Una scuola nell’aldilà e degli studenti soldati? Quale sarà il significato di questa scelta?
La storia che sta alla base della light novel Angel beats, divenuta poi anche anime, è molto profonda, ha un significato che all’inizio non sarà facile comprendere. Andando avanti però pian piano, ogni dettaglio diverrà sempre più chiaro.
All’interno della scuola, presente in questa specie di Purgatorio, vediamo da una parte dei soldati di un gruppo che si fa chiamare SSS (Shinda Sekai Sensen) e dall’altra quelli che si credono essere inizialmente degli angeli. Tra questi “angeli” c’è una ragazza che sembra andare avanti inizialmente come se fosse un robot con degli ordini da eseguire.
Da questa creazione sono diverse le conclusioni che possono essere tratte. La prima volta che questa storia viene letta o guardata si ottiene una conoscenza generale su tutto, ma è alla volta successiva invece, che si notano dettagli differenti. Non tutto è ciò che sembra. Un nemico potrebbe non essere tale e per passare oltre non serve per forza combattere.
Il protagonista è un ragazzo morto in un incidente. Otanashi, così si chiama, ha perso tutti i ricordi a causa del trauma che ha subito poco prima di morire. All’interno della scuola però vi sono tanti studenti, non tutti veri e propri morti sulla Terra. Alcuni infatti sono i cosiddetti NPC, personaggi non giocabili.
I membri della SSS
Sono dei semplici ragazzi i soldati nominati sopra, costretti a diventare tali. Credono di dover combattere contro quegli angeli, i quali non sono altro che studenti come loro. È guerra aperta, ma sarà veramente questo quello a cui sono destinati? Questi dodici ragazzi però sembrano esserne convinti. Cosa ne sarà di loro? Il protagonista riuscirà a convincerli che dovrebbero concentrarsi su altro piuttosto che fare la guerra?
Secondo molte credenze, quindi non solo secondo questa storia, uno spirito per passare oltre dovrebbe cercare di risolvere ciò che lo tiene bloccato sulla Terra o come in questo caso in questa sorta di limbo.
Composizioni
Tutto nella storia e nella trasposizione animata di Angel Beats è profondo e coinvolgente, anche l’opening e la ending fanno parte di questi elementi. L’opening ha un ritmo incalzante e al tempo stesso che impedisce quasi di andare avanti, come molti di noi sono abituati a fare quando guardiamo un anime. La ending invece ha un ritmo lento e rilassante, ma è piena di significato.
Entrambe sono state composte da Jun Maed ed interpretate successivamente dal gruppo Anant-garden Eyes. I titoli sono rispettivamente: My Soul, Your Beats! e Brave Song.
Personalmente al termine mi sono quasi messa a piangere, è un anime davvero pieno di significati. C’è chi li apprende subito e chi li apprende pian piano. Serie come questa non se ne trovano spesso in giro. Un argomento delicato come la morte e il passaggio nell’aldilà trattato nel dettaglio sotto punti di vista e in modi che non ci si aspetterebbe.
L’ambientazione di Angel Beats è insolita, ma spiega appieno ciò che l’ideatore, Jun Maeda, vuole esprimere. Concetti tanto importanti difficilmente riescono ad essere riprodotti in modo chiaro, coinvolgente e toccante al tempo stesso.
Se non lo avete ancora fatto vi invito a leggerlo oppure vederlo.