Oggi parliamo di Berserk, opera nata dalla penna di Kentaro Miura e distribuita in Giappone da Hakusensha nella collana Young Animal dal 1989 e ad oggi ancora in corso.
In Italia la Panini Comics pubblicherà la prima edizione nel 1997. Il grande successo del manga portò ad una trasposizione anime nel 1997 di 25 episodi, che verrà trasmessa in Italia a partire da dicembre 2001.
Berserk appartiene alla categoria fantasy-horror, ma non mancano scene splatter e altre a sfondo macabro e/o sessuale, quindi possiamo collocare il manga al genere seinen.
Cosa racconta Berserk
Ci troviamo nelle Midlands, un mondo ucronico molto simile al medioevo europeo. Il protagonista della nostra storia è Gatsu, un guerriero che fin da piccolo è stato addestrato all’arte della guerra. Gatsu nasce dal cadavere della madre impiccata ad un albero, e viene raccolto da Sys, moglie di Gambino, capitano di una compagnia di mercenari.
Alla morte di Sys, per colpa della peste, sarà allevato nella compagnia di ventura del padre adottivo, imparando cosi a combattere fin dalla più tenera età. Gambino è un padre violento e assente, odia il figlio e lo incolpa per la morte della moglie; lo offre ai compagni in cambio di denaro per soddisfare le loro perversioni. Una notte, mentre il giovane dorme, Gambino ubriaco tenta di ucciderlo, ma svegliandosi di colpo, Gatsu per istinto si difende e pugnala a morte il padre e fugge.
LA SQUADRA DEI FALCHI
Passano 4 anni, e il nostro protagonista continua a combattere come mercenario finché non viene notato da Grifis, capitano della Squadra dei Falchi, che lo costringe ad unirsi a lui sconfiggendolo in duello con estrema facilità (gli spezza una spalla come fosse un rametto). Da questo momento in poi, combatterà per e con Grifis e i due instaureranno un profondo rapporto di amicizia e rispetto: Gatsu diventerà per Grifis membro essenziale della sua squadra. Durante questo periodo, conosce anche Caska, altro membro dei Falchi: in un primo momento i due avranno un rapporto contrastante ma finiranno per innamorarsi.
I Falchi vengo assoldati dal regno delle Midlands per combattere la guerra dei cent’anni. Le vittorie si susseguono una dopo l’altra, soprattutto grazie alle capacità di combattente di Gatsu che è capace di tenere testa da solo a centinaia di nemici, portando cosi ben presto la squadra a conquistare fama e posizioni sempre più importanti all’interno del regno.
DOPO LA FINE DELLA GUERRA
Alla fine della guerra Gatsu decide di lasciare la squadra e non seguire più l’obiettivo di Grifis, ma cercare una propria identità. Grifis cerca di fermarlo sfidandolo di nuovo a duello, ma questa volta lo scontro si conclude con la vittoria del giovane Gatsu, che negli ultimi 5 anni è diventato molto più forte combattendo sui campi di battaglia, mentre Grifis stava nelle retrovie a dirigere le operazioni.
L’allontanamento del suo migliore amico, nonché pedina essenziale per raggiungere i suoi sogni, causa nel capitano dei Falchi un completo stravolgimento, in un attimo perde quella fredda logica e determinazione che lo aveva contraddistinto fino a quel momento portandolo a commettere un grave errore, sedurre Charlotte, la figlia del re delle Midlands. Scoperto viene arrestato e torturato per un intero anno. Quando Gatsu viene a sapere della cosa riunisce la squadra, ma ormai è troppo tardi: Grifis è ormai irrimediabilmente mutilato e distrutto nello spirito.
Conscio delle sue condizioni, Grifis tenta di suicidarsi, ma è proprio in questo momento che il ciondolo che possiede, noto come bejelit, (l’uovo del re conquistatore, il possessore di tale oggetto è destinato per natura a conquistare il mondo) trasporta lui e tutta la Squadra dei Falchi in una dimensione astrale al cospetto di arcidemoni noti con il nome di Mano di Dio. Incoraggiato da queste creature, Grifis sacrifica i suoi soldati alla progenie demoniaca degli Apostoli, in un banchetto di morte chiamato Eclisse, per poter rinascere come quinto membro della Mano di Dio, .
Soltanto Gatsu (che perde un occhio e un braccio durante i combattimenti) e Caska riescono a sfuggire alla catastrofe. Intanto Caska è in preda alla follia a causa della violenza subita da Phemt, ed entrambi vengono marchiati con un simbolo che li identifica come sacrifici, attirando ogni notte creature soprannaturali a tormentarli. Gatsu ha adesso un obbiettivo nella vita: dare la caccia agli Apostoli, giurando vendetta contro Phemt e la Mano di Dio.
Questo è il flashback di quasi dieci capitoli, e che copre quasi tutto l’arco della saga anime, ed è solo una piccola parte di tutto l’immenso universo in cui è coinvolto il protagonista di Berserk.
PERCHE’ GUARDARE BERSERK?!
Berserk è un opera “vera”. Fra le pagine di Berserk, ancor più che nell’anime, ritroverete quelli che sono gli orrori che gli uomini sono in grado di commettere: violenze, stupri, omicidi. Miura riesce a trascinarci in un mondo angosciante, animalesco e cinico, intervallato da brevi momenti di felicità e serenità. L’opera riesce ad appassionare, a coinvolgere: proverete fervore mentre combatterete a fianco di Gatsu, vi emozionerete durante i bellissimi dialoghi tra lui e Grifis, e proverete rabbia e odio quando questo tradirà i suoi compagni.
Berserk è l’eterna lotta del bene contro il male, la discesa di un uomo, Gatsu, in un inferno di mostri, e per poterli combattere rischia lui stesso di diventare un mostro. Non sono rari gli episodi in cui eccede in questa caccia, mettendo a rischio non solo la vita di persone esterne alla sua lotta – casualità in cui decide di giustificarsi con “Se facessi attenzione a tutte le formiche che calpesto, non potrei più camminare” – ma anche alle persone che, per una serie di contingenze, si sono unite alla sua marcia, e a cui si è col tempo affezionato, volente o nolente. Berserk è la storia di uomini apparentemente invincibili e risoluti, ma nel profondo pieni di paure e vulnerabilità che appartengono alla natura umana, che si aggrappano al lato più oscuro della loro anima per portare avanti con ogni mezzo la propria lotta.
Questa è un opera completa e minuziosa, mi piace definirla la Divina Commedia dei manga, che non lascia a bocca asciutta né i neofiti né i lettori più accaniti. Quindi se ancora non l’avete visto…
“L‘uomo si illude di essere il fautore della propria vita, ma esistono elementi superiori che guidano e controllano il destino di ognuno di noi…chiamateli forze sovrannaturali oppure intervento divino, cio’ che e’ certo e’ che le nostre azioni non sono il risultato del libero arbitrio…”
Complimenti per la recensione così dettagliata e ben scritta !