Oggi abbiamo deciso di proporvi un manga della casa editrice Shueisha disegnato dall’artista che si occupò anche del manga Death Note, ovvero Takeshi Obata, e la sceneggiatura riadattata da Ryosuke Takeuchi.
L’opera s’intitola All You Need is Kill ed è composta solo da due volumi che complessivamente contano 17 capitoli (ben pochi insomma) e venne pubblicato per la prima volta il primo capitolo nella rivista Weekly Shonen Jump il 9 gennaio 2014 mentre in Italia il primo volume arrivò il 19 giugno.
Oggi se ne ritorna a parlare perché la Planet Manga ha pubblicato il 27 gennaio, pochi giorni fa, una nuova edition del manga intitolandola “Complete edition”. Il nome è dato dal fatto che questa nuova edizione comprende tutti e due i volumi della serie per un totale di 432 pagine con formato di 11.5 x 17.5 .
Ma prima di partire con la recensione del manga All You Need Is Kill, vi consiglio calorosamente di vedere anche altre recensioni che potrebbero interessarti:
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All You Need is Kiil: dalla nascita ad ora
Andiamo dunque a vedere la storia di come è stata concepita inizialmente la trama e cosa ha portato successivamente la sua fama.
All You Need is Kill è nata come light novel dalla penna di Hiroshi Sakurazaka e illustrata da Yoshitoshi Abe con la prima edizione uscita in Giappone il 18 dicembre del 2004 grazie sempre alla Shueisha.
Dopo 10 anni venne riadattato il romanzo in versione manga arrivando anche in Italia con diversi mesi di ritardo per mezzo della Planet manga della Panini Comics.
Il successo ispirò inoltre un film diretto da Doug Liman, intitolato iniziamente in Edge of Tomorrow – Senza domani ma poi cambiato in Live. Die. Repeat. uscito sempre nello stesso anno. Il film ottene molti riconoscimenti come per esempio un Saturn Awards e un Annie Awards.
Trama e genere di All You Need is Kill
La storia del manga All You Need is Kill, che è uguale a quella della light novel, incomincia con Keiji Kiriya il quale si sveglia un po’ turbato perché convinto di aver fatto un sogno un po’ inquietante che preannunciava la sua morte sul campo di battaglia, infatti il giorno seguente dovrà affrontare delle creature aliene dette Mimics. Arrivato in battaglia insieme a suoi compagni Keiji non riesce a sopravvivere contro gli esseri alieni e muore. Si risveglia poi di nuovo nel suo letto e scopre così di essere tornato nel passato. Sarà in questa maniera che capirà di ritrovarsi in un loop temporale che continuerà finché non risolverà il mistero che si cela dietro di esso.
Il genere dell’opera è facilmente classificabile come seinen fantascientifico avendo tutte le caratteristiche dello stesso, come per esempio gli alieni e i viaggi nel tempo. Non mancano comunque le battaglie con gli extraterrestri che lo rendono anche un manga per un certo senso d’azione.
Personaggi principali di All You Need Is Kill
Il manga All You Need Is Kill essendo composto da solo 17 capitoli non ha molti personaggi da mostrare ma quelli di cui possiamo sicuramente parlare sono 2:
Il protagonista che si chiama Keiji, un ragazzo a cui piace leggere che fa parte delle forze dell’esercito anche se non molto robusto fisicamente. Sul campo di battaglia infatti si trova in difficoltà ma grazie al suo ritorno continuo nel passato e all’incontro con una ragazza, di cui parleremo dopo, riesce a migliorare se stesso, non solo fisicamente ma anche caratterialmente.
La figura femminile citata prima è Rita Vrataski, giovane ragazza che fa parte dell’esercito degli US dall’aspetto candido ma in guerra un’assassina di Mimics senza pietà, una vera macchina da guerra. Ha un carattere serio che usa come muro protettivo tuttavia dentro nasconde un anime davvero gentile.
Temi affrontati in All You Need is Kill (Spoiler)
Vi consiglio di SALTARE questa sezione se non volete rischiare di avere alcune ANTICIPAZIONI a riguardo.
I temi proposti dagli autori del manga giapponese sono pochi sempre per lo stesso motivo precedente (17 capitoli):
- I viaggi nel tempo e il continuo soffrire del protagonista tornando nel passato. Rivivere momenti del passato può sembrare fantastico eppure in All You Need Is Kill , il continuare a patire i dolori della morte non è allo stesso modo semplice per il fragile animo umano. Riesce comunque a superare tutto ciò il nostro protagonista grazie a quel barlume di speranza che scorge ogni volta che ci sono cambiamenti positivi nei suoi interventi.
- L’amore nato dalle esperienze comuni, infatti i due giovani soldati hanno la capacità di ritornare indietro nel tempo e solo loro comprendono quanto sia faticoso dover affrontare questo peso sulle spalle.
- L’abbandonare i propri cari per il bene del mondo. Per salvare il mondo i due personaggi dovranno lasciarsi dietro alle spalle quello che avranno di più caro al mondo essendo l’unica maniera che avranno per rendere la Terra di nuovo un posto libero da queste entità extraterrestri.
Stile narrativo e caratteristiche grafiche
La narrazione in All You Need Is Kill è ovviamente non lineare, in quanto il salto temporale crea ogni volta un passo indietro. Bisogna dare una nota di merito agli autori in quanto molte volte, quando ci sono i viaggi nel tempo, si rischia sempre una ripetitività delle scene noiosa eppure questo non avviene nel manga All You Need is Kill.
Il tratto del mangaka Takeshi Obata è incredibile come sempre. Il suo realismo è perfetto per descrivere le espressioni facciali e i combattimenti contro queste creature. La scelta del suo stile inoltre è azzeccata in quanto l’ambientazione è quella terreste.
Impressioni personali
E’ arrivato il momento di dare un parere personale all’opera All You Need Is Kill .
Quello che possiamo dire riguardo al manga è che l’ambientazione e lo sfondo della storia non è male. E’ un classico della fantascienza avere alieni e viaggi nel tempo. In un certo senso mi ha riportato alla memoria il Doctor Who e il suoi alieni. Non tanto per i viaggi nel tempo, tanto più per gli alieni in quanto l’estetica dei Mimics è al quanto brutta e poco curata a mio avviso come i primi mostri della serie Tv.
Oltretutto un manga di fantascienza che dura solo due volumi è al quanto ridicolo. Non si ha infatti la possibilità di avere un aspetto più ampio sulla storia, sui personaggi e sulla guerra. Le domande che rimangono nella testa del lettore sono come sia potuta nascere la guerra e quando hanno invaso il pianeta, ma soprattutto il perchè rimane un mistero.
Come detto precedentemente, sul disegno non ho niente da ridire che è egregio e soddisfacente, a parte la figura dei Mimics naturalmente.