La serie animata Avatar: The last Airbender (La leggenda di Aang) è una produzione statunitense del 2005, trasmessa da Nickelodeon. Per la creazione della serie pare che gli autori Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko abbiano attinto da varie ispirazioni. Prima fra tutte la spedizione Endurance per uno dei popoli del mondo immaginario di Avatar. Il protagonista Aang invece è la versione ringiovanita di uno schizzo di Konietzko.
Dopo il successo del cartone, sulla sua ispirazione è stato mandato nelle sale L’Ultimo dominatore dell’aria, basato soprattutto sulla prima serie. Un secondo progetto nato come sequel è La leggenda di Korra, ambientato settant’anni dopo la vicenda di Avatar. Non stupisce che Netflix abbia insistito per aggiungere la serie al suo catalogo.
La storia è ambientata in un universo di ispirazione orientale diviso in quattro nazioni, una per ciascuno dei 4 elementi. Aria, Acqua, Terra e Fuoco. In ciascuno di questi regni esistono dei dominatori, individui dotati di poteri particolari collegati all’elemento in questione e che sono in grado di manipolarlo. Solo l’Avatar però è in grado di dominarli tutti e quattro. Ogni volta che un Avatar muore si reincarna, in un ciclo senza fine che ne prevede la nascita in una stagione diversa a seconda del precedente.
L’ultima reincarnazione dell’Avatar è Aang, un dodicenne nato nella nazione dell’aria. Cento anni prima dell’inizio della storia Aang era precipitato nell’oceano mentre lo sorvolava, finendo ibernato all’interno di un iceberg. Risvegliato da Katara e Sokka, due membri della tribù dell’acqua, scopre che dopo la sua scomparsa la nazione del fuoco ha dato inizio ad una guerra contro il popolo dell’aria. Inizia così la sua missione per ripristinare l’equilibrio fra gli elementi e fermare l’ascesa del popolo nemico.
L’arrivo delle tre stagioni di Avatar è previsto per il 15 maggio, per la gioia dei fan che già stanno tempestando le pagine netflix di domande. Si sospettava infatti che fosse in preparazione addirittura un’adattamento live-action, non escluso né smentito dagli autori. Un primo indizio della collaborazione era stato dato in forma velata da Netflix sulla sua pagina Twitter.