Bentornato in questa nuova recensione! Quest’oggi parleremo di un titolo completamente italiano, ambientato in Francia: si tratta di Belle Epoque!
Belle Epoque è ambientato nell’omonimo periodo ed è un volume unico di Matteo Filippi (che si è occupato della storia) e Lorenzo Grassi (che si è occupato dei disegni e dei colori).
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E adesso iniziamo con la nostra recensione!
La trama di Belle Epoque
Pierre e Seamus sono due ragazzi che vivono nella Montmartre agli inizi del XX secolo. La vita di entrambi non è facile, ma questo non impedisce loro di poter sognare in grande. Pierre sogna di diventare un regista, ma le sue sceneggiature vengono considerate prive di profondità; Seamus spera di riuscire a trovare un lavoro per poter mantenere la sorella minore, ma i suoi capelli rossi (segno della sua estraneità dal luogo) lo fanno licenziare in continuazione.
Pierre, stanco dei continui rifiuti e determinato a coronare il suo sogno, decide di andare chiedere una mano a monsiuer Lacroix, un losco uomo che gestisce la malavita della zona. L’uomo accetta di buon grado sia di rendere realtà il film di Pierre, che di dare un lavoroa Seamus: per Pierre, l’unico vincolo che impone è che il film sia a luci rosse, mentre per Seamus trova il lavoro di scagnozzo ai suoi servigi.
Come reagiranno i due ragazzi a questa loro nuova sistemazione?
Impressioni su Bella Epoque
Innanzitutto, bisogna dire che per i temi trattati, l’opera è più adatta ad un pubblico adulto.
Il dinamismo della narrazione viene dato dal continuo alternarsi dei punti di vista dei due ragazzi, entrambi protagonisti di un capitolo per volta.
Le tematiche trattate vanno dall’omosessualità alla violenza sulle donne, dalla vita quotidiana all’omicidio, passando per scene tranquille che sembrano quasi un sogno in confronto a tutto quello che accade.
Spesso il passato dei vari personaggi è parecchio triste, ma estremamente realistico.
Le copertine sono su due pagine: nella prima c’è un’immagine, nella seconda un frase che si adatta al capitolo detta da un personaggio famoso o semplicemente un proverbio popolare.
Dal punto di vista grafico, il fumetto è caratterizzato da contorni non ben definiti e un colore dominante all’interno del capitolo, usato per tutto e il cui alternarsi con il nero fornisce una certa profondità al disegno.