Gli anime si fondono alla politica: capita ormai sempre più spesso che i personaggi degli anime diventino simbolo di ideologie politiche o di manifestazioni di scontento sociale. Ad esempio Capitan Harlock, in Italia è diventato simbolo dei neofascisti (anche se, in realtà, è un simbolo bipartisan, utilizzato anche dagli oppositori). Qui però ci vogliamo focalizzare sulla situazione in Cile, dove a partire dal 18 ottobre sono scoppiate proteste antigovernative, spesso violente, anche con morti.
È stato addirittura indetto il coprifuoco, cosa che non avveniva dai tempi di Pinochet, ed erano nuovamente presenti i militari per le strade. Successivamente il coprifuoco è stato revocato. La causa scatenante è stato l’aumento del prezzo del biglietto della metropolitana, ma ciò che viene denunciato è molto di più: la mancanza di risorse per la scuola, lo stato di degrado degli edifici scolastici, forti disuguaglianze economiche e sociali, la situazione precaria della sanità e la corruzione.
Ma la questione rilevante è che anche gli otaku sono scesi in piazza, portando come simboli alcuni personaggi degli anime e cartelloni con frasi dei personaggi da loro amati. Normalmente gli otaku nel mondo sono visti come persone passive, soprattutto per ciò che riguarda le mobilitazioni sociali, e a sostegno di tale tesi si porta il fatto che vivono in un mondo di fantasia, ma durante le proteste in Cile è stato rotto questo stigma. Come ha detto un mio amico cileno il governo Piñera ha fatto qualcosa di buono, ha fatto scendere in piazza gli otaku.
Uno degli anime utilizzati come simbolo della protesta è One piece e i governanti sono assimilati ai Draghi Celesti, ossia i nobili mondiali che abusano dei loro poteri e hanno diritti esclusivi. Ma le analogie con quanto sta accadendo non si fermano certo qui, ad esempio il governo ha tolto l’obbligatorietà di alcune materie tra cui la storia nelle scuole superiori; il fatto che il governo non vuole che la storia sia conosciuta dai suoi abitanti vi ricorda qualcosa? L’acqua non è pubblica ma privatizzata per cui molti cittadini non hanno accesso all’acqua potabile. Nel Paese vi è un alto tasso di corruzione, per questo motivo sui muri di Santiago è comparsa la scritta “Il One Piece esiste, l’ha rubato Piñera”. Questo governante può essere benissimo paragonato a Kaido.
Un altro simbolo utilizzato dai partecipanti alla protesta è Inosuke, di Demon Slayer, personaggio un po’ comico nell’anime, ma caratterizzato da un carattere selvaggio, forte, deciso e indipendente che si cura poco delle conseguenze delle sue azioni, in cui si identificano i manifestanti.
Non solo i personaggi degli anime sono stati utilizzati come simboli, ma alle manifestazioni hanno partecipato anche cosplayer che hanno intonato le sigle di Digimon, Naruto e Slum Dunk e hanno innalzato cartelli con immagini e frasi dei più famosi personaggi; poi gli stessi hanno postato le immagini su twitter con frasi tipo: “Otaku facendo la differenza”, “I cartelli degli otaku sono di un livello differente”, “Anche gli otaku in marcia contro la repressione in Cile”.
Oltre cosplayer di personaggi d’anime e cartelli con le loro immagini e frasi troviamo anche personaggi di comics, videogames e live action, quali Power ranger, Spiderman, Mario bros. e addirittura Annabelle, la famosa bambola posseduta. Vi è persino Joker, un personaggio della DC, però con una interessante inversione di valori. Nonostante sia un personaggio notoriamente malvagio, è diventato simbolo di protesta e non solo in Cile, ma anche in altri Paesi come ad Honk Hong e in Libano.
Non poteva mancare un collegamento con Attack on Titan, L’attacco dei giganti, fatto in un video su youtube dove le immagini della manifestazione hanno come sfondo musicale l’opening dell’anime. Considerata vero e proprio inno di battaglia, con Shinzou wo Sasageyo l’utente incita e sostiene i manifestanti.
Persino una deputata cilena del Frente Amplio, Pamela Jiles, ha inviato dei twitter con riferimenti da otaku.
“Ora, mio popolo otaku utilizza il jutsu e l’amore in tutto il Paese per difenderci dal bullying di Pain Piñera-chan. La nonna Hokage combatterà al vostro fianco nel nome della luna!” “Ora, mio popolo otaku utilizza la magia e l’amore in tutto il Paese per difenderti da Pain e i suoi demoni che attaccano il nostro villaggio. HO KA GE! HO KA GE!”
La deputata ha utilizzato nelle stesse frasi parole di Naruto e Sailor Moon per mobilizzare le fasce più giovani. Ovviamente per questo è stata ampiamente criticata definendo questo comportamento poco adatto a chi occupa una posizione nel governo, poco etico e professionale, addirittura immorale.