelta legata al tema di questa edizione, ma un impegno per il futuro: in un settore come l’editoria a fumetti italiana, aumentare l’inclusività e l’equilibrio delle voci ci sembra un obiettivo a cui tendere.
Un festival all’insegna dell’inclusività e della parità di genere, dunque. A cominciare dalla giovane fumettista belgo-messicana Émilie Gleason, vincitrice del Premio Rivelazione al Festival di Angoulême 2019 con la graphic novel Ted, drôle de coco, che verrà pubblicata in Italia da Canicola proprio in occasione di BilBOlbul 2020. La graphic novel racconta la vita di ogni giorno di Ted, un ragazzo autistico ispirato al fratello minore di Gleason, in uno stile gioioso e dai colori molto accesi.
I corpi disegnati dall’autrice, elastici, goffi e bizzarri, sono senza dubbio perfetti per valorizzare la multiforme polisemia dei corpi in ogni loro possibile accezione e hanno motivato gli organizzatori di questa edizione a scegliere proprio questa artista come prima rappresentante del festival.