Dopo l’esordio con Asterix il Gallico, René Goscinny (testi) e Albert Uderzo (disegni) pubblicano una nuova avventura del piccolo eroe, nuovamente a puntate sulla rivista Pilote, dal numero 42 al 74 (agosto 1960-marzo 1961).
L’anno dopo la conclusione, la storia è stata poi raccolta in un volume pubblicato da Dargaud. In Italia la storia è stata pubblicata da Mondadori nel 1969, per poi venire ristampata da diversi editori, prevalentemente in volume ma anche a puntate, come nella rivista Il Giornalino nel 1975. Nello scorso maggio è stata riproposta da Panini Comics insieme ad Asterix il Gallico, nella prima uscita della collana che ripropone in edicola tutte le storie dell’eroe.
Trama di Asterix e il falcetto d’oro
Il druido Panoramix rompe il suo falcetto d’oro, proprio a ridosso dell’annuale riunione dei druidi: l’unico da cui può procurarsene un altro è Amerix, un fabbro di Lutezia cugino di Obelix.
Insieme all’amico, Asterix parte per comprare il falcetto, ma scopre che Amerix è scomparso. Il proprietario arverno della locanda dove si fermano avvisa delle loro intenzioni il losco Lentix, il quale presenta loro Avorangofix, commerciante clandestino che chiede una cifra spropositata per un falcetto. La discussione degenera e i due galli vengono portati dal prefetto Gracchus Piendastus, che li libera, consapevole del traffico di falcetti d’oro.
A casa di Amerix, Asterix e Obelix scoprono che il fabbro è stato rapito. Indagando nella casa di Lentix, vengono di nuovo arrestati, ma anche in questo caso ottengono subito la libertà. Il locandiere incontrato all’arrivo a Lutezia è fuggito verso Gergovia, ma i due lo raggiungono per avere informazioni utili a rintracciare Lentix: lo individuano vicino al dolmen indicato dall’arverno, nella vicina foresta, mentre entra in un deposito di falcetti sotterraneo.
Asterix e Obelix entrano a loro a volta e riescono a catturare Lentix, facendogli rivelare che Avoragonfix, appena fuggito, portava lì i falcetti creati da Amerix, ma non è capo dell’organizzazione. I due lo rinchiudono nel deposito, bloccando l’apertura con un menhir, e tornano a Lutezia, dove trovano Avorangofix ma vengono catturati per la terza volta dai romani.
Arrestati, si liberano grazie alla pozione magica, vanno dal prefetto, scoprendo che è lui a gestire il traffico dei falcetti, ma solo per noia. Amerix viene liberato e regala il suo falcetto più bello ai due galli, che possono tornare vittoriosi al villaggio.
Sviluppo
La seconda avventura conferma la qualità dell’esordio, confezionando una storia divertente e ben disegnata, perfezionando alcuni elementi e inserendone di nuovi che diventeranno costanti nelle storie di Asterix.
Viene dato più spazio a Obelix, che da comprimario diventa sostanzialmente coprotagonista di Asterix: sempre pronto a usare la sua forza straordinaria per sistemare i romani, inizia a manifestare alcuni aspetti del suo carattere, come l’emotività che lo porta a commuoversi per un cugino che non ha mai visto. Anche l’aspetto del personaggio cambia rispetto alla prima apparizione, divenendo ancora più massiccio e tondeggiante.
Come accadrà spesso, Lutezia viene rappresentata come grande città perché nel terzo secolo dopo Cristo diventerà Parigi. Nel 50 avanti Cristo, anno in cui si svolgono le avventure dei galli, Lutezia venne conquistata da Giulio Cesare, nell’ambito delle guerre galliche.
Proprio la grande città è occasione per alcune gag relative a problemi moderni che fanno sorridere se calati nel contesto di 2000 anni fa: il traffico, l’inquinamento, i lavori stradali, la folla nei centri urbani.
Fuori da Lutezia vengono fatti riferimenti alle opere umane che deturpano il paesaggio (una costruzione romana che oggi sarebbe meta di turisti) e a un’altra modernità, la 24 ore di Le Mans: i due protagonisti si imbattono in una grande corsa di carri con i buoi, la XXIV ore di Suindinum (antico nome di Le Mans).
Inizia con Asterix e il falcetto d’oro anche l’usanza di rendere omaggio ad attori e francesi – spesso poco riconoscibili per il pubblico italiano – dando il loro aspetto ai personaggi secondari:
- a Suindinum vediamo Jean Graton, creatore del fumetto Michael Vaillant
- il nuovo gestore del locale abbandonato dall’oste in fuga riprende la fisionomia dell’attore Raimu, Jules Muraire, star del cinema francese negli anni anni ’30 e ’40
- il prefetto Gracchus Piendastus ha il volto di Charles Laughton, interprete del tribuno romano Sempronio Gracco nello Spartacus di Kubrick, uscito lo stesso anno del fumetto.
Lo stesso sviluppo della storia, che porta Asterix e Obelix a scoprire un traffico illegale di merce, probabilmente richiama il film francese del 1954, La grande razzia con Jean Gabin, incentrato sul traffico di droga a Parigi