Alita, l’Angelo della Battaglia (銃夢 Ganmu, “Gunnm”) è una serie manga dalla vita abbastanza travagliata ed a tratti confusionaria.
Nata nel 1990 dalla storia e dai disegni di Yukito Kishiro sulle pagine della rivista giapponese Business Jump della casa editrice Shueisha si ritrova ad essere pubblicata, al di fuori dei territori del Giappone, con il nome di Battle Angel Alita per una semplice motivazione estetica e di pronuncia.
Il cambio di nome, tuttavia, non fu l’unica modifica che venne fatta all’opera di Kishiro. Anche il nome della protagonista della storia ed il finale di quest’ultima vennero modificati nella prima edizione cartacea italiana, creando cosi confusione su quella che è la reale storia di Alita e del suo mondo post apocalittico.
Prima di addentrarci a scoprire la trama ed i retroscena di questa storica opera, in questo nuovo appuntamento con la rubrica settimanale di Otakult, come sempre, consiglio la lettura delle ultimi tre uscite:
La trama di Alita, l’Angelo della Battaglia
Quella di Alita è una storia complessa, sia dal punto di vista editoriale che della sua stessa trama. Il manga racconta le vicende di una giovane ragazza cyborg (ovvero con un corpo interamente robotizzato, ma con un cervello umano) priva di memoria, che scoprirà le gioie ed i dolori del mondo, attraverso le esperienze di vita che affronterà e tra i ricordi che riaffioreranno di tanto in tanto.
Il racconto inizia nella Città Discarica, una metropoli sovrastata dalla città fluttuante di Salem, un enorme città fra le nubi che scarica i rifiuti sotto di se. Proprio in una di queste discariche a cielo aperto, Daisuke Ido, un dottore specializzato nella lavorazione di cyborg, si imbatte nella protagonista durante un suo smistamento di rifiuti in cerca di materiale riutilizzabile.
Il corpo della giovane ha subito gravi danni strutturali ma il cervello, seppur in stato di stasi, è in ottime condizioni. Ed è proprio questo dettaglio a far decidere al dottore di riparare la ragazza, donandole un corpo nuovo ed un nome provvisorio: Alita.
Da quel momento, inizia il viaggio del lettore alla scoperta del mondo violento e sregolato della Città Discarica tra flashback sul passato, lotte all’ultimo sangue tra cyborg, sport estremi e diverse riflessioni sulla vita e sull’importanza di essa dovuta alla condizione della protagonista e di tutti personaggi secondari che arricchiranno quest’opera.
L’amore di Alita per un giovane ragazzo farà si che lei stessa si interroghi sull’importanza delle proprie azioni e su quelli che sono i sentimenti ed il valore della vita, fintanto che Alita stessa non arriverà al punto di voler cambiare le carte in tavola con tutte le sue forze per via di alcuni avvenimenti che condizioneranno le scelte della protagonista.
Un viaggio introspettivo e filosofico che, come anticipato in apertura di articolo, ha subito diversi tagli e diverse modifiche durante la sua vita editoriale, alcune anche decisamente importanti per quello che sarà il futuro della saga.
La serie infatti si divide in tre stagioni principali. La prima serie, Alita l’Angelo della Battaglia, è l’opera originale con cui è nato il personaggio di Kishiro, per poi proseguire con Alita Last Order, sequel ambientato dopo le vicende della prima stagione, e continuando con l’attuale Alita: Mars Chronicle, iniziato nel 2014 e tuttora in corso di pubblicazione. (e disponibile sul sullo store online di Panini.it).
La difficile storia di Alita
Come anticipato ad inizio articolo, il nome originale dell’opera era Alita l’Angelo della Battaglia (銃夢 Ganmu, “Gunnm”), modificato in seguito nella prima versione statunitense, ad opera di Viz Communications, con Battle Angel Alita, cambiando anche il nome della protagonista da Gally ad Alita. Il nome originale Gunnm è la contrazione di Gun’s Dream (il sogno di un arma), in quanto in origine Alita doveva essere un agente dotato di armi da fuoco, riadattato per una questione estetica e di pronuncia.
Tuttavia, la modifica maggiore ricevuta dall’opera di Alita nella versione italiana non è nascosta nel nome, ma nel finale stesso della prima parte della storia. La prima edizione arrivata nel nostro paese, fu ad opera di Granata Press su Zero, una pubblicazione mai portata a termine a causa del fallimento della casa editrice.
Successivamente fu Planet Manga ad acquistare i diritti dell’opera ed a pubblicare in maniera completa la storia di Alita sul periodico Manga Top tra il gennaio 1997 ed il luglio del 1998, in una serie da 18 numeri, per poi ristampare un edizione bimestrale intitolata Alita Collection, composta da 11 volumi integrali e con l’aggiunta di alcune storie parallele non presenti nella versione precedente.
La prima stagione del manga si interrompe bruscamente, per poi continuare la sua narrazione in Alita Last Order, e per mantenere una giusta sequenza di eventi non bisogna tuttavia tenere conto dell’ultimo albo dell’edizione 97-98 che aggiunge scene extra alla narrazione.
Per una lettura completa e senza sbavature bisognerà aspettare l’edizione successiva del manga, ristampata a novembre 2016 sempre da Planet Manga. Questa edizione integrale in nove volumi è infatti la più federe all’originale, senza le scene aggiunte alla fine dell’albo ed adatta ad essere ricollegata alla storia di Alita ed ai misteri di Salem e della Città Discarica.