Il giornale Asahi Shimbun ha reso noti i vincitori del 25° premio annuale culturale Osamu Tezuka, dedicato a quei manga che riprendono lo spirito di questo celebre mangaka.
Il Grand Prize è andato a Land, manga di Kazumi Yamashita pubblicato sulla rivista Morning dell’editore Tokuma Shoten dal 2014 e attualmente in corso. La storia si svolge in una terra antica e misteriosa, in cui la morte coglie gli uomini a 50 anni e sacerdoti vestiti di pelli di animali compiono estremi sacrifici per proteggere il “Mondo dei Viventi”, ossia il villaggio, dagli dei. Sutekichi, da poco diventato padre di due gemelle, è costretto a malincuore a sacrificare la maggiore An, in nome delle usanze del villaggio. Non sa le sorprese che il destino beffardo e il dio della morte hanno in serbo per lui e per la sua famiglia.
Il New Creator Prize è andato invece a Frieren: Beyond Journey’s End (Sōsō no Frieren), scritto da Kanehito Yamada e disegnato da Tsukasa Abe per la rivista Weekly Shōnen Sunday dell’editore Shogakukan, attualmente edito nei paesi anglosassoni da Viz Media. Si tratta di un fantasy che racconta le peripezie di Frieren, un’elfa che una volta ha affrontato incredibili viaggi per sconfiggere il Male con i suoi compagni. Adesso che la pace regna nel suo mondo, Frieren deve fare i conti col fardello della propria razza: l’immortalità. Uno a uno, i suoi amici di mille avventure lasciano questo mondo e lei non può far altro che osservarli impotente. Nel contempo, la vista della mortalità dei suoi compagni la porta a riflettere sui sentimenti che ha provato e prova tuttora per loro. Il manga si era già aggiudicato quest’anno il Manga Taisho Award.
Infine lo Short Work Prize è andato a due opere di Hiroko Nobara pubblicate da Kadokawa, Kieta Mama Tomo e Tsuma wa Kuchi o Kiite Kuremasen. La prima racconta di un gruppo di mamme che si conoscono all’asilo dei loro figli e diventano amiche; ma la scomparsa di una di loro, Yuki, alimenta dicerie e porta le altre donne a interrogarsi su quanto realmente la conoscessero. Nella seconda opera, invece, una donna smette di rivolgere la parola al marito se non per lo stretto necessario, spingendo l’uomo a interrogarsi su cosa possa averla spinta a reagire così.
Il premio speciale è andato invece a una vecchia conoscenza, Demon Slayer.
La giuria di questa edizione era composta da Osamu Akimoto, Kazuki Sakuraba, Machiko Satonaka, Minami Takahashi, Yukiko Tomiyama, Shōhei Chūjō, Nobunaga Minami, Taro Yabe, Katsu Tsunoda e Tomoko Kochi. I manga candidati dovevano avere all’attivo almeno un volume edito nel 2020.
Un po’ di storia del premio Osamu Tezuka
Il premio fu istituito nel 1971 dallo stesso Osamu Tezuka, come premio biannuale, allo scopo di promuovere i giovani artisti. Tezuka, definito da molti “il dio dei manga” e sicuramente una delle personalità più importanti nella storia del fumetto nipponico, fu a capo della giuria fino alla morte nel 1989.
Nel 1995 il premio cambiò denominazione in Premio Osamu Tezuka e si articolò in diciassette categorie, ma nel 1997 cambiò nuovamente nome in Premio culturale Osamu Tezuka, divenne annuale e fu strutturato in un minor numero di categorie. I vincitori ottengono un trofeo a forma di Astro Boy, una delle più celebri creazioni di Tezuka, e un premio in denaro che varia dai 2 milioni di yen per il Grand Prize a 1 solo per le altre.
Nel corso degli anni, l’evento ha premiato manga del calibro di Monster, Vagabond, Berserk, Saint Young Men, Fullmetal Alchemist, A Silent Voice, Golden Kamuy e Beastars.