Ebbene sì, dopo 8 episodi siamo arrivati finalmente a confrontare le due opere che si sono imposte maggiormente nel panorama anime/manga shonen. Sto parlando di Naruto e Black Clover. Queste due opere, prima come manga e successivamente come anime, sono entrate nei nostri cuori e in quelli delle nostre intere generazioni. Entrambi hanno avuto la potenza, la forza tale da penetrare nei nostri animi e a coinvolgerci attivamente. Ma andiamo a vedere cosa questi due colossi hanno in comune e perché sono diventati manga/anime generazionali.
Parlando di Naruto, la trama è nota più o meno a tutti, ma la esporrò ugualmente per seguire la prassi. In un mondo fantasy popolato da ninja, i Cinque Gradi Paesi Ninja del Fuoco, dell’Acqua, della Terra, del Vento e del Fulmine sono entrati in una pace duratura dopo le Tre Grandi Guerre. Naruto Uzumaki è un ragazzo di 12 anni che vive nel Villaggio della Foglia e che studia all’Accademia Ninja, così da divenire uno shinobi e successivamente, prendere il posto come Quinto Hokage, il ninja più forte e la guida del Paese del Fuoco.
Tuttavia, Naruto è imbranato, orfano e tutti lo evitano, anche se non sa perché. Ma un giorno scopre di essere depositario di un enorme potere, quello della Volpe a Nove Code, un potente e malvagio demone che anni prima attaccò il villaggio e che venne sigillato dentro di lui. Da quel giorno, Naruto intraprende una grande avventura per la sua ribalta, assieme ai compagni e amici Sasuke Uchiha e Sakura Haruno, per diventare un grande ninja, rispettato e benvoluto da tutti.
Black Clover invece si ambienta anch’esso in un mondo fantasy, ma dove invece delle Arti Ninja è presente la magia. Tutti in questo mondo sono in grado di usarne almeno le forme più elementari, ma il giovane Asta, chissà perché, non ci riesce. Egli è un giovane orfano, che vive in una chiesa con il suo migliore amico, rivale e fratello adottivo Yuno. Il ragazzo passa le sue giornate a compensare la sua mancanza con un massacrante allenamento fisico, per diventare un giorno, Imperatore Magico, ovvero la più alta carica esistente in ambito magico. Asta crede che le sue condizioni cambieranno quando riceverà il suo grimorio, ovvero un libro magico che alimenta i poteri e che dona un’identità agli incantatori.
Tuttavia, durante il giorno della consegna, mentre Yuno riceve un grimorio con il quadrifoglio, rarissimo e potente, Asta non riceve nulla. Quasi rassegnato, però, riesce ad evocare un misterioso grimorio, tutto nero e rovinato e con un pentafoglio disegnato sulla copertina. Adesso che anche lui ne ha uno, i due amici e rivali partono alla volta della capitale, con lo stesso obbiettivo: diventare Imperatore Magico.
I due titoli si sono imposti sopratutto grazie alla meccanica Zero to Hero. In pratica, partendo dal nulla, i due protagonisti acquisiscono sempre più forza, crescendo non solo in età ma anche nelle loro convinzioni, maturando e usando le loro nuove abilità per sconfiggere i nemici che si presentano di fronte a loro, diventando molto più forti ad ogni battaglia
Entrambi i protagonisti hanno un potere sopito dentro di loro. Un potere grande e malvagio, che impareranno a dominare. Tuttavia, la loro mancanza di qualcosa rispetto agli altri li porterà a cercare dei compagni e degli amici che li sostengano. Grazie a questi, continueranno ad avanzare e troveranno il modo di raggiungere le proprie ambizioni.
Dopo la fine di Naruto, si è chiusa una grande parentesi che ha segnato di emozioni un periodo della nostra vita. Ma Black Clover, molto simile ma diverso in certi aspetti, ce ne ha fornite di nuove. In entrambe le opere, nel protagonista, rivediamo noi stessi. In particolare la nostra parte debole e insicura. Ma vendendo i personaggi rialzarsi, e combattere con le loro poche forze, in noi si riaccende una fiamma, che ci dona, anche per un secondo, nuova fiducia in noi stessi e nuova forza di andare avanti.