Per Guts, protagonista di Berserk, le cose sono sempre state dure, anche nei momenti meno tragici. Prima che Griffith entrasse nel Godhand per diventare il sovrano del mondo, la Squadra dei Falchi affrontava battaglie sanguinose una dopo l’altra.
Dopo la scomparsa del creatore Kentaro Miura, lo scrittore Kouji Mori e gli artisti dello Studio Gaga hanno deciso di continuare il manga, regalandoci capitoli degni del defunto mangaka. L’ultimo capitolo, il 378, è uno degli esempi più terrificanti in tempi recenti.
Berserk, il capitolo 378
Attenzione. Se non hai ancora letto l’ultimo capitolo di Berserk, il 378, attenzione: seguiranno importanti spoiler.
Nell’ultima volta che abbiamo lasciato Guts e i suoi compagni, stavano esplorando il potente Impero Kushan e scoprendo di più sui meccanismi interni della nazione, un tempo governata con pugno di ferro dal nefando imperatore Kaniska. Mentre l’Impero Orientale si prepara a colpire al cuore di Griffith, si trova però di fronte a un serio problema. L’assassino Rakshas è tornato ed è pronto a portare devastazione tra le file dell’Impero.
In un colpo di scena scioccante, Rakshas rivela di non sapere nemmeno lui perché si trovi a Kushan. Ricordando di essere stato originariamente ucciso da Rickert, l’assassino della Squadra dei Falchi inizia a scatenarsi contro i leader di Kushan e i loro servitori. Pur lottando con una crisi d’identità, Rakshas rimane una minaccia seria per i soldati Kushan, e le cose stanno per peggiorare.
Come sottolinea uno degli anziani di Kushan, i cancelli astrali sembrano essersi aperti, facendo affluire una marea di mostruosi troll che stanno devastando i cittadini di Kushan. Lo Studio Gaga ha un compito arduo nel cercare di mantenere gli alti livelli artistici e narrativi di Kentaro Miura, ma riesce molto bene a rappresentare l’orrore assoluto di questo attacco cittadino.
Come sottolinea Farnese, il “Dominio Qliphoth” si è manifestato di nuovo, il che significa che le minacce attuali che affrontano Guts e Kushan potrebbero non essere le peggiori in arrivo.
Il Ritorno di un membro del Godhand?
Il Godhand, i leader demoniaci dall’aspetto inquietante ispirato ai personaggi di Hellraiser di Clive Barker, sono composti da Void, Ubik, Conrad, Femto (cioè Griffith) e Slan. L’ultima volta che i lettori di Berserk hanno visto apparire il Qliphoth è stato durante l’arco del Falco del Millennio, quando il membro femminile dei leader degli Apostoli è apparso nel piano mortale. Poiché finora solo lei ha compiuto questo passo, in molti credono che Guts stia per incontrare nuovamente Slan in modo tutt’altro che fortuito.
Uno dei grandi interrogativi che ha sempre avvolto Berserk è come Guts possa sperare di sconfiggere il Godhand. Nei capitoli creati dopo la scomparsa di Kentaro Miura, i lettori hanno assistito a un momento di svolta: Guts è riuscito a infliggere un piccolo ma significativo colpo a Griffith, lasciando intendere che, con la giusta combinazione tra la possente Ammazzadraghi e l’armatura del Berserk, il Guerriero Nero potrebbe avere almeno una possibilità contro i membri del Godhand.
Tuttavia, le probabilità di successo rimangono sottilissime, quasi inesistenti, visto che nessun membro del Godhand è mai stato così vicino a essere sconfitto, o addirittura ferito.
Oltre al potere ineguagliabile del Godhand, Guts deve affrontare anche il peso della sua sanità mentale e il crescente rischio di perdersi definitivamente nella furia incontrollabile che l’armatura del Berserk scatena in lui. Questo dilemma interiore rappresenta una delle tematiche più intense della saga, mostrando come la lotta contro il male esterno sia solo una parte della battaglia che Guts è chiamato a combattere.
Mentre i capitoli proseguono, in tanti si chiedono se Guts sarà in grado di mantenere la sua umanità o se sarà costretto a sacrificare ogni parte di sé pur di raggiungere la sua vendetta. Questo conflitto aggiunge ulteriore tensione alla storia, mantenendo vivo il fascino di Berserk e lasciando intendere che il finale sarà tanto epico quanto tragico.