Dopo la recensione di Reaver, ecco quella del volume conclusivo di Dosei Mansion.
Introduzione
Dosei Mansion è un manga di Hisae Iwaoka, pubblicato sulle pagine della rivista Ikki di Shogakukan tra il 2006 e il 2011. I lavori dell’autrice sono spesso paragonati a quelli di A. A. Milne, autore delle storie di Winnie di Pooh. Dosei Mansion è stato distribuito in Italia da Bao Publishing nella collana Aiken Bao, dedicata ai manga. I volumi sono usciti con cadenza bimestrale. Nel 2011, ai Japan Media Arts Festival Awards, l’autrice si è aggiudicata il premio Grand Prize.
Trama
Per il setting dell’opera, sono molto efficaci le parole riportate all’inizio di ogni volume:
L’umanità vive su un anello che orbita intorno alla Terra, a 35 chilometri dalla superficie terrestre. Il pianeta è ora una gigantesca oasi naturale. La popolazione è divisa in classi sociali legate ai tre livelli dell’anello: inferiore, medio e superiore.
L’ultimo numero si apre con l’incendio della centrale elettrica al piano inferiore. Molti sono stati intossicati dai fumi e ciascuno offre il proprio aiuto per chi è in difficoltà. Come se questo non bastasse, ai piani superiori si decide di mettere in quarantena tutto il settore inferiore, impedendone ai suoi abitanti di poter accedere alle strutture mediche e di soccorso. Il tutto viene fatto senza che venga reso pubblico, motivando i cittadini a intervenire.
Si decide così di mettere in atto il tanto agognato desiderio del piccolo Mitsu, poter scendere sulla Terra e ammirare il panorama visto da suo padre prima di morire. Per riuscire, tutti danno una mano per costruire Argo, la navicella con cui il ragazzo approderà sul pianeta. Mitsu diventerà il faro di speranza del piano inferiore, il simbolo di un mondo che non si reggerà più così saldamente sulla differenziazione sociale.
Struttura dell’opera
Il manga è diviso in capitoli e presenta diverse tavole panoramiche che rappresentano la parte esterna dell’anello o paesaggi terrestri. Dopo l’ultimo capitolo, è presente una postfazione in cui l’autrice porge i suoi ringraziamenti.
Queste sono le sue parole:
Sono riuscita ad arrivare al finale che avevo in mente fin dall’inizio per l’ultimo volume.
Voglio ringraziare tutte le persone che fanno parte di questo progetto. Grazie a Hirai, Fumika, Kei Kasai, Kubo, alla redazione di Ikki, all’ufficio stampa, alle librerie e grazie anche a te, che hai letto questa storia!
In questo momento, dentro di me, sto cercando disperatamente di fermare i miei personaggi, che si stanno allontanando alla velocità della luce.
Avrei voluto restare con loro ancora un po’…
… ma, non potevo, è così ho lasciato che andassero via.
Stammi bene Mitsu! Prenditi sempre cura di te!
Impressioni personali
La conclusione di questo manga è potente ma realista: non tutti ne escono felici, si affrontano perdite e sofferenze. La particolare situazione in cui si trovano fa loro rivalutare la vita che hanno sempre vissuto e gli ideali in cui credono. Se, da una parte, alcuni aprono gli occhi su ciò che hanno avuto sempre davanti, comprendendone meglio la reale importanza, altri rimangono soffocati da false idee, senza rendersi conto del peso delle loro azioni.
Un gradito tocco di stile è dato dal ritorno di alcuni personaggi iconici dei volumi precedenti che vengono visti di sfuggita oppure rivestono un ruolo importante nella costruzione della navicella Argo.
Le tavole, come di consueto, sono realizzate con maestria e precisione, in particolare quelle a colori.
I dialoghi sono d’impatto e riescono a mantenere viva la narrazione, nonostante il lento ritmo che la contraddistingue.