Jeph Loeb e Tim Sale, spesso pronunciati come se fossero un solo nome, sono uno dei sodalizi più prolifici e amati nel mondo dei fumetti.
Scrittore eccellente il primo, disegnatore di altissimo livello l’altro, hanno dato vita a numerose saghe nel corso degli anni, sia per Marvel che per DC.
Per DC Comics ricordiamo tutti ovviamente Il Lungo Halloween e il suo seguito Vittoria Oscura, oltre a Superman: Stagioni e la run Superman\Batman all’interno della longeva World’s Finest.
Per la Casa delle Idee invece, i due hanno regalato agli appassionati la miniserie “colorata” composta da veri e propri capolavori come Spiderman: Blue o Devil: Giallo, Hulk: Grigio e Capitan America: Bianco.
Se i due autori sono conosciuti per i loro capolavori, in pochi ricordano che i due iniziarono a collaborare nel 1993, lavorando ad un trittico di storie a tema Halloween, che furono un vero e proprio banco di prova in vista de Il Lungo Halloween.
Queste tre storie, raccolte successivamente nel volume Haunted Knight di cui parliamo oggi, furono pubblicate tra il 1993 e il 1995 sulla collana Legend of the Dark Knight, elemento importante per capirne la particolarità.
Si trattava infatti di una collana, pubblicata in Italia con il titolo Le leggende di Batman, che proponeva storie fuori continuity (non sempre di alto livello) ambientate nei primi anni di carriera del Pipistrello.
All’interno di una collana che offriva una certa libertà creativa, Loeb e Sale sono riusciti a creare tre storie molto diverse tra loro, ma talmente ben riuscite da diventare dei classici riproposti nel tempo.
Il tutto doveva in realtà iniziare e finire con Paure, la prima storia del volume, che avrebbe dovuto avere un respiro un po’ più ampio ma che venne invece pubblicata a parte come Special di Halloween nel 1993.
Riuscito l’esperimento, DC commissionò agli autori altre due storie, Follia e Fantasmi pubblicate negli anni seguenti e che coprono quindi i primi 3 anni della carriera supereroistica di Batman.
Paure
In questa prima storia vediamo Batman intento ad affrontare Jonathan Crane alias Spaventapasseri, che qui è al suo esordio come criminale.
In una lotta con alterne fortune e colpi di scena viene fuori, ancora una volta, una somiglianza di fondo tra l’eroe ed il cattivo: sia Batman che Crane vogliono incutere terrore nel prossimo ed è solo la fibra morale a fare la differenza, rendendo il giovane Wayne il protettore della città di Gotham mentre lo Spaventapasseri da valente psichiatra diventerà uno dei tanti pazzi a mettere in pericolo i cittadini.
Nel mezzo della caccia, Bruce Wayne incontra un giovane e misteriosa donna che lo attrae dal primo sguardo e fa emergere ancora una volta il dualismo tra le due identità dell’eroe, con quella civile costantemente sconfitta dalla maschera che reca con sé enormi responsabilità.
Per quanto stavolta realmente vacilli, Bruce sa che se non indossa il mantello, la brava gente di Gotham non avrà tregua. Il solo Gordon (qui ancora semplice tenente) e la GCPD non bastano.
Follia
Passa un altro anno e arriva un altro Halloween; nel 1994 Loeb e Sale ci presentano Jarvis Tetch alias il Cappelaio Matto, insieme ad una giovane e irrequieta Barbara Gordon.
Oltre al tema della follia, non inedito all’interno delle storie di Batman, la presenza del Cappellaio Matto riporta alla memoria del protagonista uno dei pochi (e ultimi) momenti felici passati con sua madre che, proprio la sera in cui sarebbe morta a Crime Alley, gli legge Alice nel Paese delle Meraviglie nonostante la disapprovazione di Thomas Wayne.
Il rapporto padre figlia è alla base dei segmenti che riguardano Jim e Barbara Gordon, che ancora fatica a riconoscere una figura paterna nell’austero tutore della legge; tuttavia anche in questo frangente non manca una dicotomia tra la vita normale di Gordon e la vita di uno come Batman che non può avere una famiglia, la cui idea è stata ampiamente sacrificata in nome della crociata contro il crimine.
L’ultima storia, Fantasmi, è una sorta di versione alternativa de Il Canto di Natale, in cui un po’ per chiudere il cerchio con le prime due avventure Batman, riceve la visita di 3 “spiriti” sotto l’aspetto di Poison Ivy, Jokerb e la Morte, anticipati dalla visita di Thomas Wayne, il cui scopo è fargli comprendere che Batman non può soppiantare e soffocare Bruce Wayne ma deve dargli il giusto spazio, per non farlo morire inutilmente senza lasciar traccia.
Segnali di Stile
Ad una sceneggiatura appassionante non possono che corrispondere disegni importanti; ed in questo Tim Sale, uno dei più importanti disegnatori contemporanei, è adattissimo.
Il suo tratto, grottesco in certi frangenti, è perfetto per delle storie con protagonista Batman.
I disegni sono ricchi di particolari e realistici, quando necessario, è anche le ambientazioni sono riprodotte con una cura tale da soddisfare appieno gli amanti del protagonista.
Un ruolo importante va anche attribuito a Gregory Wright che mescolando principalmente colori freddi riesce a creare una palette adattissima a quanto avviene sulla pagina