Il mondo degli anime è vasto e in continua espansione, le nuove produzioni sono molte e i fan non possono di certo lamentarsi: i contenuti non si fanno attendere!
Questo però non significa che dietro le quinte sia tutto rose e fiori, anzi. Al momento il settore dell’animazione è più in crisi di quanto si possa pensare. Vediamo insieme qualche dato!
Anime: gli studi di animazione sono in crisi, i conti vanno in rosso!
Ormai sappiamo con certezza che il mondo dell’animazione non è una miniera d’oro. Già in passato ti avevamo parlato dello sfruttamento e della fatica che si cela dietro le opere che noi ci gustiamo dall’altra parte dello schermo, nel caso ti invitiamo a recuperare l’articolo in questione qui.
Ora però un report molto interessante mostra i dati effettivi dell’ultimo anno fiscale, e se dobbiamo essere sinceri la situazione è proprio pessima. Entriamo nel dettaglio!
L’azienda Teikoku Databank ha stilato un rapporto sull’industria degli anime, che ha mostrato come nel 2021 il 39,8% dei 309 studi di animazione presi come campione hanno subito perdite nell’ultimo anno. Una percentuale che a quanto pare è superiore dello 0,9% rispetto al 2020 ed è anche la più alta mai registrata dalla stessa società.
Parlando di guadagni, il ricavato complessivo dell’industria anime è stato di 249,5 miliardi di yen nel 2021 (circa 1,82 miliardi di euro), il 5% in meno rispetto al 2020. Inoltre il fatturato medio di un’azienda si aggira intorno a 818 milioni di yen (circa 6 milioni di euro), anche questo ovviamente in calo rispetto al 2020.
Ma perché l’industria di animazione è entrata in crisi e sembra destinata a impoverirsi sempre più? Tra le cause principali troviamo ovviamente il covid-19 che ha messo in ginocchio ogni settore.
Tuttavia giocano un ruolo fondamentale anche la carenza di forza lavoro e il rinvio di numerose produzioni. A questo proposito, c’è anche da sottolineare come le produzioni siano in continua diminuzione, per ben il quarto anno di fila!
Insomma, una situazione davvero pessima che non fa altro che contribuire al continuo ribassamento dei salari e allo sfruttamento degli animatori. Diventa di conseguenza anche comprensibile lo spostamento dell’attenzione verso i film, che ultimamente stanno sostituendo le serie a episodi, in quanto probabilmente meno impegnativi e fonte di un guadagno maggiore grazie alla distribuzione nei cinema.
Noi ovviamente speriamo che il settore riesca a risollevarsi e non vediamo l’ora di scoprire quali anime ci aspettano in questa nuova metà del 2022!