Recentemente ho avuto modo di leggere il primo volume di Aomanju: la Foresta degli Spiriti, un manga di Hisae Iwaoka che arriva finalmente in Italia sotto produzione di BAO Publishing, una casa di cui abbiamo già avuto modo in passato di testare la qualità dei lavori come per esempio con “L’attesa della felicità” della stessa autrice. A ogni modo, mi sono immerso nella lettura proprio come chiunque si immergerebbe in una grande foresta suggestiva, e il risultato è stato un’esperienza a dir poco piacevole. Ma sei pronto a scoprire pregi e difetti di questo fumetto così unico nel suo genere? In questa recensione ti dirò tutto ciò che devi sapere a riguardo.
Aomanju: la Foresta degli Spiriti, una trama che non lascia indifferenti
Se stai cercando una lettura tanto tranquilla quanto profondamente emozionante, allora forse Aomanju: la Foresta degli Spiriti può proprio fare al caso tuo. Una foresta magica, spiriti gentili e una piccola casa di legno in mezzo al bosco sono i tre ingredienti principali di questa ricetta così dolce.
I protagonisti che ti accompagneranno in questa avventura sono alcuni personaggi unici e bizzarri: un ragazzo umano dall’animo gentile colmo di tristezza, una piccola ragazza spirito giocosa e sfuggente, due spiriti dalle sembianze umane che si occupano di “fare da guardia alle porte” e lo spirito dell’enciclopedia. Loro abitano la foresta da quella che sembra ormai essere un’eternità e ti seguiranno in ogni capitolo di questa avventura, ma non saranno soli.
Con il proseguire delle pagine avrai infatti modo di conoscere tanti altri personaggi che entreranno a far parte di questa piccola grande famiglia: un gallo che cerca sua madre, una rana che ha perso la sua famiglia, e un bambino che cerca nuovi amici in questa città tutta nuova per lui dopo il trasloco, sono solo alcuni di coloro di cui potrai vivere le storie, le preoccupazioni e i sentimenti.
Ogni capitolo è a sé stante, tanto da poterlo addirittura leggere separato dagli altri. Capitolo dopo capitolo, storia dopo storia, ogni personaggio avrà modo di raccontare una parte di sé, senza però dimenticare mai quel filo conduttore che li unisce tutti: la foresta degli spiriti, dove le loro storie e le loro emozioni si intrecciano. Tra peripezie, malinconia e una rinnovata serenità, non mancheranno però i colpi di scena e quel pizzico di suspense che riesce a rendere Aomanju: la Foresta degli Spiriti ancora più interessante.
Ciò che ho davvero apprezzato di questo primo volume, è proprio il modo in cui l’autrice è riuscita rendere sulle pagine le emozioni e le storie di ogni personaggio. Il racconto non si perde in introduzioni di alcun tipo, ma al contrario ti conduce lentamente all’interno della vita di ognuno di loro tramite la loro quotidianità. I racconti riescono a colpire nel segno andando a toccare le corde più profonde del cuore del lettore e stuzzicando quella curiosità che ci accomuna.
Chi sarà quel personaggio? Cosa lo ha portato qui? Perché sembra triste, perché è solo? Le domande continue che non potrai fare a meno di porti rendono la lettura di Aomanju: la Foresta degli Spiriti scorrevole e piacevole, aiutata anche da uno stile di scrittura semplice e immediato e un’atmosfera generale che non può fare a meno di coinvolgerti, quasi come se ti trasportasse all’interno di un altro mondo, quasi come se ti permettesse d’immedesimarti in ognuno di quei personaggi che vedrai comparire tra le pagine. E dopotutto, come fare a non commuoversi davanti a un gallo che sarebbe voluto rimanere pulcino per essere amato, e una rana che in fin dei conti voleva solo un amico?
Un tuffo nella semplicità giapponese
Se sei un amante del Giappone e di tutte le sue tradizioni, Aomanju: la Foresta degli Spiriti non ti potrà deludere. Sfogliando le pagine di questo manga infatti, l’atmosfera quasi magica ti trasporterà proprio all’interno della cultura del paese, della religione, delle festività tipiche. Spiriti delle rocce e degli alberi, divinità del vento da venerare, festività dedicate agli dei, credenze popolari di una piccola cittadina e leggende.
Insomma, leggendo Aomanju: la Foresta degli Spiriti non potrai fare a meno di sentire una parte di te volare proprio in Giappone. Sia che tu sia già esperto di cultura giapponese, sia che tu invece sia ancora alla scoperta di tutte queste piccole usanze, di sicuro questo manga saprà coinvolgerti se sei un amante di questa cultura così tanto diversa dalla nostra.
A metà tra una fiaba e un romanzo dai temi cruenti
Di sicuro con tutto quello che ti ho raccontato finora, avrai notato anche tu i toni quasi fiabeschi di Aomanju: la Foresta degli Spiriti. Le caratteristiche delle fiabe non mancano: creature di ogni genere, animali parlanti e un’atmosfera magica, perfetta per una storia adatta ai più piccoli.
Purtroppo però non è esattamente così, e Aomanju: la Foresta degli Spiriti non si presenta affatto come una lettura fiabesca e semplice. Le tematiche presenti al suo interno risultano spesso pesanti, cruente, senza mezzi termini, dipinto delle difficoltà della vita. Perdita dei propri cari e della propria famiglia, disperazione, suicidio, solitudine, gelosia sono tutti sentimenti presenti e ricorrenti, anche se trattati con i toni dolci e surreali di una fiaba. Una profondità nelle tematiche inaspettata che non si può fare a meno di apprezzare.
Disegni semplici e sfuggenti
Anche sotto un punto di vista stilistico Aomanju: la Foresta degli Spiriti rimane fedele al suo contenuto. Il volume è in bianco e nero e lo stile di disegno è semplice, dai tratti leggiadri e dai chiaro scuri ben realizzati. Ciò che mi ha colpito di più sono di sicuro le ambientazioni e gli sfondi, dove la natura della foresta e dei suoi elementi viene riprodotta in tutto il suo splendore.
Non mancano però ovviamente anche dei personaggi curati, le cui espressioni riescono sicuramente a trasmettere anche visivamente le emozioni che scorrono nel loro cuore. Ho apprezzato molto lo stile di Hisae Iwaoka!